Il 16 Novembre Potere al Popolo! ha lanciato la campagna “Voglio i miei 161mila euro” e organizzato in più di 40 piazze di tutta Italia (a Ivrea presso il mercato del quartiere Bellavista) flash mobs, volantinaggi e momenti informativi. Di seguito, il comunicato di presentazione della campagna
In Italia dieci persone da sole possiedono 100 miliardi di euro. All’estero ci sono 174,9 miliardi di euro in mano a persone di nazionalità italiana. L’evasione fiscale delle grandi imprese su IVA e IRPEF è 16 volte superiore a quella delle piccole imprese. L’aliquota media in Europa per le grandi imprese è scesa in venti anni dal 32% al 25%, in Italia dal 27,4% al 24%. I capitali delle grandi imprese vengono contabilizzati nei paradisi fiscali in Lussemburgo, Olanda, Irlanda invece che in Italia.
I capitali finanziari vengono tassati meno del lavoro e dei lavoratori. Il top 10% (in termini patrimoniali) della popolazione italiana possiede oggi oltre 7 volte la ricchezza della metà più povera della popolazione.
La ricchezza del 5% più ricco degli italiani (titolare del 43,7% della ricchezza nazionale netta) è pari a quasi tutta la ricchezza detenuta dal 90% più povero degli italiani. La posizione patrimoniale netta dell’1% più ricco (che detiene il 24,3% della ricchezza nazionale) vale 20 volte la ricchezza detenuta complessivamente dal 20% più povero della popolazione italiana.
Significa che mentre grandi imprenditori, multinazionali, grandi proprietari e speculatori diventano di anno in anno più ricchi, il nostro popolo diventa di anno in anno più povero. Non si tratta di due processi paralleli. La maggiore ricchezza di pochi si fonda proprio sulla nostra maggior povertà.
Quando ci dicono “non ci sono i soldi”, dunque, mentono.
I soldi ci sono, e pure tanti! I patrimoni privati in Italia, stando alla Banca d’Italia, ammontano a 8.760 miliardi di euro nel 2018, una cifra enorme e che non tiene in conto i beni non dichiarati, quelli che i ricchi ammassano nei paradisi fiscali e che nascondono al fisco. Se dividessimo questa ricchezza per ogni cittadina e ogni cittadino, neonati compresi, ognuno di noi avrebbe ben 161.000€!
Serve un piano che, mentre recupera e redistribuisce la ricchezza, indirizza le risorse “liberate” lì dove servono, per progetti che possano migliorare la vita presente e futura:
BILLIONAIRE TAX
Tassa del 10% sui redditi oltre i 100.000 euro annui;
Misure per rimettere in circolazione gli enormi patrimoni detenuti in strumenti finanziari, immobili vuoti e fuori mercato, terreni improduttivi;
Recupero dell’evasione fiscale, a partire da multinazionali, grandi speculatori e grandi proprietari. Portando l’evasione fiscale italiana semplicemente al livello di quella di Francia, Germania, Regno Unito, In questo modo recupereremmo ben 60 miliardi di euro all’anno!
ZERO TASSE PER CHI NON PUÒ’ PAGARE E MENO TASSE PER CHI LAVORA!
Proponiamo una “no tax area” fino a 15.000 euro e riduzione delle tasse per chi guadagna fino a 35.000 euro all’anno e per lavoratori e lavoratrici costretti ad aprire Partite Iva;
PIANO ORIZZONTE VERDE
Con i soldi recuperati creare 750.000 posti di lavoro per avviare una transizione ecologica, azzerare le emissioni di CO2, mettere in sicurezza e bonificare i territori, produrre energia sostenibile, potenziare istruzione, sport, ricerca, cultura e sanità.
Il tema della lotta alle diseguaglianze entra ed esce dall’agenda delle nostre classi dirigenti. Ciò che non avviene mai è che si imponga davvero come urgenza su cui lavorare e agire. L’arrivo di settembre ha portato con sé un nuovo governo, quello di PD e M5S. Sono passati solo due mesi e il castello di carte è già crollato. Le parole si sono dimostrate vuote promesse. Lo dicono i diversi provvedimenti messi in campo in materia fiscale ed economica: si distribuiscono solo briciole (e c’è chi ha avuto pure il coraggio di esultare per gli aumenti di 3€ delle pensioni!); il “Green New Deal” si traduce solo nella “plastic tax” e in investimenti così ridicoli da lasciare tranquilli i grandi inquinatori nostrani, banche o imprese che siano; la lotta all’evasione si sgonfia (dai 7 miliardi di euro sbandierati solo qualche settimana fa ai 2,7 di oggi) e si concretizza in misure che colpiscono solo i piccoli evasori, rivelandosi invece indulgenti e inefficaci con i grandi (l’evasione fiscale delle grandi aziende è sedici volte superiore a quella delle piccole).
Se ci aggiungiamo che ormai si tagliano i soldi per sanità, servizi sociali, pensioni, scuola, viene fuori che le spese “intoccabili” sono sempre e solo quelle militari, per le “missioni all’estero”, per pagare le basi NATO e acquistare nuovi “imprescindibili” armamenti e che non si mettono in discussione quelle regole europee quali ad esempio l’art. 81, che prevede la necessità del raggiungimento del pareggio di bilancio.
E se al Governo arrivassero Salvini e Meloni? Le cose non cambierebbero molto. Anzi: probabilmente andrebbero anche peggio. La destra nostrana, anche nella sua veste “sovranista”, è sempre grande tifosa della Flat Tax, la “tassa piatta”, che significherebbe un enorme regalo per i ricchi nostrani (e un nuovo balzo delle diseguaglianze economiche), nella speranza – sempre smentita dalla Storia – che i miliardari possano poi far cadere qualche briciola dal tavolo per chi sta più in basso nella scala sociale. È una destra amica degli evasori, come dimostrano l’opposizione alla riduzione della soglia per l’uso del contante e i continui “scudi fiscali” e condoni vari, che hanno permesso ai grandi evasori di far rientrare praticamente senza pagare pegno i capitali e i beni fatti uscire illegalmente dal Paese.
Per Salvini e Meloni lo Stato deve ridursi sempre più a sola polizia ed esercito, privatizzando tutto quel che si può privatizzare, rifiutando qualsiasi possibilità che lo Stato possa agire attivamente per “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (art. 3 della Costituzione). Infine, di giustizia ambientale nemmeno a parlarne. Via libera, invece – e in questo sono in perfetta sintonia col PD – a TAV, TAP, MUOS, MOSE, TRIV e a tutte le “male opere”, dannose per il benessere popolare e utili solo alle tasche dei vari gruppi imprenditoriali.
Per questo oggi lanciamo la campagna “Voglio i miei 161.000€!”. Perché dobbiamo riprenderci quello che ci tolgono da anni.
Perché vogliamo costruire un paese per il popolo, non per i ricchi.