Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta nel quale si esprime il cordoglio per le vittime e vicinanza ai feriti
“Grande dolore e rabbia. Dopo l’incidente di questa notte a Caluso il nostro primo pensiero e la nostra vicinanza va a chi ha perso i suoi cari in una tragedia evitabile. Ci teniamo anche a rivolgere un augurio di pronta guarigione ai diversi feriti. Evidentemente sarà la magistratura nelle prossime ore a fare piena luce su quanto accaduto ma non possiamo non ricordare che da anni, insieme all’associazione locale dei pendolari, cerchiamo di accendere i riflettori sulle condizioni inadeguate della linea ferroviaria Chivasso-Ivrea-Aosta. Una linea che da decenni necessita di interventi per la riduzione del numero dei passaggi a livello, ma anche volti all’elettrificazione della tratta Chivasso-Aosta e il raddoppio dei binari”. Questa la dichiarazione di Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, sull’incidente ferroviario avvenuto ieri notte a Caluso (TO), in località Arè, dove un tir di un trasporto eccezionale è rimasto bloccato sui binari ed è stato travolto da un treno regionale diretto a Ivrea.
Legambiente fa suo il commento a caldo dell’Associazione utenti ferrovia Chivasso-Ivrea-Aosta che ricorda come il passaggio a livello di Caluso sia stato “teatro negli anni di numerosi (troppi!) incidenti che solo per puro caso già in precedenza non avevano avuto risvolti drammatici.
Quindi tutti sapevano che, insieme con il passaggio a livello di Cerone, era il più pericoloso delle decine di passaggi a livello che ancora esistono sulla linea ferroviaria Torino-Aosta, in particolare nella parte piemontese della linea. L’Associazione Utenti per decenni ha sollevato con forza il problema della eliminazione dei passaggi a livello, che non solo costituiscono un elemento di perturbazione del traffico ferroviario (come tutte le cose fatte dall’uomo, sono soggetti a guasti) ma soprattutto rappresentano un elemento di pericolo sia per gli occupanti del treno che per gli utenti delle strade”. “Sono almeno 30 anni –ricorda ancora l’associazione dei pendolari– che “gli enti interessati” (RFI, Provincia di Torino, ANAS, Regione Piemonte, Comune di Caluso, etc) discutono e approntano un progetto per eliminare il passaggio a livello di Arè, o meglio, per realizzare una circonvallazione della località di Arè e quindi deviare il traffico automobilistico della statale 26 fuori dall’abitato. Nel progetto era previsto ovviamente anche la sostituzione del passaggio a livello con un cavalcavia. Come troppo spesso accade in questo sfortunato Paese, i progetti rimangono sulla carta o perché non ci si mette d’accordo sui progetti, o perché quando c’è l’accordo non ci sono più i soldi, o perché cambiano gli Enti titolari, o perché gli infiniti inghippi della burocrazia italica hanno comunque la meglio sulla volontà degli individui. Probabilmente l’incidente provocherà finalmente un’accelerazione per la messa in opera del progetto, e ovviamente ce lo auguriamo. Ma è sempre terribile constatare che ci devono essere delle catastrofi perché i responsabili prendano le decisioni”.