Gli accordi rivelati

Quando

17 Marzo 2024    
19:00

Dove

Teatro Giacosa
Piazza Teatro, 1, Ivrea, Torino, 10015, Piemonte

Tipologia evento

Barbican Quartet:

Amarin Wierdsma, violino; Kate Maloney, violino; Christophe Slenczka, viola; Yoanna Prodanova, violoncello

Programma:
♪ Franz Joseph Haydn: Quartetto Hob. III: 45
♪ Ludwig van Beethoven: Quartetto op.132y

Gli artisti e le loro composizioni saranno presentati alle 19 nel corso della lezione introduttiva del Maestro Antonio Valentino, vera peculiarità de “Gli accordi rivelati”.
Seguiranno l’apericena nel foyer del teatro e, alle 20.30, il concerto.

Se una delle funzioni primarie della musica è quella di unire popoli e culture, il Quartetto
Barbican ne è una fedele interpretazione: una Olandese, una Canadese, un Tedesco e una
Bulgara, che hanno unito i loro talenti per dare vita a un ensemble capace di conquistare
successi e consensi ovunqe nel mondo. Il riconoscimento più prestigioso è, per il momento,
il primo premio nel Concorso ARD Monaco, nel settembre 2022, attribuito con con questa
motivazione: «Il Barbican rappresenta una voce originale nell’ambito della musica da
camera, capace di comunicare gioia grazie alla ricchezza di energia e virtuosismo che la
formazione sa imprimere alle loro interpretazioni».
Il Barbican rappresenta una voce originale nell’ambito della musica da camera, capace di comunicare gioia
grazie alla ricchezza di energia e virtuosismo che la formazione sa imprimere alle loro interpretazioni. La
straordinaria connessione fra i quattro musicisti ha permesso al quartetto di raggiungere una qualità del suono
particolarmente accattivante.
Oltre al successo di Monaco, il loro ricco palmares contempla il terzo premio al Concorso per Quartetto di
Bordeaux, nel Maggio 2023.
Il nome Barbican ha un doppio significato: il primo si riferisce ad un muro difensivo di una città o di un
castello, che la formazione collega al proprio desiderio di scoperta, sviluppo e continuità
della tradizione quartettistica. Il Barbican Quartet è altresì profondamente legato alla città di
Londra, dove l’ensemble ha dato nel 2015 il suo primo concerto esattamente al Barbican
Center. I tre membri fondatori, Amarins, Christoph e Yoanna, si incontrarono alla Guildhall
School di Musica e Dramma durante il periodo di studio, suonando in un primo momento per
puro divertimento e approfondendo sempre più le loro interpretazioni nel prosieguo del
tempo. Oggi il Quartetto (Kate Maloney si è unita nel 2022) esprime quattro nazionalità e
usa sette lingue nella ordinaria comunicazione, avendo come riferimenti le città di Londra e
Monaco.

Per Gli Accordi Rivelati, il Quartetto Barbican ha in programma il Quartetto in si bemolle
maggiore op. 50 n. 1 di Joseph Haydn e il Quartetto d’archi in la minore (op. 132) di Ludwig
van Beethoven.
Il Quartetto in si bemolle maggiore op. 50 n. 1 di Haydn fa parte dei “quartetti
prussiani”, caratterizzati dalla presenza di diversi momenti in cui il violoncello si mette in
luce, attraverso passaggi brillanti o brevi melodie seducenti. Una caratteristica che è da
ricondurre al fatto che il re re Federico Guglielmo II di Prussia, fervete ammiratore del
compositore austriaco.
L’Allegro iniziale trae da Mozart l’idea di un discorso continuo che prende vita da una sola
cellula tematica. L’intero movimento si sviluppa infatti dalle prime quattro battute costruite
su un “ribattuto” del violoncello e da una frase cadenzale, poi rielaborata. L’Adagio, un tema
e tre variazioni in mi bemolle maggiore, costituisce un interludio rilassante tra il primo
movimento ossessivamente concentrato e il minuetto insolitamente denso e dal tono
scherzoso. Il Finale è invece un trionfale movimento di chiusura, straordinario esempio di
maestria contrappuntistica e di fantasia.
Dopo tutte le rivoluzionarie sonate per pianoforte e le monumentali sinfonie che lo hanno rso
celebre, Beethoven occupò i suoi ultimi anni esclusivamente all’intimo ed esigente genere
del quartetto d’archi e con questi ultimi lavori creò un nuovo mondo di musica trascendente
che rimane, nelle menti e nei cuori di molti, l’apice insuperabile della musica da camera
classica occidentale.
Beethoven si dedicò al Quartetto d’archi in la minore (op. 132) principalmente da
febbraio a luglio 1825. Dopo essere guarito da una grave infiammazione all’intestino, evento
che lo spinse ad aggiungere, alla struttura in quattro del quartetto, un nuovo movimento
lento sul quale il compositore scrisse di “Heiliger Dankgesang eines Genesenen an die
Gottheit, in der lydischen Tonart” (Canto sacro di ringraziamento di un convalescente alla
divinità, nel modo lidio) che divenne il fulcro del quartetto e che aprì la strada ad una
incontrollabile fioritura di arbitrarie interpretazioni psicologiche e medico-filosofiche .

I biglietti sono disponibili in prevendita presso Il Contato del Canavese e la Galleria del Libro, oppure e la sera stessa del concerto presso il Teatro Giacosa

A cura dell’Ass. Il Timbro