Chiantore presenta la “giunta progressista”: tanta esperienza e conoscenza della comunità locale

Patrizia Dal Santo (vicesindaco), Fabrizio Dulla, Francesco Comotto, Massimo Fresc e Gabriella Colosso gli altri membri della squadra. Cambio di passo incoraggianti anche nella definizione e assegnazione delle deleghe

«Ho voluto creare una squadra basata sulla competenza e sull’esperienza. La nostra giunta, in particolare, sarà formata da un gruppo di persone che vantano cumulativamente 40 anni di esperienza in consiglio comunale». Sono queste le parole con cui il neo-sindaco Matteo Chiantore sceglie di descrivere la nuova squadra di governo presentata venerdì 26 maggio durante una conferenza stampa in Sala Dorata. Una squadra nata dopo appena undici giorni di confronto e che sarà composta da due donne e quattro uomini:

  • Patrizia Dal Santo (Laboratorio Civico): Vicesindaco con delega alle Politiche sociali, Sistemi educativi, Diritto allo studio, Formazione professionale, Politiche giovanili, Sostenibilità ambientale
  • Fabrizio Dulla (Partito Democratico): delega al Bilancio/Tributi, Patrimonio, Transizione ecologica, Risorse umane, Commercio; Sistemi innovativi
  • Francesco Comotto (Viviamo Ivrea): delega all’Urbanistica, Lavori pubblici, Edilizia privata, Sicurezza e difesa del suolo, Viabilità; Comunità territoriali
  • Massimo Fresc (Movimento 5 Stelle): delega alle Manutenzioni, Arredo urbano, Aziende partecipate, Agricoltura, Artigianato, Mobilità, Turismo
  • Gabriella Colosso (Partito Democratico): delega alle Pari opportunità, Lavoro e sviluppo economico, Processi partecipativi, Recupero e Sviluppo delle periferie, Politiche per l’integrazione, Tutela degli animali
  • Resteranno invece al Sindaco: Cultura, Sport, Manifestazioni, Unesco, Protezione civile e Polizia locale

Elemento che salta subito all’occhio è, come già segnala Chiantore, il fattore esperienza. Quattro nuovi assessori sono stati per anni consiglieri comunali e hanno pertanto conosciuto da vicino il funzionamento della macchina comunale. Tutti, inoltre, vantano una conoscenza diretta, continua e duratura della città e del territorio eporediese. Un vantaggio che permetterà all’amministrazione Chiantore di “saltare” l’anno sabbatico che Sertoli e i suoi assessori si erano presi a inizio mandato per imparare a conoscere e gestire la cosa pubblica e che gli consente di entrare sin da subito nel merito delle questioni importanti, da lui stesso elencate: «dai progetti legati al PNRR, ai cantieri e lavori per l’elettrificazione della linea ferroviaria, alla questione mai risolta relativa all’ubicazione del nuovo ospedale, senza dimenticare, una questione di estrema attualità, ovvero la problematica legata al lavoro, con specifico riferimento al settore delle telecomunicazioni».
Proprio su quest’ultimo argomento si nota il cambio di passo rispetto alla giunta Sertoli che per due anni (dal 2018 al 2020) aveva governato senza affidare a nessun assessorato la “delega alle politiche del lavoro”. Chiantore, invece, non solo affida a Gabriella Colosso la suddetta delega, ma come primo atto pubblico da sindaco sceglie di incontrare i lavoratori partecipando al presidio sindacale [giovedì 25 maggio] presso la sede INPS di Ivrea. Poco per esprimere un giudizio, ma un primo segnale di un’amministrazione schierata al fianco dei lavoratori.

Un altro elemento di novità, che differenzia la giunta Chiantore da quella Sertoli e dalla “narrazione” dominante, è la scelta di aver separato le deleghe di cultura e turismo. Una scelta non scontata, visto e considerato che in tutta Italia è diventata prassi consolidata quella di concepire questi temi come naturalmente legati tra di loro (quante volte abbiamo sentito parlare della “cultura come volano economico per il turismo”?), come dimostra anche la recente campagna pubblicitaria “Open to Meraviglia” che ha “declassato” la dea della bellezza Venere al ruolo di mera influencer con l’obiettivo neanche troppo celato di “influenzare” le persone (i turisti) a spendere i loro soldi. Con il risultato che la cultura, ovvero ciò che fino al secolo scorso era considerato il mezzo per perseguire, attraverso la crescita della consapevolezza di sé e del mondo, il miglioramento della condizione umana (e con essa dell’intera società e della partecipazione democratica), si ritrova oggi svuotata di senso e colonizzata dal mercato.
L’amministrazione Sertoli era in sintonia con questa “concezione mercantile” della cultura e l’arrivo in giunta di Costanza Casali aveva confermato ed enfatizzato questo “modus pensandi et operandi”. Anche il Partito Democratico non è immune da questa concezione (si pensi al tentativo della “Netflix della cultura” voluta dall’ex Ministro Dario Franceschini), ma la scelta di Chiantore di tenere separate le due deleghe in questione muove nella giusta direzione e rappresenta un secondo segnale di un cambiamento di rotta dell’amministrazione cittadina. E, forse, non solo rispetto all’ultima di Sertoli.
I prossimi mesi saranno cruciali, ma come recita il proverbio: chi ben comincia…

Andrea Bertolino e fz