L’assessorato alle politiche sociali del Comune di Ivrea, il consorzio Inrete e le associazioni e cooperative che operano nello sportello Elp, scrivono all’assessore Marrone per chiedere che riveda le regole di assegnazione dei contributi sociali. Il metodo del “click day” è inadeguato e discriminante.
La lettera indirizzata all’assessore alle Politiche sociali, delle famiglie e dei bambini della Regione Piemonte, Maurizio Marrone, porta la firma di tutte le realtà che si occupano del sociale a Ivrea, Sportello ELP, Consorzio Servizi Sociali In.re.te, Assessorato alle Politiche Sociali della Città di Ivrea, Cooperativa ZAC!, Cooperativa Ors, Cooperativa Citt@color, Cooperativa Pollicino, Cooperativa Mastropietro, Associazione Nemo, Croce Rossa Italiana Ivrea, Collettivo Biloura, ICO Impresa Sociale Srl. Il giudizio sulle modalità di assegnazione dei contributi sociali da parte della Regione è unanime su chi lavora sul campo: negativo, e viene ben argomentato.
L’illustrazione delle criticità
Il Bonus Vesta, nelle intenzioni, rappresenta un sostegno economico importante per le famiglie con figli tra 0 e 6 anni. Tuttavia, la modalità di accesso adottata ha reso evidente come tale misura rischi di produrre effetti opposti rispetto agli obiettivi dichiarati, risultando escludente anziché inclusiva.
In particolare:
- L’orario di apertura del portale (00.01 di sabato 20 settembre) ha impedito qualsiasi forma di supporto istituzionale da parte dei servizi pubblici e privati, e ha costretto le famiglie meno autonome digitalmente a rivolgersi a reti informali o a rinunciare del tutto.
- Il meccanismo del click day ha favorito chi disponeva di connessione veloce, strumenti tecnologici adeguati e competenze digitali, premiando così le famiglie già più attrezzate e lasciando indietro quelle che maggiormente avrebbero bisogno di sostegno.
- La natura di “rimborso spese” del bonus ha ulteriormente penalizzato i nuclei più fragili, che spesso non dispongono delle risorse necessarie per anticipare i costi dei servizi destinati ai bambini.
- I dati emersi (con la quasi totalità delle domande accolte presentate da famiglie italiane con ISEE medio e medio-alto) confermano la distorsione: chi è più povero, privo di strumenti digitali o con cittadinanza extra-UE è rimasto sostanzialmente escluso.L’assegnazione di contributi deve rispondere ai principi di equità e giustizia redistributiva, che sono i principi che devono orientare l’utilizzo di risorse pubbliche e, nello specifico, di fondi europei finalizzati al sostegno della natalità e dell’infanzia.
La modalità di assegnazione utilizzata non ha di fatto tenuto conto delle persone che ne hanno maggiore necessità.
Lo Sportello ELP, nello specifico, ha cercato di sopperire alle criticità evidenziate organizzando un’apertura straordinaria nella serata di venerdì 19 settembre. Con l’aiuto di numerosi volontari e dei loro dispositivi, abbiamo invitato gli utenti meno autonomi digitalmente a presentarsi presso la nostra sede alle ore 23.30, in modo da poter affrontare insieme la procedura di richiesta del Bonus Vesta.
Allo scoccare della mezzanotte, i volontari si sono collegati simultaneamente al portale regionale, venendo però immediatamente inseriti in una coda virtuale di migliaia di persone. Pur avendo cliccato nello stesso istante, alcuni utenti hanno avuto tempi di attesa di oltre 50 minuti, altri di 20. Su circa 20 domande avviate, soltanto 3 sono state effettivamente completate.
Questa esperienza concreta dimostra come la modalità del click day non solo sia escludente in linea teorica, ma lo sia di fatto, rendendo vani anche gli sforzi di supporto comunitario e confermando che l’accesso al bonus è determinato più dalla fortuna e dalla velocità della connessione che dai bisogni reali delle famiglie.
La richiesta all’Assessore
Per tali ragioni, come Sportello ELP – e con la condivisione di altre realtà e cittadini che hanno partecipato e seguito con attenzione questo processo – chiediamo alla Regione Piemonte che:
- Venga abbandonata la modalità del click day per l’assegnazione di contributi sociali;
- Vengano predisposti sistemi di accesso basati su criteri reali e oggettivi (ISEE, composizione e condizioni del nucleo familiare, urgenze specifiche), in grado di garantire una distribuzione equa ed efficace delle risorse;
- Sia rafforzata la comunicazione capillare e inclusiva degli strumenti di sostegno, così da permettere a tutte le famiglie interessate di avere piena consapevolezza delle possibilità di accesso;
- Le risorse siano indirizzate con maggiore incisività alle famiglie realmente in difficoltà economica, evitando meccanismi competitivi che esasperano il divario tra chi ha più strumenti e chi ne ha meno.
Sarebbe inoltre opportuno ridefinire la soglia ISEE, concentrando le risorse in particolare sulle famiglie con redditi più bassi, così da garantire che i fondi pubblici vadano effettivamente a chi ha maggior bisogno.
L’auspicio
Confidiamo che questa riflessione possa portare ad una revisione concreta delle modalità di distribuzione dei contributi sociali futuri, – concludono i firmatari della lettera – affinché la Regione Piemonte svolga appieno il ruolo di garante di politiche inclusive, stabili e strutturali a sostegno della genitorialità e dell’infanzia.