L’annuncio alla Festa in Rosso di domenica scorsa a Bellavista, durante il dibattito pubblico nel quale venivano esposte le esperienze di “Avigliana città aperta” e “Torino in Comune”
Un’occasione per scambiare quattro chiacchiere in un ambiente piacevole e anche per ragionare sulle prossime elezioni comunali, quella offerta domenica scorsa [5 novembre ndr] dalla “Festa in Rosso” organizzata nel Centro Civico di Bellavista dal circolo di Rifondazione di Ivrea. Cuore della giornata il dibattito sulle “Città in comune per una politica alternativa”, con l’esperienza di “Avigliana Città Aperta” illustrata da Fiorenza Arisio (oggi assessora del Comune di Avigliana) e quella di “Torino in comune” da Eleonora Artesio (oggi consigliera comunale a Torino, già assessora alla Tutela della Salute).
Due esperienze diverse per le evidenti differenti dimensioni delle due città: poco più di dodicimila abitanti Avigliana, quasi novecentomila Torino. Tutta assembleare e nata da un comitato attivo da oltre un decennio la lista di Avigliana (peraltro in un territorio caratterizzato dalla lotta No TAV), più complessa e con un, al momento funzionante, mix tra momenti assembleari e rapporti con le forze politiche e le diverse associazioni, quella di Torino. E, insieme al racconto delle esperienze, le riflessioni, sviluppate in particolare da Artesio, sulla necessità di rappresentanza del lavoro e sul fatto che non basta rappresentare le diverse sensibilità (diritti umani, diritti sociali, ambiente, …), ma è necessario coniugarle insieme per andare alla radice e prefigurare un progetto per un diverso modello sociale. Che è poi il ruolo che dovrebbe avere la politica.
Esperienze e riflessioni che sono l’occasione perché Cadigia Perini, segretaria del circolo eporediese di Rifondazione, informi del progetto, avviato insieme a “Sinistra Italiana”, di costruzione di una lista di “Ivrea in Comune” che partecipi ad una coalizione alternativa al PD proposta da “Viviamo Ivrea”, per le elezioni comunali di Ivrea della prossima primavera. Un processo di aggregazione appena avviato, che potrà arricchirsi di nuove e diverse collaborazioni di associazioni e singoli cittadini, soprattutto se saprà coinvolgere la parte attiva della città nella costruzione del progetto e del programma amministrativo. Anche attraverso, come indicato dall’esperienza di Avigliana, momenti assembleari nei quali “una testa vale un voto”.
Percorso, quello indicato da Perini, confermato ed esposto anche da Gianni Tarena (Sinistra Italiana) e Francesco Comotto (Viviamo Ivrea).
A confermare il ruolo svolto da Rifondazione di Ivrea nei confronti del lavoro, la presenza alla festa di un gruppo di quelle lavoratrici e lavoratori della Vodafone di Ivrea traferiti a Milano (e recentemente, grazie a una sentenza del giudice per il lavoro, ritornati a Ivrea). A rendere esplicito riconoscimento della vicinanza di Rifondazione alla loro lotta, l’intervento di Valeria Viletto, RSU Cobas, che ha ripercorso brevemente la vicenda e le diverse iniziative di sostegno del PRC eporediese, ed ha ricordato quanto “siamo contenti di aver vinto contro il colosso Vodafone, ma avremmo voluto vincere con la lotta e non con una sentenza giudiziaria”.
“C’è bisogno di Rivoluzione – Accoglienza – Resistenza!” era lo slogan della Festa in Rosso di domenica scorsa a Bellavista e, a richiamare le tre parole dello slogan: la bella mostra fotografica “50 anni senza il Che” (realizzata in collaborazione con l’associazione di Amicizia Italia Cuba di Torino), un’altra “Disegni dalla frontiera” sull’ingiustizia che attraversa il Mediterraneo di Francesco Piobbichi (del progetto Corridoi Umanitari) e quella dell’ANPI sulla nascita e la presa del potere del nazifascismo.
Cena e la bella musica dei SUPERSANTOS (i bravi e simpatici Riccardo Bonsanto e Giovanni Tradardi alle prese con canzoni della migliore tradizione cantautorale italiana, insieme a loro nuove e originali creazioni), per chiudere questa piccola e breve “festa in rosso”, animata quest’anno da uno spirito propositivo e dalla sensazione di potere e dover uscire dal ruolo della semplice testimonianza.
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