Domenica ai Musrai

Domenica 7 luglio all’alpeggio Musrai di Alpette. Un’intera giornata nella natura, immersi in uno scenario mozzafiato, fra parole, cibo, libri, teatro e canzoni

INGRESSO LIBERO. l’alpeggio é ideale per i bambini e tutti gli animali sono benvenuti

IL PROGRAMMA

Ore 10.30 COMPAGNI DI VIAGGIO in Natura di rame
con Riccardo Gili, Alessandra Minchillo e Costanza Maria Frola. Scritto e diretto da Riccardo Gili. Promosso da Gran Paradiso dal Vivo

Uno spettacolo itinerante con partenza dall’Alpeggio Musrai per far rivivere un mondo perduto, ma non dimenticato. Una fucina da rame immersa nella natura è il cuore di una storia dove si intrecciano le speranze di una giovane donna e la dura vita della montagna. Nato per la riapertura della fucina da rame di Ronco Canavese, viene riproposto ad Alpette, altro luogo di grande tradizione per la lavorazione artigianale del rame, dove è presente l’Ecomuseo del Rame, del Lavoro e della Resistenza.

ORE 13.00 . PRANZO
info e prenotazioni 347 77 23 347 (Dario)

Ore 14.30 VALERIA TRON presenta PIETRA DOLCE (Ed. Salani)
in dialogo con Franco Faggiani

In Val Germanasca la natura detta le proprie volontà: nella miniera di talco, negli orti, nei boschi, nelle borgate che
guardano la cascata. Così accade anche il giorno del crollo: tre boati tanto forti da far tremare la montagna. Due minatori mancano all’appello e nel piazzale si scava tra i detriti. L’ultimo a uscire dal foro nella roccia è un giovane che tutti conoscono. Si chiama Lisse, senza la U, e in quella lettera mancante è già scritta gran parte della sua vita. È ferito, eppure a far sanguinare l’animo di Lisse sono ben altri tagli. Quell’uomo partorito in un prato, accolto e nutrito dalla sua gente, è anche l’invisibile, il senza-storia, esiliato entro i confini della sua Valle. Stravolto da quell’ennesima
sciagura, Lisse si rifugia in una baracca a Paraut, dove è nato. Giosuè Frillobèc, l’amico di sempre che zoppica sulle parole, non può stare a guardare. E con lui nemmeno Mina, che ha cresciuto entrambi come una madre; e Lumière, il gigante che fa oracoli; e Tedesc, il vecchio liutaio che parla tre lingue. Insieme escogiteranno un piano per riportare Lisse a casa e restituirgli speranza, immaginarsi ancora possibile. L’arrivo di Alma, partita dall’Argentina con una chitarra in spalla, porterà nelle loro vite il canto delle Ande e un sogno gentile da coltivare. Passano molti anni,
Frillobèc ha lasciato la Valle e vive isolato tra le colline, con la sola compagnia di una corva. A spezzare la sua solitudine è l’improvvisa visita di un ragazzo, Jul, venuto dalle montagne a riportargli un oggetto che gli è appartenuto. Insieme cuciranno la storia, gli amori distanti un oceano, le libertà sfilacciate dal tempo, le promesse incompiute. Una miniera di piccole cose, incise nella pietra dolce.

VALERIA TRON è illustratrice, mediatrice culturale, scrittrice e artigiana del legno. Nata in Val Germanasca, dove vive per buona parte dell’anno, è stata finalista al Premio Tenco. È considerata la “voce” della Val Germanasca – una delle vallate occitane e valdesi del Piemonte. Nel 2022 è uscito il suo primo romanzo “L’equilibrio delle lucciole”, edito da Salani. “Pietra dolce” è uscito sempre per Salani il 28 Maggio scorso.

Ore 15.30 FRANCO FAGGIANI presenta L’INVENTARIO DELLE NUVOLE (Ed Fazi)
in dialogo con Valeria Tron

1915. Giacomo Cordero abita in Val Maira, con il nonno Girolamo, la madre Lunetta e l’anziana e riservata Desideria. Il ragazzo ha studiato ma gli viene imposto di restare a casa, a Prazzo, dove si vive di taglio del bosco, di piccolo allevamento e agricoltura, e dove gli abitanti delle malghe spesso sopravvivono nella più assoluta miseria. L’Italia è appena entrata in guerra e il vecchio Girolamo, ruvido e determinato capofamiglia, commerciante scaltro e capace, è diventato il fornitore ufficiale di merci per l’esercito. A Giacomo, esonerato dal servizio militare, viene affidata quindi la più delicata delle attività di famiglia, la raccolta dei pels, i capelli, che, accuratamente lavorati durante l’inverno dalle donne del luogo, saranno rivenduti in primavera agli atelier delle grandi città di confine per farne parrucche, ancora molto richieste. Per il commercio dei capelli in Francia, Giacomo si affida a un venditore esperto, Natale Rebaudi, che gli farà da guida confidandogli vecchi segreti riguardanti suo padre. Quando il ragazzo sarà costretto ad affrontare una situazione inattesa e a prendere in mano gli affari di famiglia, tuttavia, il più grande insegnamento gli verrà dal ricordo dei giorni passati da solo in montagna che lo aiuterà ad apprezzare il valore delle piccole cose e la semplicità del vivere quotidiano.
Franco Faggiani ricostruisce con straordinaria cura dei dettagli un paesaggio particolare e un mestiere insolito che molti ancora ricordano. Nel romanzo vengono ripercorsi gli itinerari segreti dei raccoglitori di capelli delle valli cuneesi, che, seguendo le vie di questo singolare commercio, scavalcavano le Alpi e arrivavano fino in Francia. Una storia avvincente ma anche commovente che conferma il grande talento dell’autore nel descrivere gli ambienti montani riuscendo a emozionare i suoi lettori.

FRANCO FAGGIANI, vive a Milano e fa il giornaista. Con La manutenzione dei sensi (Fazi Editore, 2018), vincitore del Premio Parco Majella 2018, del Premio Letterario Città delle Fiaccole 2018 e del Be Kind Award 2019, si è fatto conoscere e amare da moltissimi lettori. Con Il guardiano della collina dei ciliegi (Fazi Editore, 2019), ha vinto il Premio Biblioteche di Roma 2019 e il Premio Selezione Bancarella 2020. Sempre con Fazi Editore sono usciti anche Non esistono posti lontani (2020), Tutto il cielo che serve (2021) e L’inventario delle nuvole (2023), che verrà pubblicato anche in Francia all’inizio del 2024 e con cui con cui ha vinto il Premio Cortina Montagna 2023. I suoi libri sono già usciti anche nei Paesi Bassi, in Bulgaria, in Ucraina.

Ore 16.30 LUCA MERCALLI sui temi dei due libri
NON C’E’ PIU’ TEMPO (Ed Einaudi)
SALIRE IN MONTAGNA (Ed Einaudi)
in dialogo con Davide Gamba

“Non c’è più tempo”. Siamo un pezzo di natura, lo dice la scienza ecologica, e se la natura si degrada anche noi facciamo la stessa fine. Partiamo da dove posiamo i nostri piedi. Ogni secondo in Italia spariscono sotto cemento e asfalto 2 metri quadrati di suolo. Eppure il suolo è la nostra assicurazione sul futuro, per produrre cibo, per filtrare l’acqua, proteggerci dalle alluvioni, immagazzinare CO2. La sua perdita irreversibile è un grave danno per noi e per figli e nipoti. Tanto piú in epoca di riscaldamento globale che, inducendo fenomeni meteorologici estremi – alluvioni, siccità, ritiro dei ghiacciai e aumento dei livelli marini – minaccia il benessere dei nostri figli e nipoti. Eppure ci sono molti modi per risparmiare energia evitando di aggravare l’inquinamento atmosferico o per non sprecare inutilmente le risorse naturali che scarseggiano mettendo a rischio il futuro. Mercalli lo dice e lo scrive da oltre vent’anni, e propone qui un compendio di riflessioni, prendendo lezioni di metodo e di vita da Primo Levi.

“Salire in montagna”. Perché investire denaro ed energie nella ristrutturazione di una vecchia e scomoda baita nel cuore delle Alpi Cozie? Questo è il racconto di una migrazione verticale, con i suoi successi e i suoi ostacoli, per fuggire il riscaldamento globale che rende sempre piú roventi le estati nelle città. Le montagne, con la loro frescura, sono a due passi e offrono nuove possibilità di essere riabitate; e ciò attraverso il recupero di borgate abbandonate con tecniche di bioedilizia rispettose del paesaggio ma all’altezza delle necessità di agio e di connettività per poterci vivere e lavorare. Per salvarci dall’emergenza climatica e ridare spazio alla contemplazione di ciò che resta della natura. Mercalli affronta, con questo libro molto personale, il tema del riscaldamento climatico attraverso una narrazione in prima persona che racconta la propria esperienza del «salire in montagna»: il tentativo di persuadere della necessità di un cambiamento della nostra esistenza, attraverso una vicenda esemplare.

LUCA MERCALLI, (Torino, 1966) ha studiato scienze della montagna all’Université Savoie Mont Blanc. Presiede la Società meteorologica italiana, ha fondato la rivista «Nimbus», ha pubblicato lavori scientifici su clima e ghiacciai e 2500 articoli su «La Repubblica», «La Stampa», «Il Fatto Quotidiano», ha tenuto 2200 conferenze e collaborato a programmi tv Rai (Che tempo che fa, TGR Montagne, Scala Mercalli) e Radiotelevisione svizzera italiana. Insegna Sostenibilità ambientale all’Università di Torino (SSST). Tra i suoi libri: Viaggi nel tempo che fa (Einaudi 2010), Prepariamoci (Chiarelettere 2011), Uffa che caldo! (Mondadori Electa 2018), Non c’è piú tempo (Einaudi 2018 e 2019), Il clima che cambia (BUR 2019) e Salire in montagna (Einaudi 2020).

Ore 17.30 CARLO PESTELLI CANTA BRASSENS
Uscito alla fine del 2023, il disco “Oiseaux de passage” di Pestelli, è un duplice tributo: a Georges Brassens, maestro indiscusso della canzone d’autore che si apre al sarcasmo, all’ironia e alla contestazione; ma anche a Fausto Amodei, fondatore dei mitici Cantacronache, che ha curato le traduzioni dei testi di Brassens in italiano e, talvolta, in piemontese. Il risultato ci è parso eccellente, così abbiamo deciso di ascoltarcelo tutti insieme, dal vivo.

CARLO PESTELLI, è dottore di ricerca in Storia della lingua e docente di Linguistica generale alla Scuola Superiore di Mediazione Linguistica “Vittoria” di Torino. Musicista e cantautore, ha all’attivo tre dischi e due produzioni teatrali. Tra i suoi libri: Bella ciao. La canzone della libertà (Add editore 2016) e La lingua Feliz, scritto con Andrea De Benedetti (Utet 2018).

TUTTI I LIBRI DEGLI OSPITI saranno presenti all’alpeggio per il firmacopie

COME ARRIVARE AI MUSRAI
Raggiungere il comune di Cuorgné, dal quale, attraverso strada ben segnalata, in circa 25 minuti si arriva ad Alpette. Da Alpette, poco prima di arrivare nel centro del paese, sulla sinistra prendere per Località Trione. Dopo circa 3 Km sarete arrivati: sulla vostra destra vedrete la sbarra per l’Alpeggio Musrai, parcheggiate, e da lì in 5 minuti di strada pianeggiante arriverete all’alpeggio. Per persone anziane o disabili l’AIB di Alpette garantirà il trasbordo in macchina fino al luogo degli incontri. Qualora non trovaste da parcheggiare sulla strada, sappiate che tre tornanti più sopra (10 minuti a piedi dalla sbarra), a Trione, c’è un ampio. parcheggio

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