Lunedì 22 dicembre a Roma tavolo di confronto fra azienda e sindacati al Ministero. Lo stesso giorno verranno discusse in consiglio comunale di Ivrea due mozioni sulla vicenda Konecta. Martedì 23 all’Officina H dalle 16 Ivrea confronto fra le parti sociali e i sindaci del Canavese convocati dal sindaco di Ivrea Matteo Chiantore.
Al centro della discussione c’è il nuovo piano industriale di Konecta Spa, che delinea uno scenario preoccupante per i territori di Ivrea e Asti: la chiusura delle sedi locali e l’accorpamento di tutte le attività piemontesi in un unico polo a Torino a partire da giugno 2026.
Il piano coinvolge più di 1.000 dipendenti, molti dei quali hanno contratti part time e percepiscono retribuzioni medio-basse. Il trasferimento forzato verso il capoluogo rappresenterebbe per queste famiglie un aggravio economico insostenibile, mettendo a rischio la stabilità occupazionale di chi non potrà permettersi i costi del pendolarismo, e in molti casi l’impossibilità di gestire la conduzione familiare dovendo aggiungere all’orario di lavoro quello per raggiungere la sede torinese. Alla crisi occupazionale si aggiunge l’inevitabile impatto negativo sui territori e sull’indotto.
22/12/25 – Tavolo al Ministero del lavoro
Il prossimo 22 dicembre è convocato un tavolo di confronto presso il Ministero del Lavoro fra azienda e sindacati. L’annuncio è arrivato dall’assessore regionale Gian Luca Vignale durante il question time in Consiglio Regionale, in risposta alle interrogazioni presentate dai consiglieri Alberto Unia (M5S) e Sergio Bartoli (Lista Cirio). L’assessore Vignale, riportando la posizione dell’assessora al Lavoro Elena Chiorino, ha definito l’appuntamento del 22 dicembre come un “passaggio fondamentale” per ottenere dati certi e aggiornati: «Successivamente all’incontro ministeriale, programmeremo ulteriori tavoli regionali per individuare soluzioni concrete. Sono già in corso interlocuzioni costanti con i sindaci di Ivrea e Asti per tutelare i presidi territoriali.» È interventuo nel dibattito anche il consigliere regionale Alberto Avetta (PD), che a sua volta ha presentato un’interrogazione a Palazzo Lascaris, definendo la convocazione al Ministero come «un piccolo passo avanti, così così come l’interlocuzione nel merito tra la Regione Piemonte ed il sindaco di Ivrea, che si è immediatamente attivato dopo l’annuncio della chiusura della sede cittadina di quella che fu la Comdata. Seguiremo con attenzione lo sviluppo della situazione perché bisogna fare tutto il possibile per scongiurare un ulteriore impoverimento dell’economia canavesana.»
22/12/25 – Consiglio Comunale di Ivrea – Due mozioni su Konecta
I capigruppo Vanessa Vidano (Viviamo Ivrea), Andrea Gaudino (Laboratorio Civico) e Barbara Mannucci (Pd), presenteranno nel consiglio comunale di lunedì 22 una mozione dove, prendendo atto che il “sindaco si è già attivato mettendosi in contatto con il sindaco di Asti, con la parte datoriale e ha richiesto un incontro con il Presidente della Regione Alberto Cirio”, impegna il sindaco e la giunta a:
- sostenere pubblicamente le iniziative intraprese dalle forze sindacali volte a scongiurare l’accorpamento delle tre sedi piemontesi e la conseguente chiusura delle sedi di Ivrea e Asti, anche attraverso la presenza di propri rappresentanti alle azioni di protesta che i lavoratori potranno indire per tutelare i propri diritti
- chiedere alle sedi locali, provinciali e regionali di Confindustria di sostenere la difesa dei posti di lavoro oggi presenti nelle sedi Konecta Spa di Ivrea e Asti.
La seconda mozione porta la firma del consigliere Massimiliano De Stefano (Azione Italia Viva) e, dopo le premesse, impegna il sindaco e la giunta a:
- esprimere solidarietà a tutti i lavoratori
- avviare ogni utile iniziativa per evitare la chiusura della sede Konecta di Ivrea
- attivare un incontro con i lavoratori per concordare ogni utile proposta di impegno per il mantenimento dell’attuale sede di Ivrea
- inviare il testo di questa mozione e delle successive iniziative alla Regione Piemonte, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
22/12/25 – Procedura di raffreddamento e presidio davanti Confindustria Canavese
Sempre lunedì, al mattino, si terrà in Confindustria Canavese l’incontro tra azienda e sindacati previsto dalla cosiddetta “procedura di raffredamento” (tentativo di conciliazione tra le parti tramite mediazione terza) fase obbligatoria nel settore delle telecomunicazioni prima di poter proclamare uno sciopero. In concomitanza è organizzato davanti alla sede di Confindustria in corso Nigra un presidio dalle 11 alle 14. Le segreterie regionali di Fistel Cisl, Slc Cgil, Uilcom Uil specificano che al presidio-assemblea potranno partecipare esclusivamente i lavoratori non in turno (non essendo in quel momento ancora possibile proclamare sciopero non ci sarebbero le coperture assicurative, per un’assemblea fuori dai locali aziendali, per i lavoratori in turno).
23/12/25 – Incontro pubblico al Polo formativo universitario Officina H di via Montenavale (aula 2)
L’incontro, organizzato dal sindaco di Ivrea Matteo Chiantore, per riunire i sindaci del Canavese, le organizzazioni sindacali e le Rsu, servirà ad approfondire la situazione e le sue ricadute sui lavoratori e sul territorio. Invitato dal sindaco Chiantore, interverrà anche il vescovo Salera.
«Riteniamo fondamentale – affermano le segreterie sindacali regionali – che la voce dei lavoratori venga ascoltata direttamente da chi rappresenta le comunità locali e può incidere sulle scelte occupazionali e produttive del territorio. Questa sarà un’occasione importante per condividere, insieme alle istituzioni, il percorso volto alla tutela dell’occupazione e del futuro produttivo del sito. – continua il comunicato sindacale e chiude – In questa fase non bastano le parole: servono segnali concreti di mobilitazione e partecipazione. Solo con una presenza compatta e determinata potremo dimostrare che le lavoratrici e i lavoratori sono pronti a difendere con forza il proprio futuro.»
Il mantenimento delle sedi di Ivrea e Asti non è negoziabile
Konecta è una multinazionale la cui forza lavoro è impiegata prevalentemente in servizi telefonici gestiti da remoto. Sin dalla pandemia, l’azienda ha incentivato lo smart working (arrivando attorno al 30%), riducendo già gli spazi fisici delle proprie sedi. Risulta quindi anacronistico e paradossale che oggi si scelga di procedere con una manovra “vecchio stile”, imponendo il trasferimento fisico di oltre 1000 lavoratori. Sorge spontaneo il sospetto che l’obiettivo reale sia indurre dimissioni “volontarie”, colpendo duramente soprattutto i redditi più bassi e chi ha situazioni familiari da gestire, in particolare le donne, sulle quali grava spesso il carico della cura familiare e per le quali spostarsi diventa un ostacolo insormontabile.
In questo contesto, la mobilitazione del territorio a supporto delle istanze sindacali è fondamentale. Dobbiamo scongiurare l’ennesima chiusura ed evitare che il deserto industriale avanzi attorno ai “Palazzi Uffici” olivettiani. Il mantenimento delle sedi di Ivrea e Asti non è negoziabile.
Se a Ivrea il problema è il costo di Palazzo Uffici, le istituzioni e Confindustria devono lavorare per individuare soluzioni logistiche più sostenibili ed economiche da proporre all’azienda.
L’attenzione delle istituzioni deve dunque restare altissima, ma è altrettanto cruciale che i lavoratori si mobilitino con determinazione.
Cadigia Perini