Il trasporto pubblico locale tra tagli imminenti e spiragli di “potenziamento”

La linea bus extraurbana Ivrea-Milano rientra nel maxi-taglio di 1,2 mln di km/anno avanzata dall’Agenzia della Mobilità e 200 pendolari rischiano di restare a piedi. Nella conurbazione eporediese l’assessore Fresc invece sta cercando di potenziare le linee che servono il Bioindustry Park, l’area San Bernardo d’Ivrea e corso Vercelli. Ci riuscirà?

È notizia di questi giorni che 200 pendolari rischiano di rimanere senza la linea autobus 002 che collega Ivrea e Milano. L’ennesimo taglio, l’ennesima beffa che non trova spiegazione se non quella di ridurre i costi del servizio e redistribuire l’utenza su altre linee. L’Agenzia della Mobilità piemontese ha infatti avanzato a inizio anno l’ipotesi di una riduzione complessiva nell’area della Città Metropolitana di circa 1,2 milioni di km/anno e la linea Ivrea-Milano rientrerebbe all’interno di questo piano di riduzione. A seguito di un incontro avuto nel mese di gennaio tra l’amministrazione comunale d’Ivrea e gli ingegneri della Città Metropolitana quest’ultimi avrebbero motivato il taglio sostenendo che le linee interessate presenterebbero “modestissimi livelli di frequentazione e risulterebbero quindi economicamente insostenibili”.
Non ci stanno ovviamente i 200 lavoratori e studenti che usufruiscono della linea Ivrea-Milano che hanno pertanto inviato una lettera al sindaco d’Ivrea, Chiantore, e a vari amministratori regionali con la speranza che qualcuno intenda farsi carico di questa protesta e agisca per scongiurare la perdita del servizio.

L’area Bioindustry Park, sede di 40 organizzazioni e 800 lavoratori

Se sul trasporto extraurbano si apre un anno complesso per le amministrazioni della Città Metropolitana, sul piano della conurbazione eporediese si può dire che la situazione risulti, per il momento, stabile.
Il 2024 si era aperto con il rischio di pesanti tagli al trasporto pubblico locale (TPL). L’assessore Massimo Fresc si era insediato pochi mesi prima e si era ritrovato a dover gestire un “buco” da più di 300mila euro, sindaci della conurbazione eporediese indisponibili a dividersi i costi dell’extra-canone per mancanza di risorse locali e una previsione di taglio alle corse di una linea che serve i quartieri Bellavista e San Giovanni. La scelta del Comune d’Ivrea di coprire il “buco” con 150mila euro aveva scongiurato la riduzione del servizio per i quartieri periferici, trovando una quadra attraverso l’eliminazione di corse doppie e ottenuto la sperimentazione di una nuova corsa “turistica” Unesco-5 laghi tra i mesi di giugno e settembre che l’amministrazione Chiantore è intenzionata a replicare anche per il 2025.
Il nuovo anno si apre con quella che l’assessore Fresc chiama la “seconda razionalizzazione” e che, nelle sue intenzioni, vuole essere l’occasione per soddisfare esigenze finora rimaste inascoltate. L’assessore starebbe cercando di portare a casa il potenziamento di alcune linee in grado di servire quei quartieri e territori che nel corso degli anni sono cresciuti e che oggi risultano particolarmente frequentati. Nello specifico sono arrivate richieste di potenziamento del servizio da parte del Bioindustry Park (che oggi ospita circa 800 lavoratori e 40 organizzazioni insediate), da parte di aziende del polo di San Bernardo e di altre in zona Corso Vercelli che dopo l’apertura della Coop ha visto incrementare l’utenza che si riversa in quella parte di città. L’obiettivo di breve termine è portare a casa un accordo con Agenzia della Mobilità che consenta il potenziamento di un paio di linee verso il Bioindustry Park. La proposta è già stata avanzata ed è ora in fase di analisi.
Grazie ad un finanziamento da parte di Città Metropolitana dovrebbero poi arrivare in estate i primi autobus elettrici (in ritardo di qualche mese, considerato che l’annuncio della loro introduzione fissava il limite entro la fine del 2024): due saranno di categoria 10/12mt e successivamente ne arriveranno altri due più piccoli (8mt).
Di concerto con l’assessora Dal Santo l’amministrazione comunale starebbe inoltre considerando la possibilità d’introdurre una “navetta a chiamata” che colleghi Ivrea con la Valchiusella. Al momento non ci sono certezze, ma gli uffici starebbero valutando costi e preventivi e la possibilità d’investire risorse comunali per acquistare la navetta.

Vedremo nel corso dell’anno quante e quali proposte riusciranno ad essere “messe a terra”, ma il vero orizzonte al quale guardare per il futuro del Trasporto Pubblico Locale è il 2026. L’Agenzia della Mobilità in passato ha sempre concesso proroghe ai vari “contratti di conurbazione” che interessano il territorio piemontese, ma ora vuole cambiare e intende arrivare al 2026 con nuovi bandi per riaffidare il servizio. L’apertura di nuovi bandi apre alla possibilità di contrattare un servizio migliore per il territorio eporediese, ammesso e non concesso che gli amministratori del territorio (non solo Ivrea) siano in grado di fare fronte comune. Un contributo in tal senso potrebbe arrivare dal Piano Generale della Mobilità affidato al mobility manager della Città d’Ivrea Paolo Ruffino di cui, per ora, non si è più saputo niente.

Andrea Bertolino