Dal 22 agosto, per tre martedì, presso il Parco dell’Archivio Nazionale Cinema Impresa ritorna l’appuntamento dedicato alle opere prime di grandi cineasti
Nonostante il contributo comunale per le iniziative culturali estive sia stato limitato nel bando di quest’anno solo a quelle realizzate nel cortile del museo Garda, ritorna (come auspicato e immaginato nella presentazione di Ivreaestate 35) dal 22 agosto PRIMI PASSI, l’appuntamento nel parco dell’Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea dedicato alle opere prime di grandi cineasti .
Ritorna, grazie soprattutto all’impegno e all’iniziativa delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Archivio , con tre serate dedicate a Luciano Emmer, eclettico regista che è passato con disinvoltura da un genere all’altro: cortometraggi, commedie, documentari d’arte, didattici e d’impresa, serie televisive e caroselli realizzati in quasi settant’anni di attività e in gran parte conservati da Archivio Nazionale Cinema Impresa e dalla Cineteca Nazionale.
La rassegna (realizzata da CSC-Archivio Nazionale Cinema Impresa in collaborazione con l’associazione culturale Rosse Torri APS e la Cineteca Nazionale) propone la formula collaudata negli anni passati: i primi lungometraggi diretti dal regista, introdotti da caroselli e da alcuni documentari dell’autore recentemente scoperti e digitalizzati dall’Archivio.
Come per gli anni passati, ingresso gratuito e proiezioni nel Parco dell’Archivio Nazionale Cinema Impresa (viale della Liberazione, 4, Ivrea) e, in caso di pioggia, all’interno dell’Archivio.
Qui di seguito il programma
Martedì 22 AGOSTO 2023, ore 21.30
Necchi (Luciano Emmer, 1960, 15’)
Carosello (Luciano Emmer, 1961, 2′ )
Domenica d’agosto (Luciano Emmer, 1950, 88’)
Con Marcello Mastroianni, Ave Ninchi, Massimo Serato, Vera Carmi, Franco Interlenghi, Elvy Lissiak.
«Ad Ostia, in una calda domenica d’agosto, nascono e muoiono piccole e grandi storie, intimi drammi. Due giovani si fingono ricchi per poi alla fine accettarsi per quello che sono. Un giovane disoccupato, la cui ragazza è andata al mare con un altro, partecipa a una rapina ed è arrestato. Un uomo e una donna, non più giovani, si liberano dei rispettivi figli e passano insieme la giornata…» (Chiti-Poppi).
«Domenica d’agosto, pur così difettosa, è pellicola girata anche per un’altra ragione: la spontaneità. Il gran difetto di tanti film intellettuali è infatti la noia, della quale in cotesto film non v’è traccia» (Bianchi).
Martedì 29 AGOSTO 2023, ore 21.30
Michelangelo (Luciano Emmer, 1966, 12’)
Carosello (Luciano Emmer, 1968, 2′)
Parigi è sempre Parigi (Luciano Emmer, 1951, 110’)
Con Aldo Fabrizi, Marcello Mastroianni, Lucia Bosè, Yves Montand.
Le vacanze degli italiani all’estero, in trasferta a Parigi per vedere la partita di calcio: ognuno cerca di divertirsi come può, ma a farla da padrone è il solito provincialismo dei gustosi personaggi in scena. Un Emmer leggero ed effervescente come in Domenica d’agosto, da cui prende la struttura narrativa ad episodi: dopo la grande stagione del dopoguerra, questo film, scritto tra gli altri da Sergio Amidei, apre le porte alla fase del cosiddetto neorealismo rosa.
Martedì 5 SETTEMBRE 2023, ore 21.30
Un matrimonio alla moda (Luciano Emmer,1952, 10’)
Carosello (Luciano Emmer, 1957, 2′)
Le ragazze di Piazza di Spagna (Luciano Emmer, 1952, 99’)
Con Lucia Bosè, Cosetta Greco, Liliana Bonfanti, Marcello Mastroianni, Eduardo De Filippo
«Marisa, Elena e Lucia, lavoranti d’una grande sartoria nelle vicinanze di Piazza di Spagna, sono legate da intima amicizia. Abitano alla periferia di Roma: Marisa alla Garbatella, Elena a Monteverde, Lucia alle Capannelle. Marisa, di famiglia proletaria, è fidanzata con un operaio che minaccia di lasciarla quando inizia a fare l’indossatrice. Elena è promessa ad un impiegato: quando scopre che il fidanzato non l’ama veramente, ma mira solo al modesto appartamento in cui vive con la madre, la delusione la turba tanto da indurla a tentare il suicidio. L’amore di un onesto autista di piazza la salverà dalla disperazione. Lucia che è piccina, si sente particolarmente attratta dai giovanotti d’alta statura e non si cura di un piccolo ed esile fantino, che l’ama da anni (…). La personalità del regista si va sempre meglio delineando, nei suoi limiti e nelle sue risorse. I suoi limiti sono segnati dall’esilità della sua vena crepuscolare, affabile del resto e maliziosa. Le sue risorse sono costituite dalla delicatezza del tocco, dalla levità dei suoi estri e dalla freschezza delle sue percezioni visive e psicologiche che col loro brio danno una specie di spuma» (Mario Luzi).