8 marzo 2024 – Comunicato Stampa di MaiCIT3

L’8 marzo è la più importante giornata di sciopero e lotta transfemminista: una giornata che come transfemministɜ non vogliamo sia di festa, ma di rivendicazione e di lotta contro ogni forma di violenza ciseteropatriarcale, in ogni luogo in cui si esercita. E’ una giornata di sciopero dal lavoro produttivo e riproduttivo, detto anche “di cura”, perché senza di noi si ferma il mondo!

Scioperiamo dal lavoro: denunciamo la forzata bassa partecipazione femminile al mercato del lavoro nel nostro Paese, la più bassa d’Europa, ostacolata dalla mancanza di sostegno alla maternità e al lavoro di cura, caratterizzata da alti tassi di part-time involontario e da traiettorie di carriera nettamente più lente e meno remunerative rispetto agli uomini. Denunciamo il divario retributivo, le discriminazioni sul posto di lavoro, la precarizzazione e lo sfruttamento. Denunciamo il ricatto economico che impedisce anche oggi a tant3 sorell3 di partecipare alla lotta. Denunciamo la discriminazione subita dalle persone non eterocis sul luogo di lavoro e la burocrazia che rende violenta per le persone trans che non possono o vogliono cambiare i documenti anche solo la ricerca di un luogo di lavoro.

Scioperiamo dal lavoro di cura, invisibile e non retribuito, che chiede alle donne e alle persone percepite come tali di sostituirsi a un sistema di welfare depotenziato e insufficiente: rivendichiamo l’essenzialità del lavoro domestico, e fermandoci sottolineiamo il nostro contributo, chiedendo che venga riconosciuto come lavoro e in quanto tale sia retribuito.

Scioperiamo da scuole e università: rivendichiamo un’educazione transfemminista, aperta alle differenze e al confronto, al pensiero critico e alla messa in discussione della società e non all’uso strumentale delle scienze per la perpetuazione del sistema. Vogliamo un’educazione sessuale nelle scuole, che metta al centro consenso e accettazione del sé.

Scioperiamo ovunque perchè ovunque si esercita la violenza del sistema sui nostri corpi e sulle nostre vite: dai posti di lavoro alle case alle scuole, dalle discriminazioni alle molestie, dai femminicidi (15 da inizio anno a oggi) alla limitazione strutturale del diritto all’aborto (64% di ginecologi/e obiettori/trici), all’attacco alle identità trans tramite il ritiro di determinati farmaci quali ormoni prima richiedibili gratuitamente tramite SSN e all’autodeterminazione. Scioperiamo in solidarietà con le donne, le persone trans e con le persone oppresse in tutto il mondo, unendoci agli altri movimenti contro ogni forma di violenza e discriminazione, contro razzismo, colonialismo e omolesbobitransfobia, insieme ai movimenti ecologisti, per un ripensamento radicale del nostro sistema.

L’8 marzo, così come il 25 novembre, è una data importante per tutto il movimento transfemminista, ma la rivoluzione che stiamo costruendo agisce nella quotidianità e nella continuità: vogliamo una trasformazione radicale della società, nella lotta a disuguaglianze e discriminazioni, nella difesa e rivendicazione dei diritti fondamentali per tuttɜ. Come collettivo MaiCIT3 portiamo avanti questa rivoluzione anche a Ivrea, attraverso la formazione e l’azione, con la costruzione di uno spazio aperto e intersezionale di cura reciproca, di presidio e di attivazione: lo facciamo nella dimensione di provincia in cui viviamo e lavoriamo, rivendicando la specificità del nostro territorio e delle sue dinamiche, per portare anche fuori dalle grandi città il movimento transfemminista.

Per tutto questo aderiamo allo sciopero e rispondiamo all’appello di Non Una di Meno, unendoci al corteo che si terrà a Torino nel pomeriggio. Scendiamo in piazza per rivendicare il nostro spazio, la nostra voce e il nostro ruolo: non sarà festa ma protesta!

MaiCIT3 – Collettivo Ivrea Transfemminista

Il collettivo MaiCIT3 nasce dopo la manifestazione spontanea del 26 novembre 2023 per la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, in ricordo di tutte le vittime del sistema patriarcale e di Giulia Cecchettin in particolare. Siamo una trentina di persone di tutte le età, che hanno creato uno spazio aperto e orizzontale per formarsi, riflettere e agire per portare il transfemminismo intersezionale anche nella nostra città e in Canavese!