Dopo 40 anni di attività chiude il Centro Documentazione Pace di Ivrea

Dopo 40 anni di intensa attività chiude il Centro Documentazione Pace di Ivrea, lo annuncia la presidente Rosanna Barzan con una letterea all’amministrazione comunale e un comunicato alla cittadinanza dove vengono riassunte le principali attività dell’associazione. Donato all’amministrazione comunale e alla biblioteca civica un dossier con tutte le iniziative del Centro.

Il Centro Documentazione Pace, protagonista a Ivrea ovunque si parli di Pace e Giustizia per i popoli oppressi, chiude dopo una lunga e intensa attività durata 40 anni. Lo annuncia con una lettera al sindaco di Ivrea Matteo Chiantore e con un comunicato alla cittadinanza, la presidente Rosanna Barzan, strenua sostenitrice del diritto alla Pace e alla Libertà dei Popoli. Nella lettera al sindaco Chiantore, Barzan esprime l’auspicio che “aldilà della buona amministrazione cittadina” il Comune possa “continuare ad agire con il concorso della società civile, come in passato, nella difesa dei Diritti Umani, nel sostegno di popolazioni colpite dai conflitti  e soprattutto nella ricerca del dialogo per raggiungere sempre la Pace con Giustizia“.

Auspicio che condividiamo anche noi e come associazione Rosse Torri, come cittadine e cittadini, ringraziamo il Centro Documentazione Pace per l’importante e instancabile lavoro svolto e per i valori trasmessi nell’educare alla Pace e alla Legalità, per la difesa della Costituzione con i valori della Resistenza. Oggi più che mai avremmo bisogno di cogliere il testimone del Centro Documentazione Pace creando un luogo permanente comunale per la Pace che non sia solo presenza testimoniale, per quanto importante, ma anche azione pratica, punto di riferimento informativo, rete di relazioni, come sempre han fatto in questi 40 anni le attiviste e attivisti del Centro. Saremo in grado di tenere viva questa preziosa eredità?

L’associazione “Centro Documentazione Pace”

L’Associazione si è costituita nel dicembre 1983, si è formalizzata con atto pubblico nel 1996 e dal 1997 è iscritta all’Albo Regionale della Regione Piemonte nel settore “Impegno Civile”.  Lo “scopo sociale” dell’Associazione è stato quello di operare nell’ambito della educazione alla pace, raccogliere documentazione sui problemi della pace, della convivenza, dei rapporti fra culture diverse e cercare vie per la soluzione non violenta dei conflitti.  Nel corso degli anni sono stati promossi per la cittadinanza e per la scuola corsi di formazione, dibattiti ed incontri, mettendo a disposizione le proprie conoscenze, il materiale di documentazione, collaborando con l’Amministrazione Comunale e realizzando progetti per le scuole, approvati e sostenuti dalla Provincia di Torino. Tale attività  ha portato ad operare sia con le scuole primarie di 1° grado e 2° grado che con le medie e superiori affrontando il problema delle minoranze culturali e religiose a cui la scuola cominciava ad affacciarsi. In particolare  si è proposta per tali scuole l’educazione alle differenze (culturali, religiose e di genere) con varie forme d’intervento: informazioni storiche, giochi di ruolo, fiabe, burattini, modalità di risoluzione nonviolenta dei conflitti  (anche per insegnanti). Presso il Centro Migranti di Via Arborio si sono tenuti  durante gli anni corsi di insegnamento della lingua italiana a studenti, adulti e mamme con bambini di  cui si prevedeva la cura.

Le principali attività

Aiutati dal comunicato dell’associazione riportiamo un resoconto, solo parziale, delle attività svolte dal Centro.

Educazione alla Legalità

Corsi di aggiornamento per insegnanti in collaborazione con l’Associazione Libera (oltre 200 partecipanti) temi: Il rispetto delle regole nella quotidianità, La legalità e le mafie nei mezzi di comunicazione, giornali, immagini, cinema. Relatori: Luca Rastello, Maurizio De Luca, Michele Marangi. Per trattare le stesse tematiche per gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori è stato proposto il Progetto approvato dalla provincia “La Legalità come certezza del vivere quotidiano”. Inoltre, a trattare il tema “mafia” per le scuole superiori, furono invitate ad Ivrea due donne, testimoni d’eccezione, come Teresa Cordopatri, la baronessa coraggio, come definita da Le Figaro, a cui la mafia ha ucciso un fratello in Calabria e che ha combattuto tutta la vita per la dignità e contro lo strapotere mafioso e la coraggiosa Michela Buscemi, palermitana, a cui la mafia uccise due fratelli per i quali ella testimoniò al maxiprocesso di Palermo.

Lidia Menapace al Giardino Donne della Resistenza

Resistenza

Presentazione  agli  studenti  di storie significative di partigiani e soldati, eventi eloquenti dove la forza di una convinta ricerca di libertà  indusse uomini e donne alla lotta e al sacrificio della vita.
Presentazione della locale Storia della Resistenza al femminile, destinatari cittadini e studenti con testimonianze di partigiane del territorio e, su nostra proposta, con delibera dell’Amministrazione del Sindaco Della Pepa, l’intitolazione  (2008) di un luogo dedicato alle partigiane del Canavese con totem commemorativo nel “Giardino Donne della Resistenza” presso i giardini dello stadio della Canoa di Ivrea.
Partecipazione alle iniziative dell’ANPI e presenza della presidente Liliana Barbaglia – in collaborazione con la locale sezione ANPI – presso le scuole medie inferiori e superiori per illustrare il valore storico della lotta contro il nazi-fascismo e portare la propria testimonianza di staffetta partigiana.
A fianco di queste attività, specifiche della scuola, ma aperte alla cittadinanza una rilevante attività è stata portata avanti in relazione a temi riguardanti la nostra storia e la costituzione della nostra Repubblica.

Tematiche Internazionali

All’orizzonte si presentavano “nuove guerre” che spinsero il pacifismo italiano, che caratterizzava quegli anni ’90, ad attivarsi in prima persona per testimoniare  l’impegno solidale contro il rifiuto delle guerre e dell’odio. La cittadinanza di Ivrea fu partecipe e attiva. Molto lavoro è stato fatto per la promozione della Solidarietà Internazionale, sollecitati dagli eventi del momento. In questo contesto molto è dovuto alla sensibilità dei sindaci e amministrazioni del tempo. Tra le iniziative  più rilevanti che ci coinvolsero ricordiamo:

Ex Yugoslavia

Gli  avvenimenti dei Balcani provocarono forte reazione in Italia e nell’eporediese dove si costituì nel 1992 il “Comitato cittadino di solidarietà con le genti dell’ex-Yugoslavia”. Membri del Centro Documentazione Pace fornirono il loro contributo nel periodo di attività con modalità diverse: amministrazione, accompagnamenti, istruzione della lingua etc.  La rete di rapporti con Mostar non si limitò al gemellaggio cittadino ma coinvolse anche il Liceo Gramsci con scambi che durarono nel tempo.

Kurdistan

Nel 1992 nasce il Comitato di gemellaggio di Ivrea con la città curda di Qala Diza, la prima importante azione fu la costruzione di un Ospedale e l’adozione da parte di cittadini e canavesani di bambini fino a raggiungere il numero di 200. L’anima di questo gemellaggio fu Graziella Bronzini, instancabile costruttrice di rapporti umani e di relazioni culturali e sociali tra le due realtà riconoscendo nella storia e cultura di quel popolo la loro ricerca di Libertà. Questo gemellaggio fu molto apprezzato dalla popolazione e autorità di Qala-Diza tanto da dedicare a Graziella Bronzini un monumento.

Cittadinanza onoraria

Il 15 dicembre 2001 l’Amministrazione Comunale di Ivrea ha conferito la cittadinanza onoraria al Premio Nobel per la Pace Rigoberta Menchu, nell’incontro dal titolo “Una lezione di Pace” con la presenza di Ali Rashid ambasciatore palestinese e don Alberto Vitali di Pax Christi.

Algeria

Nel 2005 l’insorgere di azioni di terrorismo verso parte della popolazione algerina ci stimolò ad ospitare un piccolo gruppo di giovanissime algerine e accompagnatrici che soggiornarono ad Ivrea ospiti della città: quel soggiorno fu per loro, come ci testimoniarono, indimenticabile e l’occasione per ritrovare speranza e coraggio per la loro vita futura.

PE NO CHAO Brasile

Ripetutamente, a partire dal 1995,  abbiamo ospitato il gruppo di giovani brasiliani, ragazzi di strada, che  grazie all’opera dei loro “maestri di strada”  hanno potuto iniziare una vita di attività scolastiche e di danza, diversa dalla miseria e dai rischi a cui erano destinati. Si esibirono con musica e danza a Ivrea e Piverone.

Uganda

Nel 2007 abbiamo aderito al progetto promosso dalla ONG  Good Samaritan, coordinatore Pierangelo Monti, appoggiato e sostenuto anche dal Ministero degli esteri del governo Monti, che prevede attività di sostegno alle varie iniziative di cura e scolarità dei minori. Referenti: dott.ssa Perenchio, suor Stefanina, Pierangeolo Monti.  Attività di solidarietà tuttora in corso.

Palestina

Con il primo viaggio di Rosanna Barzan in Palestina-Israele del 1989 iniziò nel Canavese una attenzione particolare alla questione palestinese con molteplici iniziative di informazione e documentazione storica, testimonianze di pacifisti ebrei, israeliani e palestinesi, spettacoli teatrali, film, numerosi viaggi nei territori occupati inclusa Gaza, collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Ivrea e altre associazioni a costituire il gemellaggio con Beit Ummar, municipalità   della Cisgiordania nel dicembre 2002.

Le attività del territorio rivolte alla Palestina nella città di Ivrea e Canavese avvennero in collaborazione e apporto di altri cittadini sono descritte e documentate nel volume “I conflitti di ieri e di oggi e l’esperienza del territorio dal 1989 al 2018” nato per ricordare l’attività di volontariato di Enrico Levati nell’ex Yugoslavia e presentato nel 2016, ad un anno dalla sua scomparsa, arricchito oggi degli eventi e della presenza di tutti coloro che si attivarono per la causa Palestinese. Questo dossier che ricorda l’attività solidale della nostra comunità, sarà donato alla Amministrazione Comunale del Sindaco Matteo Chiantore e sarà presente anche nella Biblioteca Civica di Ivrea.

a cura di Cadigia Perini