Dopo il consiglio comunale di giovedì 26, il deputato Giglio Vigna ha rivolto al consigliere Andrea Gaudino pesanti accuse, non ultima e grave quella di antisemitismo. Parole pesanti e politicamente strumentali, Gaudino pacatamente propone le sue riflessioni in una lettera ai giornali.
Scrivo alcune riflessioni in relazione al Consiglio Comunale di giovedì 26 ottobre, durante il quale è stata ritirata la mozione presentata da alcuni consiglieri di minoranza con oggetto “Con Israele, con la democrazia e per la pace”. Il ritiro immediato, prima della discussione e della presentazione degli emendamenti, ha impedito il lavoro del Consiglio verso l’approvazione di un testo che prendesse in considerazione tutte le vittime civili coinvolte e non solo quelle di una delle due parti.
Nei giorni scorsi è nata una polemica a mezzo stampa riguardo un frammento del mio intervento durante il dibattito consiliare. Riconosco di aver usato un termine molto forte, sicuramente non il termine più appropriato per riferirsi ad uno Stato, ma l’ho fatto, anche un po’ provocatoriamente, per ricordare una responsabilità oggettiva del Governo di Israele che da decenni viola le Risoluzioni ONU e che, quindi, è oggettivamente contro il Diritto Internazionale.
Stato di Israele che negli ultimi anni ha provocato un numero di vittime molto alto e sproporzionato tra i palestinesi, che applica una doppia legge sul proprio territorio che da molte parti è definita come uno stato di “Apartheid” e che favorisce la formazione di insediamenti illegali di coloni in Cisgiordania e Gerusalemme est. Queste sono delle responsabilità che non possono essere taciute se si vuole veramente costruire un processo di pace verso una risoluzione condivisa del conflitto.
Inoltre, tengo a precisare che mettere in risalto le responsabilità del Governo di Israele, muovendo delle critiche alle politiche che sta attuando, non significa discriminare un popolo o una religione, né tanto meno essere antisemita. Sono numerose le persone di origine ebraica, compresi grandi scrittori e autorevoli giornali di Israele, che in questi giorni stanno prendendo le distanze dalle azioni e dalle scelte del Governo israeliano.
Perciò ritengo che il termine “antisemita”, che in questi giorni è stato usato da alcuni esponenti politici nei miei confronti, sia del tutto improprio e totalmente infondato, anche alla luce delle mie idee di apertura alle diverse culture e religioni, che da sempre ho manifestato con il pensiero e le azioni.Non è in discussione, da parte mia, la condanna degli efferati crimini commessi da Hamas. Sono, però, profondamente convinto che la ripresa del processo di pace in Medio Oriente, al momento così improbabile ma sempre più urgente, non possa prescindere da un’imparziale valutazione delle responsabilità delle parti coinvolte, oltre che dalla solidarietà con tutte le vittime civili del conflitto.
Andrea Gaudino