Dalla scorsa settimana una piccola grande opera è arrivata ad arricchire il patrimonio del Sito Unesco “Ivrea città industriale del XX secolo”.
Sembra un semplice video ma in realtà sono solo fotografie, immagini che in realtà sono visioni, piccoli particolari, accostamenti, sovrapposizioni, panorami, ricordi.
In rigoroso bianco e nero, senza trama e didascalie, i vetri di via Jervis sfumano nelle cupole di Talponia (per noi sarà sempre così), nei gradini e nelle scale dei quartieri Olivetti, nelle geometrie precise della Divisumma e del Programma 101, perché la bellezza non ha dimensione e non ha età.
Non c’è voce umana anche se l’uomo era al centro del progetto di Adriano Olivetti ma il contrabbasso di Marco Bellafiore è più che umano, è voce industriale ed elettronica, sussurra, bisbiglia, si lamenta e respira, respira sempre.
L’opera video “Olivetti Umano Costrutto” di Paola Risoli è stata acquisita dalla Città di Ivrea con fondi del Ministero della Cultura e la prima proiezione al pubblico ha avuto luogo nell’ambito degli eventi del Festival “Welc-home to My House” con la partecipazione del sindaco Matteo Chiantore, del site manager Filippo Ghisi, dello scrittore Marco Peroni, del librario Italo Cossavella e del musicista Marco Bellafiore, autore della colonna sonora, oltre all’autrice Paola Risoli..
Dura solo 15 minuti il video, per esigenze di circuitazione, e la visione in loop ne spinge quasi alla rivisione. Il lavoro, per quanto semplice nella struttura, ha richiesto molti anni di lavorazione, a partire dalle fotografie effettuate nel 2017, e attualmente è ospitato nei locali del Visitor Center in via Jervis con uno schermo che ne penalizza abbastanza la fruizione. La promessa, ora che è divenuto di proprietà del Comune di Ivrea, è quella di trovare uno spazio dedicato, sempre all’interno delle strutture Olivetti di via Jervis, dove proiettarlo in grande formato, come merita.
La colonna sonora ha una storia molto particolare. Il video era stato realizzato inizialmente come pura immagine e successivamente montato su brani della Passione Secondo San Matteo di J.S. Bach, e così concluso nel 2020 (21’19”). Nel 2022 inizia un nuovo montaggio su brano di contrabbasso solo di Marco Bellafiore, musicista eporediese attivo con i Satoyama, Caronte (da Forme e racconti, etichetta Setola di maiale), e nuova elaborazione che porta la durata a 14’59”.
Ora quindi il video è disponibile con tripla colonna sonora: silenzio, Bach, Bellafiore, ed è interessante, a seconda della situazione in cui è proposto, la diversa ricezione dello stesso filmato accostato a un diverso accompagnamento sonoro.
Un omaggio alla città olivettiana quindi, la stessa che, come dice l’autrice, attraversava tutti giorni a piedi andando a scuola e se il quartiere è costruito bene, se l’arte urbanistica guarda lontano, quelle immagini tornano anche dopo molti anni unendo la materia solida, ferro e cemento, umano costrutto, all’aria e al cielo dove tutti lavoriamo e viviamo, sopra una ruvida e delicata danza di un contrabbasso.
L’opera, collocata all’ingresso delle Officine ICO, sarà fruibile fino ad aprile 2026 negli orari di apertura del Visitor Centre (https://www.ivreacittaindustriale.it/visitor-centre-informazioni/ ).
Francesco Curzio