In una sala gremita di attivisti, simpatizzanti e politici del M5S la senatrice Elisa Pirro ha provato a illustrare la manovra finanziaria, ma limitarsi a leggere le voci di capitolo senza contestualizzarle serve a poco
Si è tenuto venerdì 22 febbraio presso la Sala Dora Baltea d’Ivrea il primo di una serie d’incontri che il Movimento 5 Stelle eporediese ha in mente di organizzare. Insieme alla senatrice Elisa Pirro si sono alternati il consigliere d’Ivrea Massimo Fresc, il consigliere regionale e candidato presidente Giorgio Bertola, il senatore Alberto Airola e l’onorevole Elisa Tripodi. L’obiettivo della serata era illustrare la manovra finanziaria del governo: un compito per nulla facile, ma importante e apprezzabile, se non si fosse limitato a mettere meramente in risalto gli elementi positivi cercando, per quanto possibile, di eclissare i tanti problemi che il M5S sta affrontando in questo ultimo periodo.
Airola: «questo governo va avanti perché non ci sono alternative»
Il parlamentare Alberto Airola ha inaugurato la serata dicendo: «Lo scopo di questo incontro è raccontare quali politiche il M5S sta portando avanti. Il nostro è un governo che va avanti un po’ a sportellate, ma questo è perché non ci sono alternative». L’unica che aveva preso in qualche modo forma era stata quella di Mattarella e Cottarelli, «ma», precisa Airola, «non ci sarebbero i numeri». Un’intesa con il Partito Democratico? Un argomento quasi tabù, soprattutto in presenza del candidato alla presidenza della Regione Piemonte Giorgio Bertola che, durante il suo breve intervento non ha perso occasione per attaccare la giunta Chiamparino: «il PD ha perso i legami popolari ed è diventato ultraliberista. Tra qualche mese ci saranno le regionali e anche Chiamparino ha perso il contatto con la realtà, parlando ormai solo più di TAV. Noi, invece, vogliamo parlare dei problemi dei cittadini». Bertola, inoltre, non ha nascosto una certa preoccupazione che il M5S del Piemonte ha per l’avvio del Reddito di Cittadinanza: «il Reddito di Cittadinanza è soprattutto una riforma dei Centri per l’Impiego e ci permettiamo di essere un po’ preoccupati dal momento che questo processo, per ora, verrà gestito ancora dalla giunta Chiamparino». Forse è questa una delle ragioni per la quale la deputata Jessica Costanzo in giornata ha incontrato il CPI d’Ivrea e non ha potuto poi essere presente all’appuntamento serale (nel primo comunicato del M5S era prevista la sua partecipazione).
La manovra illustrata: tanti miliardi sciorinati e poca analisi politica e sociale
Nel corso della serata la manovra finanziaria è stata illustrata dalla capogruppo della Commissione Bilancio del Senato Elisa Pirro che ha subito messo in chiaro: «i due maxi fondi del reddito di cittadinanza e di quota 100 non sono stati messi in discussione durante la contrattazione con l’Europa» descritta dalla senatrice come il frutto di un’intensa trattativa conclusasi positivamente. A partire da questo dato è stato poi tutto un susseguirsi di voci di capitolo e delle rispettive risorse stanziate: «7 miliardi di spesa per il reddito di cittadinanza; 12,4 miliardi per sterilizzare le clausole di salvaguardia dei governi precedenti; taglio dei vitalizi; 870 milioni di euro nell’arco dei prossimi tre anni per la pubblica amministrazione per 15.000 assunzioni; 4,3 miliardi per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione; 7,2 miliardi per manutenzione di edifici pubblici; aumento di 4,5 miliardi nel triennio futuro per il Servizio Sanitario Nazionale; sblocco degli avanzi di amministrazione per i comuni» e tanti altri numeri che sarebbe impossibile e inutile riassumere in poche righe. Alla mera e scontata lettura delle voci di capitolo della spesa che il governo intende attuare non è seguita poi alcuna analisi critica: nessun accenno alla recessione economica che l’ISTAT ha annunciato a fine gennaio e che rischia di ipotecare il futuro della manovra, nessun chiarimento in merito alle voci che sono cominciate a circolare (se pur smentite dal governo) relative ad una manovra correttiva; nessun rimando ai problemi di assunzione nella pubblica amministrazione per l’anno 2019. L’unica voce critica che si è levata dal pubblico a fine serata ha provato a mettere in luce i rischi del decreto “quota 100”: «per i territori e per i piccoli comuni quota 100 sarà una tragedia perché andranno in pensione le esperienze», dove per “esperienze” si intendono quei funzionari factotum dei piccoli comuni senza i quali molte cose non verrebbero fatte. Ma anche su questo tema, come su tanti altri, nessun commento.
L’ultimo intervento è toccato, infine, all’onorevole Elisa Tripodi che illustrando il funzionamento del nuovo referendum propositivo approvato giovedì 21 alla Camera si è premurata di sottolineare: «noi non siamo contro la democrazia rappresentativa, ma riteniamo che la democrazia diretta sia il giusto mezzo per migliorarla».
Il M5S continua sistematicamente a rimuovere gli aspetti negativi che lo riguardano
Se si dovesse riassumere in un solo aggettivo l’incontro del M5S d’Ivrea quell’aggettivo non potrebbe che essere “surreale“. Da quando il Movimento è stato fondato non è mai venuto meno quell’atteggiamento che ancor’oggi contraddistingue i suoi parlamentari e attivisti e che fonde assieme propaganda mista a determinazione politica, ma considerato il difficile momento che la componente “gialla” del governo nazionale sta vivendo ci si sarebbe aspettati un incontro pubblico sì esplicativo della Manovra Finanziaria, ma “mitigato” da qualche analisi o riflessione critica. Invece, come di consueto, si è preferito enfatizzare tutti gli aspetti positivi della manovra di governo, restituendo ai presenti una narrazione “magica” quasi come se, nel frattempo, l’Italia non fosse entrata in recessione. È qui che si annida la ragione del carattere “surreale” della serata, trascorsa in mezzo ai tanti numeri sciorinati dalla senatrice Elisa Pirro e con l’entusiasmo, i sorrisi e gli applausi della folla come se la recente vicenda del voto online sul processo a Salvini, le sconfitte elettorali subite in Abruzzo e in Sardegna o le ipotesi di apertura a liste civiche fossero questioni sconosciute. Va detto che il M5S d’Ivrea avrebbe intenzione di organizzare una “serie di incontri pubblici” ed è quindi auspicabile che questo giudizio possa essere smentito da appuntamenti futuri.
Andrea Bertolino