Sabato 7 luglio, a un anno dall’approvazione da parte dell’ONU del Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, i rappresentanti della Campagna nazionale “Italia ripensaci!” hanno portato a Roma circa 30 mila cartoline, che altrettanti cittadini hanno sottoscritto, per chiedere che anche l’Italia decida di aggiungersi ai 122 stati firmatari del Trattato TPNW (mancano le 9 nazioni che possiedono le bombe atomiche e i Paesi NATO).
Non essendo stati ricevuti dal Presidente del Consiglio e dal Ministro degli esteri, gli organizzatori hanno fatto una consegna simbolica davanti alla sede del Governo e alle due sedi del Parlamento.
Oltre 700 cartoline provengono da Ivrea e dintorni, distribuite e raccolte dalle nostre organizzazioni, impegnate in questa Campagna dal giugno dell’anno scorso, mediante eventi e appelli, culminati con l’approvazione, il 29 novembre, di un ordine del giorno del Consiglio Comunale di Ivrea di adesione della città di Ivrea alla Campagna (sono finora 150 i Consigli comunali e regionali che hanno inviato appelli al Governo per l’adesione al Trattato).
Secondo un recente sondaggio fatto da Rete Italiana per il Disarmo e Senzatomica, cioè le reti che in Italia partecipano all’ICAN (l’organismo internazionale per il disarmo atomico che è stato premiato il 10 dicembre scorso con il Premio Nobel per la pace), sette italiani su dieci (il 72%) vorrebbero che l’Italia aderisse al Trattato di messa al bando delle armi nucleari approvato giusto un anno fa dall’Onu. Più di 6 su dieci, il 65%, vorrebbe le testate nucleari fuori dal nostro territorio. Quasi 8 su 10 (il 78%) ritengono che alle istituzioni finanziarie italiane dovrebbe essere impedito di investire in società coinvolte nella produzione di armi nucleari e per un significativo 59% i cacciabombardieri attualmente in acquisizione (i famosi F-35) non dovrebbero essere dotati della “doppia capacità” anche nucleare. Sono i risultati del sondaggio che ICAN e i suoi partner nazionali hanno promosso nei quattro Paesi europei che ospitano testate nucleari statunitensi: Italia, Germania, Belgio, Paesi Bassi. Al momento, sono circa 150 le testate nucleari B61 statunitensi sul territorio europeo. Il Trattato di messa al bando delle armi nucleari (TPNW) è stato ad oggi firmato da 59 paesi e ratificato da 11, in Europa solo Austria e Santa Sede.
Tocca ora al Governo recepire questo desiderio degli italiani, anche se un maggior numero di cittadini potrebbe realmente impegnarsi in organizzazioni e iniziative per il disarmo.
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