Cosa dobbiamo aspettarci per il settore cultura nel 2024? A colloquio con il Sindaco e Assessore alla Cultura Matteo Chiantore
Ivrea non si è mai accontentata di una semplice stagione culturale, da svolgersi principalmente nel teatro civico o nel museo, come avviene frequentemente nella provincia italiana.
La grande spinta data dalla azienda Olivetti nella seconda metà del ‘900 fino ai primi anni 2000 ha lasciato una abitudine, una intraprendenza e una diversificazione culturale che non si spiegano con i 22.000 abitanti attuali.
L’anno scorso Ivrea si è aggiudicata il titolo di Capitale italiana del libro 2022, titolo che non ha lasciato però una qualsiasi eredità pratica, mentre da giugno 2023 la nuova amministrazione di centro sinistra ha affidato l’Assessorato alla Cultura al neo Sindaco Matteo Chiantore, che vanta tra l’altro una lunga esperienza come regista e organizzatore teatrale nella Compagnia Andromeda.
Cominciamo dal progetto più impegnativo e sempre rimandato: il nuovo Polo Culturale di Piazza Ottinetti? A che punto siamo?
L’abbattimento dell’ex Cena, che era già stato programmato con il finanziamento della Fondazione Guelpa, con la rivalutazione dei listini ora costa 600.000 euro in più, che non sono nella disponibilità del Comune, visto che ci sono altri interventi più urgenti e il Comune si trova a poter gestire circa 1.500.000 euro in meno dell’anno scorso, visto che le entrate sono più o meno fisse mentre le uscite sono aumentate esponenzialmente. Ora per l’abbattimento del ex Cena speriamo di poter accedere a un bando della Regione.
Torniamo a questo famoso nuovo Polo Culturale. Che prospettive ci sono?
Le cifre necessarie per la realizzazione ex novo seguendo la traccia dello studio Groma (studio commissionato dalla Fondazione Guelpa al Politecnico di Milano e presentato a marzo 2023 n.d.r.) sono al momento troppo impegnative e in qualche modo la progettazione stessa non teneva conto di nuove possibilità concretizzatesi successivamente. Ora abbiamo a disposizione anche Palazzo Giusiana, che a breve verrà ulteriormente riorganizzato, e la Sala Cupola della Serra, entrambi coi fondi PNRR.
Per la biblioteca nell’immediato il mio sogno è di vedere alzare le serrande che inutilmente danno sui portici della piazza, riorganizzare gli spazi interni, portando per esempio metà dei libri in magazzino, pur sempre reperibili, liberando cosi sale per attività ludiche, presentazioni, un caffè e per quattro mesi all’anno i tavoli anche sotto i portici. Questi sono miglioramenti che siamo in grado di supportare senza spendere cifre che non abbiamo.
Chi sta lavorando alla progettazione di questo nuovo assetto del Polo Culturale?
Alla Fondazione Guelpa è in formazione un tavolo scientifico che, partendo dallo studio Groma, terrà conto dei locali esistenti, di quelli in ristrutturazione e di tutta zona di via Jervis e dintorni sulla quale attualmente il Comune non ha alcun accesso. Anche il Visitors center Unesco, gestito da una società privata dopo bando, non ha attualmente alcun collegamento con il resto della città e le sue attrattive turistiche. Su questo bisognerà ragionare. Dopo queste valutazioni si considererà se e come partecipare a un bando per il Polo Culturale.
Per il Museo Garda cosa è in programma?
Pensando a diversificare stiamo lavorando a due mostre, una di ceramiche e l’altra fotografica. Il settore delle mostre di fotografie, in grande espansione, penso sia in grado di attrarre vari tipi di pubblico, anche interessato a fermarsi più giorni.
Nei giorni scorsi abbiamo letto della nuova collaborazione tra i Comuni di Ivrea e Aosta, con riferimento ai settori culturali e turistici. Come si svilupperà?
Io credo nelle sinergie e molti sono i punti in comune tra le due città, dalla via Francigena alla Dora all’epoca romana. Organizzare insieme un evento teatrale o una mostra fotografica vuol dire abbattere le spese per entrambi e i pubblici sono comunque diversi. Per iniziare vorremmo inserire nel villaggio arancio al Carnevale di Ivrea uno stand della Foire d’Etè di Aosta e nella fiera di Sant’Orso ad Aosta uno stand del Carnevale di Ivrea. Poi c’è un altro aspetto: collaborazione vuole anche dire partecipare insieme ad alcuni bandi, dove la sinergia tra realtà diverse ha molto valore. Ci stiamo lavorando.
Per le manifestazioni già avviate invece non c’è il pericolo di uno smembramento in due sedi? Parlo della Grande Invasione, nata e cresciuta ad Ivrea, sulla quale già circolano voci in tal senso.
Il nostro accordo non parla di questo. La grande Invasione è una iniziativa che è e resta ad Ivrea, se poi gli organizzatori faranno delle iniziative collaterali da altre parti questo rientra nella loro autonoma programmazione, non nella nostra.
Abbiamo accennato a Palazzo Giusiana. Quando sarà disponibile?
Dopo Carnevale partiranno i lavori, con fondi PNRR, che finiranno nel 2026, per giungere nel primo piano a una bella sala tipo conferenze e altre sale, più piccole, per esposizioni. A piano terra avremo altri locali che potrebbero essere dati ad associazioni, attività per le politiche giovanili, anche per prove. Poi risulteranno le aule destinate al liceo e l’ultimo piano destinato ad uffici.
Accanto a questo c’ è sempre il castello
I lavori per sistemare il cortile sono già partiti, compresi quelli per la scala per accedere ai camminamenti delle mura e verranno sistemati i bagni. In teoria il cortile dovrebbe essere sistemato entro Carnevale 2024. Poi, entro il 2024 spero si riesca a capire come utilizzare tutto lo spazio del cortile trovando una sistemazione per la ex ghiacciaia che è proprio in mezzo.
La parte esterna invece fa parte di un altro progetto.
Sì, quei lavori, sempre PNNR, sono stati appaltati ma devono ancora iniziare, comprendenti anche l’ascensore da via Circonvallazione. Ci vorranno un paio di anni.
A quale uso si pensa di destinarlo?
L’idea è di usarlo per gli eventi, posto che bisogna risolvere con la Sovrintendenza il problema delle uscite di sicurezza per portare la capienza, che ora è sotto le 200 persone, ad almeno 500. Per farlo bisogna studiare la realizzazione di una altra uscita sul lato verso il Duomo, dove ci sono diversi locali e cortili inutilizzati.
Questo riguardo l’esistente. C’è qualcosa di nuovo in progetto?
Progetti ce ne sono ma ancora da definire, per cui non ne parlo ancora. Sto invece cercando di rimodernare l’approccio degli operatori culturali del territorio con le possibilità di finanziamento mettendo a disposizione il nostro ufficio bandi con i responsabili delle varie associazioni. Ci sono bandi di Regione, Ministero, Europa, San Paolo, CRT e vogliamo aiutare gli operatori a sfruttare queste opportunità, visto che non si può contare come unica risorsa sulla Città di Ivrea. Questo obbliga anche a nuove progettualità per rinnovare l’offerta culturale. Per fare questo andremo ad assumere una nuova persona per l’ufficio bandi, a vantaggio di tutti.
Contemporaneamente a questo nuovo approccio stiamo predisponendo una uscita graduale dal contributo della Guelpa, che dai precedenti 260.000 euro nel 2024 scenderà a 180.000 euro, e così via, perché di sicuro in futuro non potrà più essere l’unica fonte di finanziamento.
Insomma vorremmo superare questa fase di difficoltà economiche immettendo nuova linfa e nuove idee nel settore culturale rendendolo in grado di stare in piedi con le proprie gambe.
a cura di Francesco Curzio