Approvata all’unanimità durante il consiglio comunale di martedì 30 aprile l’istituzione delle prime due comunità energetiche a Ivrea. I pannelli fotovoltaici sopra l’azienda Neve produrranno approssimativamente 1 Mwp di energia (potenzialmente sufficiente per almeno 400 famiglie). AEG si candida a diventare il principale consulente amministrativo e operativo del territorio per le rinnovabili
Ivrea avrà presto le sue prime comunità energetiche. È quanto emerso durante il consiglio comunale del 30 aprile 2024 durante il quale i consiglieri hanno dato il via libera all’unanimità all’istituzione degli enti giuridici che andranno a costituire le due CER eporediesi (Comunità Energetiche Rinnovabili). «Con questa delibera andiamo ad approvare la costituzione delle prime due comunità energetiche che fanno riferimento alle due cabine di media tensione, ovvero la 1315 e la 1317» ha aperto il sindaco Matteo Chiantore, intestando alla sua amministrazione il raggiungimento di quest’obiettivo ed elencando i comuni che parteciparanno all’istituzione delle CER: «Ivrea, Cascinette d’Ivrea, Bollengo, Albiano, Caravino, Fiorano C.se, Pavone C.se, Salerano C.se, Samone, Vestigné, Colleretto Giacosa, Banchette e Val di Chy. Ai comuni aderenti si unirà AEG che è promotrice di quest’iniziativa, porterà un capitale iniziale di 15.000€ e condurrà da un punto di vista amministrativo e tecnico le comunità energetiche».
I primi pannelli fotovoltaici sarebbero già stati installati e pronti a produrre energia per la CER sopra il tetto dell’azienda Neve, sita in via Burolo a Ivrea e che, stando alle parole dell’ingegner Mauro Demarziani durante l’incontro di presentazione del progetto un paio di settimane fa, «metterà a disposizione della comunità energetica una potenza di 1 Mwp che potrà produrre l’energia per almeno 400 famiglie».
“L’energia all’interno di una comunità energetica” si legge sul sito di AEG “viene condivisa in maniera non dissimilare da come accade al file-sharing p2p: l’energia viene prodotta su più nodi e distribuita dove necessario quando necessario”. Se l’energia prodotta in questo modo viene poi consumata istantaneamente all’interno della CER scattano immediatamente degli incentivi di natura statale, come specificato dall’assessore Fabrizio Dulla: «Il governo ha previsto incentivi legati al consumo istantaneo tra quanto viene prodotto e quanto viene consumato. Noi sappiamo che una percentuale dell’energia prodotta che varia dal 10 al 15% si disperde oggi giorno nel trasporto. Ridurre al minimo il trasporto e quindi consumare istantaneamente l’energia vuol già dire compiere un passo di risparmio ambientale e di efficentamento».
Ma di quale incentivo stiamo parlando? Il sindaco Chiantore ha precisato: «Fatto 100 l’incentivo, un 30% ritorna a chi ha fatto l’investimento per garantire un rientro della spesa in 7/8 anni, un 30% per il funzionamento della CER (costi amministrativi), un 30% viene suddiviso tra i partecipanti della CER e infine un 10% per finalità di carattere sociale (come ad esempio far funzionare un parco giochi)».
La discussione in aula ha poi avuto il plauso da parte dei consiglieri di minoranza e maggioranza, a cominciare dall’ex assessora Elisabetta Piccoli: «sono molto contenta del lavoro portato avanti da quest’amministrazione perché le CER rappresentano una delle soluzioni per il futuro energetico. Ho qualche perplessità su quel 30% di ritorno economico ai costi di gestione amministrativa della comunità, che francamente mi sembra eccessiva come percentuale, ma detto ciò il mio voto sarà favorevole». Analogo il ragionamento del consigliore Andrea Cantoni: «mi unisco ai complimenti e aggiungo che questo è il tipo di transizione ecologica che ci piace perché non va a vessare i cittadini». Il consigliere Andrea Gaudino ha poi aggiunto: «sono stupito della velocità con cui l’attuale amministrazione è riuscita ad applicare e rendere concreto uno dei principali pilastri del programma elettorale. Come presidente della Commissione Ambiente annuncio che nelle prossime settimane verrà indetta una riunione specifica per trattare in maniera più specifica questo tema».
Oltre questo progetto in Canavese si hanno notizie di almeno altre due comunità nascenti: la Comunità Energetica Rinnovabile Dora 5 Laghi e quella del Basso Canavese.
La CER Dora 5 Laghi si è costituita il 14 dicembre 2023 e aggrega i Comuni di Andrate, Borgofranco d’Ivrea, Carema, Chiaverano, Lessolo, Montalto Dora, Nomaglio, Quassolo, Quincinetto e Settimo Vittone mediante il supporto di Environment Park, una società privata a partecipazione pubblica (25% Comune di Torino e 38% Regione Piemonte) che ha fornito supporto amministrativo per partecipare alla seconda edizione del bando Next Generation We, promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, ottenendo così un contributo di 62.500 € per avviare le attività di costituzione della CER. Environment Park ha inoltre stimato che il coinvolgimento di un totale di 150 edifici comunali potrebbe portare a installare impianti fotovoltaici per una produzione annua di circa 3.500 Mwh.
La CER del Basso Canavese raggrupperà invece i comuni di Candia, Caluso, Mazzè, Montanaro, Foglizzo, Barone, Orio Canavese, Villareggia, Moncrivello, San Giusto e Foglizzo. Anche in questo caso la gestione operativa sarà affidata ad AEG e i costi iniziali per avviare la Comunità energetica verranno coperti attraverso un bando della Fondazione San Paolo di 80mila euro.
Andrea Bertolino