Il libro di Eric Gobetti I carnefici del Duce presentato martedì 20 giugno
Alla presenza di un folto pubblico, la libreria Azami nel pomeriggio del 20 giugno ha ospitato lo storico Eric Gobetti per la presentazione del suo ultimo lavoro dal titolo I carnefici del Duce, per le edizioni Laterza.
Il libro affronta il tema della rimozione delle responsabilità del regime fascista, una vera e propria grave omissione politica, storica e morale da parte dei governi del dopoguerra, il cui elemento più significativo ed in qualche modo più noto è stato la scoperta dell’armadio della vergogna nel 1994, 39 anni dopo la Liberazione.
La tesi che suggerisce l’Autore è quella del doppio oblio: noi Italiani nascondiamo i nostri crimini in Africa e nei Balcani e contemporaneamente non chiediamo conto ai Tedeschi dei loro sul nostro territorio. Con la
mediazione di USA e Nato questo doppio oblio aveva lo scopo di permettere una pacificazione europea necessaria per combattere il nuovo nemico sovietico nella guerra fredda.
Il libro è strutturato per biografie di personaggi quasi tutti sconosciuti ma pedine fondamentali della violenza fascista che, come sottolinea Gobetti, è l’ elemento strutturale del fascismo. In questo libro si possono trovare le prove di come questa violenza si sia manifestata: campi di internamento ad Arbe, campi in cui venivano lasciati letteralmente morire di fame i Libici nel deserto, violenza sessuale contro le donne in Somalia, Etiopia, Eritrea, prostituzione forzata nei bordelli in Grecia. Fino a giungere ad affrontare la violenza fascista nei territori di confine con l’ex Jugoslavia, che ha alimentato come tragica conseguenza il dramma delle foibe, già affrontato magistralmente da Gobetti in un suo precedente libro, che va inquadrato in un sentimento di anti-fascismo e non di anti-italianità, come l’attuale sentire comune, propagandistico, va affermando.
Il racconto è corredato da un vasto corredo di note al testo, una bibliografia ”ragionata” e un elenco di nomi citati che aiutano a comprendere a fondo.
E’ un libro che andrà letto con calma, sapendo che sarà come inoltrarsi in una foresta oscura, impressionante e raccapricciante del nostro passato, in cui l’indignazione che proveremo non sarà facile da controllare.
Perché entrarci allora?
La risposta è nelle parole di Gobetti che spiega perché lo ha scritto: “Rappresenta in qualche modo un bisogno catartico, quello di ribadire ciò che sappiamo- o che dovremmo tutti sapere- del fascismo storico e in particolare dei crimini commessi all’estero da quel regime. Negli ultimi anni ho lentamente realizzato che un libro come questo fosse necessario e ne sono ancora più convinto adesso, dopo i recenti sviluppi della politica italiana e internazionale”.
Che per noi sono le motivazioni per cui inviteremo a leggerlo.
Se a volte ci dimentichiamo per cosa stiamo lottando, e per capire su quale Paese vogliamo essere, qui troveremo delle risposte.
Anzi, ritroveremo.
Luciano Guala