In uscita il 19 giugno 2025 il nuovo libro di Gabriele Francisca edito da Maestria Canavesana
Un viaggio sorprendente alla scoperta del carisma del Canavese e della sua intelligenza naturale. Unidci storie assai diverse tra loro, tenute insieme dal filo rosso della passione. Il pallino è un omaggio a quelle persone che in modo spontaneo, generoso, qualche volta incosciente, hanno coltivato una propria vocazione e ne hanno fatto qualcosa di importante per la comunità in cui vivono.
Il pallino è il secondo libro che pubblica la casa editrice Maestria canavesana. Scritto da Gabriele Francisca, il libro unisce undici racconti che sono dedicati ad altrettanti personaggi che vivono nel nostro territorio.
Con quale criterio sono stati scelti e quale caratteristica li accomuna? Si tratta di persone – sei donne e cinque uomini – spesso poco conosciute e che, nel seguire tenacemente una propria particolare inclinazione, un proprio “pallino”, hanno finito per arricchire il territorio, il suo tessuto di relazioni, conoscenze e valori. Il pallino è dunque il nuovo “esercizio di ammirazione” del paesaggio canavesano che ci propone la piccola casa editrice eporediese: come d’abitudine, curando massimamente ogni dettaglio, dall’editing all’impaginazione, dall’identità grafica ai ritratti fotografici dei protagonisti
I protagonisti delle 11 storie
Ivan Gastaldi. Un canavesano un po’ africano, meccanico e vignaiolo
Norma Betteto Coello. Un usignolo per il mondo con il Coro Bajolese
Franco Marchi. Un generatore di arte pubblica
Bianca Seardo Un’allevatrice di paesaggi
Rocco Sansano. Una forza libera, alpinista e cristalliere
Elsa Barzan. Una colonna con una colonna sonora
Remo Falconieri. Una vita da pioniere, in officina e in cantina
Elisabetta Massera. Un’insegnante per vocazione
Marco Pinchiottino. Un guardiano delle radici, giardiniere e fisarmonicista
Daniela Contini. Una bella innamorata del bosco, fungaiola e sognatrice
Luisella Rocca. Un’infermiera ostessa, nido e polvere di stelle
Gabriele Francisca, valperghese oggi cinquantaquattrenne, ex sindaco del suo paese, presidente della Fondazione Savio Savino, fa parte del direttivo del circolo Spazi di Società di Valperga e dell’ANPI sezione Valperga-Pertusio.
Lavora per una multinazionale nel settore dei servizi.
Ha sempre scritto con passione: un libro sulla sua esperienza amministrativa, Lettere dal campanile, alcune fiabe, più sporadicamente poesie. Trova anche il tempo per curare le sue vigne: l’Elbaluce è lo spumante che ottiene, insieme ad altri amici, da un mix di uve elbane e canavesane. “Raccontare la storia di persone che vivono nel nostro Canavese, che si sono dedicate anima e corpo a una loro passione fino a farla diventare una risorsa per tutta la comunità: questo è ciò che mi sono proposto di fare sin dall’inizio di questi racconti. Punto fermo delle storie è, dunque, il territorio: quello in cui sono nato, quello in cui continuo a vivere con entusiasmo, in cui mi muovo per lavoro, per amicizia, per interessi culturali e attività sportive. Nel tempo ho imparato quanto sia bello viaggiare anche in casa propria, alla scoperta di luoghi, storie, personaggi che, per altro, in Canavese non mancano di certo, anche se questa terra sembra fare di tutto per tenerli nascosti. Così, eccoci qui, a questo insieme di storie di vita vissuta che mi auguro sarà di vostro gradimento. Con che criteri ho selezionato i protagonisti? Un elemento che ho ritenuto indispensabile è l’essere “sotto traccia”: personaggi sconosciuti ai più o, semmai, conosciuti per alcune loro vocazioni particolari. Ho creduto che queste persone meritassero una descrizione puntigliosa, per capire dove nasce e in che modo si sviluppa una passione. Si tratta, ovviamente, di una scelta del tutto arbitraria e che tiene conto inevitabilmente della rete delle mie conoscenze personali. Tengo a precisare che non le considero espressione di un’élite, né un campione esaustivo in grado di rappresentare il territorio e parlare a nome di tutti. Per altro, in pieno stile canavesano, nessuno di loro è in cerca di visibilità.”
L’editore Maestria canavesana è stata fondata ed è diretta dallo scrittore e performer eporediese Marco Peroni.
Ecco come si descrive nel proprio sito internet www.maestriacanavesana.it: “Maestria canavesana unisce artigiani della cultura con competenze complementari, che hanno a cuore il Canavese e ne custodiscono lo spirito. La confidenza con la fatica, la passione per il lavoro certosino, persino l’ironia e il riserbo della cultura popolare sono diventati gli elementi del loro mestiere, una maniera riconoscibile di raccontare. Maestria canavesana è una casa editrice che interpreta la tradizione in chiave dinamica: come una dote da portare con sé nel valicare i confini, come un’opportunità per coltivare un’immaginazione indipendente. Maestria canavesana ripensa il territorio e ama le capriole: crede nel paesaggio come creazione dello sguardo, nel lavoro come espressione della persona, nel mondo come teatro di comunità aperte”.
A proposito del libro di Gabriele Francisca Il pallino, Marco Peroni dice: “In modo del tutto spontaneo, l’autore si è messo sulle tracce di persone che, nel seguire istintivamente un proprio “pallino”, sono diventate importanti per la comunità, per i motivi più diversi. Da questi incontri sono nati altrettanti racconti che noi abbiamo deciso ben volentieri di pubblicare, mettendo il nostro mestiere a disposizione affinché diventassero, uno sull’altro, un libro allo stesso tempo schietto e ricercato, riconoscibile e giocoso sin dal titolo e dall’identità grafica. Ci è sembrato subito un bel modo per continuare il nostro viaggio alla scoperta del territorio e del suo particolare carisma. Del resto, tutte le iniziative che Maestria canavesana mette in campo – che si tratti di pubblicazioni come questa, o podcast, o spettacoli, o percorsi formativi – hanno un unico obiettivo: educarci all’arte di vivere in un luogo sempre più ricco di senso, invece che accontentarci di tirare a campare in uno spazio sempre più muto”.
(a cura di Simonetta Valenti)