SpaziOBlu apre a Cascina Praie (prima puntata di una storia che è tante storie)

Con una bella e partecipatissima festa è stata inaugurata venerdì 16 giugno la nuova sede di SpaziOBlu a Salerano.

SpaziOBlu è uno spazio gestito dalla Cooperativa Andirivieni e da Alce Rosso ed è nato nato per sostenere e accogliere famiglie con al loro interno ragazzi autistici, affiancandoli nella creazione di un percorso di crescita concreto per il loro futuro. A Ivrea è inoltre operativa una sezione della Associazione Nazionale Genitori perSone con Autismo, ANGSA.
In precedenza SpaziOBlu operava a Ivrea, nei locali messi a disposizione dalle Suore della Immacolata Concezione in via Beata Maria Antonia Vera; ora invece la nuova sede è a Cascina Praie, che si appresta a vivere una splendida e nuova vita. Questa giornata di festa è soprattutto il risultato di uno splendido lavoro di squadra; per questo ci è venuta voglia di andare a conoscere tutti i giocatori di questa formazione e farci raccontare il percorso fatto insieme fino a questo traguardo.
Iniziamo con gli aspetti tecnici, di cui si sono occupati gli architetti Manuelo Scozzari e Diego Ferrero Aprato.
Cascina Praie ha una sua storia particolare – ci racconta Scozzari – La Olivetti acquistò la tenuta, che comprendeva la Cascina e tutti i pozzi antincendio della ditta stessa; dopodiché, dando ancora una prova della sua lungimiranza, vi impiantò a partire dagli anni ‘50 un allevamento di bovini che forniva carne, latte e formaggio al Nido aziendale. Un vero e proprio chilometro zero ante litteram. Verso la fine degli anni ’80 la Cascina viene acquistata e ristrutturata dalla Cooperativa Cascina Praie, costituita da ex dirigenti olivettiani, con una chiara vocazione sociale e volta al reinserimento. Per alcuni anni funziona anche un ristorante; poi, nei primi anni duemil,. la Cascina viene acquistata dal Consorzio Copernico (di cui ora fanno parte le cooperative Marypoppins, Alce Rosso, Andirivieni, Pandora) che avvia una serie di attività legate all’agricoltura mentre al primo piano la Cooperativa Alce Blu, ora non più operativa, apre una cucina che fornisce pasti alle scuole e all’Hospice. Segue un periodo di inattività, sino a quando il Consorzio Copernico propone l’acquisto della struttura alla signora Mirella Ferrero, presidente di Osai e dell’Associazione Onlus Carlo Ferrero La onlus, già finanziatrice di SpazioOBlu, decide l’acquisto e nel maggio del 2022 iniziano i lavori di ristrutturazione della prima ala, quella appena  inaugurata. Al piano terra ci sono una sala riunioni e un ufficio tecnico per gli operatori; al primo piano trova posto il Centro Educativo per Minori (CEM) e al secondo un alloggio di custodia.
Quali sono state le linee guida che avete seguito per impostare i lavori di ristrutturazione? Intanto abbiamo mantenuto gli aspetti tipici della cascina di pianura. SI è lavorato soprattutto sugli aspetti di sicurezza e di accessibilità: il primo lavoro effettuato è stata la realizzazione di un ascensore e di rampe in modo da realizzare una struttura completamente priva di barriere architettoniche fisiche. A questo è seguito il lavoro sulla parte impiantistica. Cascina Praie non è fornita di gas metano; gli impianti realizzati sono tutti a pompa di calore ed è in previsione l’installazione di un impianto fotovoltaico, per sopperire a questi alti consumi elettrici. Esisteva in precedenza un acquedotto; si è quindi rifatta la parte igienico-sanitaria, mentre manca l’impianto fognario. A questo proposito si è optato per un impianto di subirrigazione con uno smaltimento delle acque reflue che va a sub irrigare i campi circostanti. Dopodiché è toccato alla parte elettrica, per coniugare il massimo della sicurezza con il massimo dell’agibilità (collocazione delle prese, tipologia di serramenti e così via). Una problematica spesso riscontrata nei ragazzi che soffrono di disturbi dello spettro autistico riguarda la luminosità e il riverbero dei colori; a questo proposito è stata fatta molta attenzione alla scelta dei corpi illuminanti e alle scelte cromatiche (colori tenui, non abbacinanti) anche delle facciate. Nei locali riservati alle attività dei ragazzi gli elementi architettonici (armadi, pavimento, soffitto, pareti)  sono immediatamente individuabili, in modo da agevolare quanto possibile gli utenti. Nella parte dei servizi igienico-sanitari abbiamo riservato uno spazio dedicato ad attività di acquaticità. C’è poi una enorme cucina dove i ragazzi possono consumare i pasti che si portano e un lungo corridoio che Diego e io abbiamo voluto con un andamento sinusoidale e morbido per evitare quello classico “da ospedale” che spiazza e può creare inquietudine ai ragazzi.
A questo primo lotto di interventi ne seguirà a breve un secondo? Sì, Verrà ripristinato il ristorante, aperto a tutti e che potrebbe prevedere inserimenti lavorativi. Anche qui stiamo stati attentissimi alla questione dell’accessibilità: nella grande cucina le superfici sono state realizzate per garantire di muoversi in massima sicurezza; vicino a questa altre due sale quanto più possibili accoglienti. L’accoglienza è uno degli obiettivi forti di questo progetto. Lavorando insieme alle altre realtà abbiamo compreso che uno dei problemi delle famiglie all’interno delle quali sono presenti ragazzi con disturbi come questi è proprio la tendenza all’isolamento sociale. Un altro aspetto a cui siamo stati particolarmente attenti è quello dell’isolamento acustico all’interno della struttura e in ogni stanza. In questo Cascina Praie aiuta perché è un luogo immerso nella natura e può capitare di veder passare un cerbiatto con il suo cucciolo, minilepri, le lucciole che pensavamo scomparse. Infine è in previsione un terzo lotto, per recuperare una parte di travata e allestire una piccola palestra (per attività di psicomotricità) e uno spazio per attività teatrali. 
Provare a trovare una pecca in tutto questo progetto è difficile Diciamo che potrebbe essere il fatto che Cascina Praie è un’isola e quindi occorre creare sinergie e collegamenti con altre realtà, come ad esempio il Centro Alzheimer e con i comuni vicini. La zona è molto frequentata da persone che camminano o vanno in bicicletta o passeggiano con il cane, perché è un’area collegata con tutto il sistema degli argini del nodo idraulico di Ivrea, Fiorano, Salerano, Banchette e quindi molto frequentato. Quindi non sarà difficile creare le condizioni perché Cascina Praie non rimanga un’isola: e il ristorante potrebbe essere il primo volano che permetta di conoscere la struttura e le sue potenzialità.
Insomma, possiamo, finalmente, non solo rimpiangere quello che è stato, ma continuare a far vivere un luogo, quel luogo e la sua vocazione illuminata. Nel prossimo articolo, a breve, l’incontro con la Cooperativa Andirivieni per conoscere il progetto nei dettagli.

Simonetta Valenti (1 – continua)