Domenica le primarie per il candidato sindaco del PD a Ivrea

Il confronto pubblico di giovedì 18 gennaio all’Oratorio presenta due candidati che, a parte il carattere e lo stile, non rappresentano visioni e progetti diversi. Ma sarà interessante valutare la partecipazione e la differenza voti tra Ballurio e Perinetti

Mille votanti (ma il segretario Spitale è più cauto e confessa al Risveglio Popolare che 800 sarebbero già un successo) è l’obbiettivo dichiarato delle primarie di domenica 21 giugno che decideranno il candidato del PD a sindaco di Ivrea tra Elisabetta Ballurio e Maurizio Perinetti. Furono quasi 1.200 i votanti alle primarie eporediesi tra Carlo Della Pepa e Alberto Avetta di dieci anni fa, ma, appunto, sono passati dieci anni e il rapporto del PD con la città (e al suo interno) è profondamente cambiato, e palesemente non in meglio.
Ed è un segno di quanto sia cambiato anche il fatto che giovedì scorso, 18 gennaio, a tre giorni dalle primarie, abbia dovuto pensarci il giornale della Curia eporediese, “il Risveglio Popolare”, a organizzare l’unico confronto pubblico tra Ballurio e Perinetti.
E’ vero che due giorni prima “La Sentinella del Canavese” aveva pubblicato un confronto tra i due in diretta facebook, ma (come ha giustamente avuto modo di notare sulle pagine del suo giornale il direttore del Risveglio Popolare, Carlo Maria Zorzi) “dal vivo è pur sempre un’altra cosa”. Mentre né il partito (dopo il congresso del 14 ottobre scorso ormai totalmente appiattito sul sostegno a Ballurio), né alcuna altra aggregazione di area PD ha voluto organizzare un confronto pubblico per consentire agli elettori delle primarie di incontrare e confrontare entrambi i candidati.
Non che l’incontro pubblico di giovedì sera all’Oratorio (anch’esso in diretta facebook ) abbia fatto emergere chissà quali differenze di visione, proposte, idee e progetti per la città, ma ha almeno, in qualche modo, fatto vedere e sentire due diversi stili di approccio alla politica e all’amministrazione. Una diversità evidente sin dal modo di esprimersi delle due “tifoserie” presenti in una sala piena solo a metà: enfatica, con applausi molto rumorosi quella balluriana, più misurata e quasi a far da contrappunto all’altra quella a sostegno di Perinetti.
Interrogati da Tiziano Passera (sulla cultura), Luisa Marchelli (sul commercio), Angelo Spiller (sulle attività produttive), Emiliano Ricci (sul sociale) Lucia Mongiano (sulla scuola) e Stanislao Patalani (sul lavoro), le risposte sono parse abbastanza simili: sostegno alla cultura, nuova biblioteca in Palazzo Giusiana, utilizzo dell’ex Cena per uffici comunali (per Ballurio), apertura piazza Ottinetti verso città alta (per Perinetti), mercato in centro, rivitalizzazione centro storico, attenzione ai giovani, rapporto scuola con mondo del lavoro, apertura castello, attenzione a “non farsi scappare” le occasioni (a proposito della voce di un presunto interesse di Amazon per l’area ex Olivetti di Scarmagno), rendere attrattiva la città, supporto alle aziende, fusione con altri Comuni verso una Ivrea più grande, maggior peso nella Città Metropolitana, candidatura Unesco biglietto da visita per la città (secondo Perinetti) mentre sarebbe meglio fosse stata “proposta per patrimonio immateriale” (secondo Ballurio), e poi, ovviamente, interventi viabilità, casello autostrada a San Bernardo, ferrovia più efficiente, parcheggi, ordinaria manutenzione strade, marciapiedi, piazze, e arredo della città.
Generiche (con rimandi alle “politiche attive nazionali” e al “livello alto dei servizi sociali del territorio”) le risposte ai dati, relativi alla sola città di Ivrea, snocciolati da Emiliano Ricci, direttore della Caritas diocesana: 367 famiglie seguite per un totale di 986 persone (alle quali aggiungere quelle seguite dalla San Vincenzo, dalle parrocchie e dai servizi sociali), 3.332 pasti forniti nella mensa di fraternità (che funziona solo nel periodo scolastico, utilizzando i pasti non consumati nelle scuole) e la necessità di riuscire ad aprirla almeno anche al sabato, le abitazioni di accoglienza temporanea (attualmente offerta a due donne con bambini, una famiglia e sette uomini) che non trovano soluzioni allo scadere del periodo di permanenza temporaneo previsto. Un quadro inaspettato per una città che pure è complessivamente benestante e con risorse patrimoniali significative.
Più nette le risposte alla domanda dal pubblico sulle “lacerazioni nel gruppo PD in Comune” che hanno attraversato l’intera ultima consiliatura, con Ballurio che assicura non si candiderà come consigliera se le primarie saranno vinte da Perinetti e quest’ultimo che rivendica di aver sempre “lavorato per comporre le diatribe con il dialogo” e propone “unità, condivisione e dialogo nel partito e in città”.
Tocca al redattore del Risveglio Maurizio Vicario, in chiusura, notare l’assenza di diverse sostanziali proposte per la città e rilevare semmai una diversità di metodi tra i contendenti alle primarie PD.
Curiosa, infine, la dichiarata volontà di entrambi di presentarsi alle prossime elezioni di maggio in coalizione con altri, ma mentre Perinetti afferma che avrebbe perciò preferito primarie di coalizione, Ballurio dice di non essersi curata del tipo di primarie ma di proporsi di allargare ampiamente il sostegno di altre forze alla sua candidatura a sindaco di Ivrea.

Confermato da quest’ultimo confronto quanto risultava evidente già alla presentazione formale delle candidature nel novembre scorso, cioè che si contendono la candidatura del PD a sindaco due esponenti locali che, a parte il carattere e lo stile, non rappresentano visioni e progetti diversi.
Con un risultato già prodotto: aver deteriorato, con la scelta delle primarie di partito, le condizioni per una coalizione ampia, quanto mai necessaria per il PD nel momento in cui, dopo diversi decenni, l’amministrazione della città diventa realmente contendibile.
Un qualche peso potrà avere il numero dei partecipanti a queste primarie e la differenza di consensi raccolti.
Certo l’esito appare scontato, con la candidata Ballurio che ha iniziato la sua marcia per diventare sindaco di Ivrea già cinque anni fa, all’inizio della seconda amministrazione Della Pepa, e finora ha segnato diversi successi, dalla conquista di metà del gruppo consiliare fino alla segreteria del partito. E che in queste primarie, prevalentemente giocate sui social (facebook in particolare), si è travata su un terreno già molto praticato e da molto tempo. Mentre Perinetti può contare sullo zoccolo duro del partito e sul moto di reazione istintivo all’ambizione e al protagonismo espressi apertamente dalla sua contendente.
Domenica sera sapremo quanto e cosa avrà contato di più.

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