Alla Tenneco di Cuorgné 111 dipendenti su 140 a rischio trasferimento alla sede di Chivasso. Cosa resterà dello stabilimento di Cuorgné? Sinistra Italiana Alto Canavase: «mobilitiamoci tutti per difendere il loro posto di lavoro. Al più presto un incontro pubblico con le forze politiche del campo progressista, AVS, PD e M5S, associazioni e rappresentanti sindacali». Di seguito il comunicato
La nostra comunità sta affrontando una situazione critica a seguito della decisione della Tenneco (ex Federal Mogul) di trasferire, tra aprile e novembre, 111 dei 140 dipendenti dallo stabilimento di Cuorgnè a quello di Chivasso, lasciando operativa solo la fonderia con 29 lavoratori.
Questo drastico cambiamento non solo rischierebbe di compromettere la stabilità economica delle famiglie coinvolte, ma solleva dubbi sulla possibilità che sia messo in discussione il futuro stesso dello stabilimento di Cuorgnè, che ha recentemente celebrato il suo centenario.
La forza dello stabilimento di Cuorgnè risiede nella filiera completa, con reparti di fonderia, lastratura e lavorazione. Lo smembramento della catena produttiva, con il trasferimento di intere linee a Chivasso, rischierebbe di far perdere al sito il suo valore strategico, alimentando anche il timore per il suo mantenimento in esercizio nel tempo.
Desta preoccupazione anche il trasferimento di 111 dipendenti a Chivasso. Oltre agli inevitabili disagi dal punto di vista logistico, sono comprensibilmente preoccupati per il loro futuro occupazionale, in assenza di un piano industriale che li rassicuri.
Intanto, il nostro territorio è in crisi: una crisi dovuta prevalentemente a scelte industriali e finanziarie che hanno prodotto anni di cassa integrazione a Mirafiori e nell’indotto piemontese. Per superare le difficoltà servirebbero politiche industriali serie da parte di Governo ed Europa, nel segno della riconversione industriale e della transizione ecologica, che può e deve generare piena e buona occupazione.
Sinistra Italiana Alto Canavese esprime la massima solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie. È fondamentale che le istituzioni locali e le forze politiche intervengano con urgenza per salvaguardare l’occupazione nel nostro territorio e promuovere politiche industriali che garantiscano un futuro dignitoso per tutti. Non possiamo permettere che decisioni aziendali dettate esclusivamente dal profitto compromettano il tessuto sociale ed economico dell’Alto Canavese, già in seria difficoltà.
La Tenneco di Cuorgnè è uno dei principali progettisti, produttori e distributori a livello globale di ammortizzatori, parti sospensione, sistemi di scarico e catalizzatori per autoveicoli e veicoli commerciali, destinati sia al mercato del primo equipaggiamento che a quello del ricambio.
Lo stabilimento, fondato più di cento anni fa, ha offerto occupazione a generazioni di lavoratori, contribuendo allo sviluppo economico della comunità cuorgnatese. La sua presenza ha consolidato il legame tra il territorio e il settore automotive, facendo di Cuorgnè un punto di riferimento di rilievo nella filiera della componentistica per veicoli. L’ennesima attività produttiva che rischia di trasferirsi sarebbe un duro colpo per la comunità del territorio.
Auspichiamo, come richiesto anche dalla referente CGIL del Canavese Angelica Liotine, che venga al più presto convocato a Cuorgnè un consiglio comunale aperto, come assicurato anche dalla sindaca Cresto, per un confronto pubblico tra i cittadini, le associazioni e le forze sindacali e politiche del territorio.
Invitiamo tutti i cittadini, le associazioni e le forze politiche dell’area progressista a unirsi ai lavoratori della Tenneco nella battaglia per la difesa del loro posto di lavoro e a mobilitarsi perché venga restituita serenità a loro, alle famiglie e alla comunità canavesana.
Organizzeremo nei prossimi giorni a Cuorgnè un incontro per approfondire il tema invitando i nostri iscritti e simpatizzanti, i consiglieri comunali Pieruccini e Armanni, le forze politiche del campo progressista, AVS, PD e M5S, associazioni, rappresentanti sindacali e chiunque sia interessato al tema per decidere insieme come intervenire nella maniera più opportuna per esprimere la nostra piena solidarietà ai lavoratori e alle famiglie coinvolte ed attivarci concretamente per sostenerli.