Depositate a Ivrea 4 petizioni per la Palestina

Consegnate martedì 16 dicembre le raccolte firme promosse dal Comitato di Ivrea per la Palestina

Quattro petizioni figlie di un percorso avviato all’inizio di aprile 2025 e presentato per la prima volta alla cittadinanza durante la manifestazione del 24 maggio, co-organizzata con il Presidio per la Pace. La raccolta firme è poi proseguita nei mesi successivi in occasione di diverse iniziative pubbliche: la manifestazione del 13 settembre con lo ZAC, quella del 3 ottobre, l’evento dell’8 novembre co-organizzato con Ivreatronic, oltre a assemblee pubbliche, banchetti informativi e passeggiate organizzate sul territorio.

La prima petizione chiede al Comune di Ivrea di piantumare un albero di ulivo in un’area verde centrale della città e di collocare una targa commemorativa in ricordo dei bambini uccisi a Gaza. Secondo il Comitato, l’iniziativa avrebbe un valore simbolico di memoria e testimonianza.
Con la seconda petizione viene chiesto all’amministrazione comunale di inviare una comunicazione formale al Governo italiano per esprimere, a nome dei cittadini, denuncia e opposizione alle politiche di riarmo promosse a livello nazionale ed europeo, note come “ReArm Europe”, e al decreto legge sicurezza n. 48 del 2025.
La terza proposta riguarda il conferimento della cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, giurista e Relatrice Speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati. I promotori sottolineano il lavoro svolto da Albanese in ambito ONU e il valore simbolico che un simile riconoscimento avrebbe per la città di Ivrea, richiamando il suo impegno nella difesa del diritto internazionale e dei diritti umani.
La quarta petizione chiede infine l’esposizione della bandiera palestinese e di uno striscione presso il municipio, con un messaggio di richiesta di cessazione delle violenze, come segno di solidarietà con la popolazione civile palestinese.

Il Comitato Ivrea per la Palestina invita ora il Consiglio comunale a esaminare le petizioni nei tempi previsti e a discuterle in aula, sottolineando come le proposte siano nate da un percorso di partecipazione popolare e con l’obiettivo di affermare valori di pace, giustizia e solidarietà internazionale.