Se si trovano risorse per le armi si trovino anche per la salute.

COMUNICATI NURSIND

NURSIND ASLTO4 – SCARPETTA TAGLIA SUL PERSONALE, SERVIZI A RISCHIO

Si è svolto ieri l’incontro tra le organizzazioni sindacali e i vertici dell’ASLTO4 in merito all’imminente scadenza dei 40 contratti interinali degli OSS ( 30 aprile) e quelli del restante personale.
Le indicazioni Regionali sui tagli da effettuare stanno avendo purtroppo i loro frutti.
Per la politica l’emergenza è finita, ma negli ospedali nessuno se ne è accorto. Il fabbisogno è rimasto immutato rispetto a qualche settimana fa e a breve l’ ASLTO4 dovrà vaccinare con la 4 dose circa 50000 persone.
L’azienda continua a sostenere che c’è è un esubero di personale, ma non è così. La verità è che sono finiti i soldi e all’improvviso dai ringraziamenti si è passati ai tagli. I numeri della dotazione organica vanno rivisti. Abbiamo numerosi OSS con gravi patologie che non possono lavorare nei reparti e ancora numerosi sospesi. Fra l’altro visto che l’obbligo vaccinale lo hanno lasciato solo in Sanità, a breve avremo nuovamente gente a casa sospesa. Decorsi infatti i 90 giorni dalla guarigione dal covid, chi è rientrato verrà nuovamente sospeso se non dovesse vaccinarsi. Tutte sospensioni che hanno cosituito e costituiscono un risparmio per l’Azienda.
Nel 2021 anche se non vogliono fornirci il dato, sappiamo che ASLTO4 ha risparmiato e non poco.
Non si può spremere il personale come limoni per far quadrare i conti.
L’aumento dell’energia elettrica per esempio, non possiamo mica farlo pagare tagliando sul personale e sui servizi?
Fra l’altro il taglio di questi OSS è concentrato praticamente su alcuni presidi che già fanno fatica a reclutare risorse.
(37 unità solo tra Ivrea e Cuorgnè)
Rischiamo non solo di non avere le risorse per mandare avanti gli attuali servizi, ma nemmeno di riaprire quelli chiusi durante il covid.
Ad oggi per esempio non saremmo in grado di riaprire il Pronto Soccorso di Cuorgnè, il PPI di Lanzo, il CAVS e non potremmo implementare l’attività chirurgica.
Per questo abbiamo scritto una lettera ai Sindaci in questione.
Abbiamo inoltre scritto alla Conferenza dei Sindaci perché ad oggi sappiamo che dei diversi milioni di euro arrivati all’ Azienda sul potenziamento dell’ADI, sull’ infermiere di famiglia e comunità e sul piano Arcuri, non abbiamo visto nemmeno un assunzione
Dove sono finiti tutti questi soldi? Qualcuno da via Po, Corso Regina o da Roma, dovrà rispondere.

Giuseppe Summa
Segretario Nursind Torino
Torino, 14 aprile 2022

 

FRONTE COMUNE CON LE REGIONI PER CHIEDERE RISORSE AL GOVERNO.
Se si trovano risorse per le armi si trovino anche per la salute.

Questa mattina, a seguito di una nostra richiesta, abbiamo incontrato il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio sul tema delle stabilizzazioni e sul potenziamento della nostra sanità.
Il Presidente ci ha confermato che dal 1 luglio sarà stabilizzato il personale sanitario in possesso dei requisiti previsti dalla legge di bilancio, circa 1137 tra infermieri, Oss ed altri sanitari.
Abbiamo espresso la nostra preoccupazione circa la necessità di nuove risorse in quanto le unità stabilizzabili non permetterebbero di garantire la riorganizzazione postpandemica della nostra sanità.
Abbiamo condiviso il fatto che bisogna prendere atto che tali nuove risorse non possono che arrivare dal governo in quanto il Piemonte, ma non solo, ha dovuto finanziare l’emergenza Covid con oltre 330 milioni di euro che Roma non ha mai restituito, di fatto, autofinanziandosi.
Pertanto, un innalzamento dei tetti di spesa del personale non può che arrivare con nuove risorse nazionali. Il problema delle risorse inoltre non riguarda solo il tema delle assunzioni ma l’attuale situazione metterebbe a rischio anche pagamento degli incentivi indennità, straordinari, ecc.
Il Presidente ci ha informati che è in corso una forte trattativa tra il governo e le regioni ed eventuali nuove risorse che potrebbero arrivare saranno sicuramente destinate a nuove stabilizzazioni e assunzioni per riorganizzare la sanità piemontese, si pensi ad esempio all’aumento dei posti letto, al potenziamento dell’assistenza domiciliare, all’ infermiere di comunità e a quanto previsto dal DM 71.
Infermieri e personale sanitario in primis.
A tale proposito abbiamo espresso la necessità che le aziende possano rivedere e rimodulare l’attuale fabbisogno di personale.
Riteniamo che il sindacato in questo delicato momento debba fare fronte comune con le regioni per la richiesta delle risorse necessarie al governo nazionale. Lo stesso governo che si era impegnato a non tagliare sulla sanità, anzi ad investire. D’altronte se sono state trovate risorse per le armi che si trovino anche per la sanità.
Auspichiamo che la trattativa con il governo si chiuda favorevolmente con l’arrivo di risorse sufficienti a non rispedirci ad una situazione prepandemica con una sanità che è cambiata completamente. Tutto ciò nell’interesse dei cittadini e del diritto alla cura e all’assistenza.

NurSind Piemonte
Torino, 20 aprile 2022