Ennesimo attacco allo storico Eric Gobetti e alla libertà di insegnamento. Il consigliere regionale Ravello di FdI chiede alla direzione del Liceo Moro di Rivarolo di annullare l’iniziativa organizzata nell’ambito delle ore di educazione civica perché, a sua detta, Gobetti instillerebbe nei ragazzi “veleno negazionista e revisionista”.
Esattamente due anni fa, il 3 marzo 2023, l’Associazione Culturale Rosse Torri, insieme a Anpi Ivrea e Basso Canavese, ZAC! e Libreria Mondadori presentava il libro di Eric Gobetti “E allora, le foibe?” edito da Laterza.
Nella prefazione al libro, pubblicato nel 2020, Gobetti evidenziava un’urgenza “Quella di fermare il meccanismo che si è messo in moto, impedire che il Giorno del Ricordo diventi una data memoriale fascista, togliere ai propagandisti politici il monopolio delle celebrazioni”.
A vent’anni dall’istituzione del Giorno del Ricordo il duplice obiettivo di criminalizzare il comunismo e la Resistenza jugoslava, da un lato, e di riabilitare fascismo e fascisti, (veri difensori della Patria) è viene tenacemente perseguito da celebrazioni e celebranti.
A essere sempre più chiaro è inoltre l’intento originale di questa giornata di contrapposizione al 25 aprile, auspicando la “pacificazione nazionale” e concedendo a ognuno degli schieramenti che si erano confrontati nella seconda guerra mondiale la sua celebrazione e i suoi martiri da commemorare.
E chi, come Gobetti, svolge in modo impeccabile (e rispettoso) la professione dello storico, raccogliendo documenti, prove, verbali, fatti accertati dalla quasi totalità degli studiosi per denunciare l’uso pubblico della storia ai fini politici, è oggetto di una campagna d’odio e di attacchi personali.
È di un mese fa lo striscione apparso al Polo del 900 a Torino con la scritta “Foibe: Gobetti negazionista», rivendicato dal movimento identitario di estrema destra Avanguardia Torino.
A ruota, l’invito a Gobetti da parte della dirigenza del Liceo Aldo Moro di Rivarolo a presentare il prossimo 11 marzo il suo libro (seguendo le indicazioni del Ministero dell’Istruzione e del Merito che chiedere ogni anno alle scuole di dare ampia rilevanza a quella vicenda) ha scatenato l’indignazione del capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Roberto Ravello (che ha definito l’evento una “meschinità“, un “schiaffo” alla storia e un atto di “revisionismo“) insieme a una (purtroppo, l’ennesima) vera campagna d’odio contro lo storico. “Quando Eric Gobetti potrà instillare nei ragazzi dell’Aldo Moro di Rivarolo Canavese tutto quel veleno negazionista e revisionista che, da sempre, lo accompagna nella sua personale e squallida crociata contro le Foibe – ha ribadito Ravello – andrà in scena l’ennesimo schiaffo alla storia. Non dovrebbe esserci spazio per meschinità simili nelle scuole”.
Chissà se Ravello l’ha letto, il saggio di Gobetti, ormai annoverato tra i principali studiosi di quel periodo. La storia insegna. Il 2 aprile del 1934 (anno di svolta della censura fascista) viene emanato l’ordine di sequestro per Sambadù, amore negro, di Mura, pseudonimo di Maria Volpi, edito da Rizzoli, senza conoscerne il contenuto ma solo per l’immagine di copertina, definita contraria ai principi del fascismo e quindi oltraggiosa alla dignità della razza.
Non piacque allora l’immagine di promiscuità razziale rappresentata dall’abbraccio tra una donna bianca e un uomo di colore.
Da quel momento la censura preventiva obbliga gli editori a inviare alle prefetture di competenza una copia di ciascun libro in fase di pubblicazione e altre due copie, una a Roma alla direzione generale della pubblica sicurezza, per verificare che il contenuto non sia di oltraggio alla pubblica moralità e l’altra all’ufficio stampa del capo del Governo per vagliare i contenuti politici. La storia insegna, si diceva, ma non ha scolari (Antonio Gramsci).
Tantissime le manifestazioni di solidarietà e di affetto arrivate allo storico. Luisa Limone, segretaria regionale Flc Cgil spiega: “Il fatto che Ravello si rivolga direttamente alla dirigente scolastica per chiedere l’annullamento di una attività didattica evidenzia una concezione della scuola subordinata al controllo politico, coerente con il progetto di autonomia differenziata che mira a condizionare l’istruzione e limitarne la libertà“.
Sulla stessa linea d’onda Antonio Balestra, responsabile regionale dirigenti scolastici Flc Cgil: «Esprimiamo la nostra piena solidarietà allo storico e scrittore Eric Gobetti, alla dirigente scolastica Cosetta Borrelli, al docente rappresentante di dipartimento Giovanni Riccabone, ai docenti e alla comunità educante tutta dell’Istituto “Aldo Moro” di Rivarolo. La scuola non può diventare terreno di scontro per chi cerca visibilità politica: continueremo a difenderne con determinazione il suo ruolo di presidio democratico e di formazione critica, nel rispetto dei valori costituzionali».
Forte presa di posizione anche delle sezioni Anpi del Canavese (di Alpette, Caluso, Castellamonte, Cuorgnè, Forno, Ivrea e basso Canavese, Pont Canavese, Rivarolo-Favria-Oglianico, Settimo Torinese, Valperga-Pertusio) con l’adesione della Presidenza del comitato provinciale Anpi Torino.
Il circolo di Rifondazione Comunista di Ivrea condivide la posizione dell’ANPI: “E’ un paradosso l’accusa a Gobetti di negazionismo da chi, erede della dittatura fascista, ritaglia la storia a proprio piacimento, raccontandone solo una parte, perché la parte che nasconde è indicibile, ma ben impressa nella nostra memoria. Ricordiamo le parole di Gobetti quando dice: «Ho forti perplessità sui tentativi di creare una “memoria condivisa”, cosa oggettivamente molto difficile in situazioni di violenze estreme e di lunga durata. Ritengo più logico un riconoscimento dei rispettivi torti e delle rispettive memorie, senza necessariamente condividerne gli assunti o trovare una, spesso impossibile, mediazione».
Angelica Liotino, CGIL Torino ricorda che “Fare i fascisti i democrazia è facile, noi siamo cresciuti con l’esempio di chi lottava per la democrazia durante il fascismo. Contrapporre le foibe alla Resistenza è il vuoto culturale e politico. Insieme alla solidarietà a Eric Gobetti e all’Istituto Aldo Moro, oggetto di questa aggressione, la Cgil di Torino ribadisce che i giovani che si batterono contro il fascismo non sacrificarono solo le loro vite per una battaglia democratica, furono espressione di audacia, coraggio, il coraggio di un patriottismo della Costituzione. In quella storia nasce il patriottismo, il resto è bullismo istituzionale che si agita nel vuoto”.
Interviene anche Gianna Pentenero, consigliera regionale del Pd: “le recenti polemiche, però, impongono una immediata presa di posizione, perché testimoniano l’esistenza di un pericoloso costume autoritario, che se non viene fermato all’origine, rischia di provocare l’assuefazione all’idea che si possa liberamente condizionare l’autonomia scolastica in nome di chi, al potere, si sente autorizzato a infrangere i capisaldi della dialettica democratica al riparo delle proprie convinzioni ideologiche”.
Alice Ravinale, capogruppo regionale di Alleanza Verdi e Sinistra parla di una “crociata personale e squallida, quella di Fratelli d’Italia contro Eric Gobetti, oggetto di una vera propria campagna d’odio promossa da rappresentanti istituzionali di FdI. Nel lavoro di Gobetti non c’è negazionismo e c’è invece lo studio attento della complessa vicenda del confine orientale, che certo non si può ridurre alle Foibe con la f maiuscola citate da Ravello”
Simonetta Valenti