Morti sul lavoro: una strage senza fine

Dopo quella della Thyssen Krupp, quella di Brandizzo è la più grave strage sul lavoro nella nostra regione, se non in Italia. Sono cinque gli operai morti mentre lavoravano alla manutenzione dei binari ferroviari, investiti da un treno, chiaramente ignaro il macchinista della loro presenza sulla linea. Una strage senza fine quella dei morti sul lavoro.

Michael Zanera, 34 anni, di Vercelli; Giuseppe Sorvillo, 43 anni, di Brandizzo; Saverio Giuseppe Lombardo, 52 anni, di Vercelli; Giuseppe Aversa, 49 anni, di Chivasso; Kevin Laganà, 22 anni di Vercelli, non torneranno a casa.
Sono stati uccisi mentre lavoravano, uccisi dall’ignavia e cupidigia di un mondo del lavoro sempre più frammentato e precario, che vive di appalti e subappalti, dove uno non sa cosa fa l’altro, dove il committente non coordina né comunica come dovrebbe, nel rispetto delle vite umane. Così capita che un treno viaggi tranquillo su un binario che ci si aspetta sia libero e invece libero non era e travolge una squadra di sette operai: 5 morti sul colpo, 2 gravi in ospedale, in ospedale anche i lavoratori sul treno, sotto shock.

Nei primi cinque mesi del 2023 sono stati 21 i morti sul lavoro in Piemonte, molti altri si sono aggiunti alla lista delle vittime del lavoro nei mesi successivi, l’estate è il periodo peggiore con l’aumento dei lavori all’aperto, fino a queste ultime inaccettabili cinque vite spezzate da meccanismi cinici che hanno alla base il disprezzo della vita umana.

Le statistiche dell’Inail relative al 2022 hanno accertato in Piemonte 54 mila incidenti, di cui 97 mortali, quasi due a settimana per il solo Piemonte.

Si muore alla spicciolata, è solo un rumore di fondo, nessuno né da destra né da parte cosiddetta prograssista ha fatto nulla per interrompere questa strage. Anzi, la frammentazione dei contratti, gli appalti facili, le privatizzazioni, i tagli agli ispettori del lavoro, la mancanza di cultura della sicurezza, hanno creato le condizioni perché la strage non si fermi.
Ora queste 5 morti nello stesso minuto produrranno un contraccolpo, come accadde con i morti della Thyssen Krupp, ma poi passano i giorni, gli anni, passa l’emozione del momento e tutto fluisce come il dio profitto vuole.

Vogliamo provare a far sì che le morti di Michael, Giuseppe, Saverio, Giuseppe, Kevin siano la chiave si volta? L’inizio di una mobilitazione determinata e permanente per chiedere lavoro dignitoso e sicuro che si fermi solo quando veramente la vita delle lavoratrici e dei lavoratori sia messa al primo posto?

Cadigia Perini

Immediate le dichiarazioni di sciopero. Le prime manifestazioni
  • Dalle ore 15:36 di giovedì 31 agosto alle ore 15:35 di venerdì 1° settembre è stato proclamato lo sciopero del personale delle ferrovie.
  • Domani venerdì 1° settembre alle 12 a Torino presidio in via Sacchi, 3 (sede Rfi).
  • Lunedì 4 settembre – Sciopero generale di 8 ore nella provincia di Vercelli con corteo, convocato da Cgil-Cisl-Uil.. Appuntamento alle ore 10 in corso Garibaldi (di fronte alla stazione), partenza alle 10.30 arrivo davanti alla Prefettura.

 

 

 

 

 

 

 

 

Una legge di iniziativa popolare per il reato di omicidio sul lavoro

Sempre Usb ha promosso in queste settimane una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare per l’istituzione del reato di OMICIDIO E LESIONI GRAVI O GRAVISSIME SUL LAVORO. Da settembre si potrà firmare online, ma si potrà firmare anche ai banchetti dove si sta raccogliendo le firme per il salario minimo per legge.

 

Anche Zerocalcare invita a firmare la Lip sull’omicidio sul lavoro