Il sindaco di Ivrea, Stefano Sertoli, e l’assessora al bilancio e vice-sindaca, Elisabetta Piccoli si sono confrontati giovedì 18 giugno con l’assemblea dei soci dello ZAC! Le dimostrazioni di stima sono rimaste solo nelle parole, nei fatti non si vede alcun passo concreto per preservare quel patrimonio comune che è lo ZAC!
L’ennesimo temporale pre-estivo non ha fermato giovedì sera i soci della cooperativa ZAC! che mai avrebbero potuto mancare all’appuntamento sociale e al confronto con il Sindaco dopo la doccia gelata del rifiuto al rinnovo del contratto di comodato per la gestione del Movicentro della stazione di Ivrea.
A dare sostegno ai soci e ad accogliere il Sindaco un piccolo gruppo di cittadini con cartelli con al fondo la domanda: “#iostoconlozac e lei Sindaco?“. Sertoli si è fermato a parlare e ha risposto con il classico “a titolo personale … io sto con lo ZAC!“. Gli si è fatto notare che la posizione “a titolo personale” non è rilevante se poi a prevalere sono le posizioni più ostili allo ZAC! della sua maggioranza. Senza dirlo chiaramente, il Sindaco ha riconosciuto le divisioni interne fra chi è favorevole alla prosecuzione del contratto e chi invece vedrebbe bene un netto ridimensionamento del ZAC! Insomma “bisogna trovare una mediazione“, chiude prima di entrare in assemblea.
Un’assemblea attenta, un’amministrazione ancora confusa
Dopo l’esposizione delle ragioni tecnico-burocratiche per le quali secondo l’amministrazione eporediese non è possibile rinnovare il contratto in essere, sono seguite le domande puntuali e argomentate dei soci che hanno dimostrato il livello di preparazione e consapevolezza di tutta la platea, molti i giovani. Le risposte purtroppo non sono state all’altezza delle domande. E’ stato ripetuto un copione già sentito, ancora molto abbozzato, balbettante tra un “vorrei ma non posso” e un “ce lo chiedono i commercianti”.
E dire che il Cda della cooperativa aveva diffuso nei giorni scorsi una nota molto determinata dove si legge “siamo convinti che l’Amministrazione non sia mai andata al cuore della questione, cioè dire QUALI SONO LE RAGIONI PER CUI SI SCEGLIE DI NON RINNOVARE IL CONTRATTO DI COMODATO A UN’ESPERIENZA COME LA NOSTRA, ma ha via via portato argomentazioni di carattere burocratico e tecnico che riteniamo troppo deboli, se non pretestuose.”
Certo il Sindaco ha ripetuto che non vi è nessuna preclusione, e parla della raccolta firme “5000 e più firme sono molte, l’ho detto anche ai miei consiglieri, noi non abbiamo preso 5000 voti alle elezioni, visto che hanno votato 10.000 persone al ballottaggio. Io sono il Sindaco di tutti.” Ma detto ciò la decisione di rimettere tutto in gioco è per loro irrevocabile: ci sarà un nuovo bando per assegnare la gestione del Movicentro (magari anche a più operatori, si vocifera). Questa sciagurata strada mette a serio rischio la prosecuzione di un progetto sociale e culturale che in tutta Italia viene considerato un’eccellenza. Un modello virtuoso di rigenerazione urbana per i suoi connotati di sostenibilità ambientale, legalità, accoglienza e condivisione, coinvolgimento del territorio, educazione civile. Per aver saputo attrarre i giovani, dedicando loro tanta parte della programmazione musicale e culturale, oltre a incontri su vari temi dove erano i giovani i protagonisti.
Ci vorrebbe uno ZAC! in ogni città. Ivrea ce l’ha e lo si vuole smontare. Folle miopia.
E’ sempre più chiaro che questa amministrazione trainata dalla Lega è incapace di vedere il valore reale dello ZAC! per la città e il suo territorio. Ripetere infatti che un affitto va pagato perché i commercianti si lamentano per la concorrenza sleale, vuol dire non aver proprio capito nulla della portata dell’esperienza. Lo ZAC! non è un progetto imprenditoriale, è una cooperativa sociale senza fini di lucro che non distribuisce utili. Tutti gli introiti delle attività dello ZAC! tornano al progetto, con nuove assunzioni, nuove attività. Chi si arricchisce è solo la popolazione, la città, il territorio. Se una città ha un luogo dove giovani e meno giovani possono trovarsi per discutere di ambiente, società, legalità, politica, mangiare cibo buono prodotto senza sfruttamento e sostenibile, ascoltare musica, studiare, fare compiti, presentare libri, ecc. quella città ha un tesoro. Stolta quell’amministrazione che non lo capisce.
Oltre all’affitto, che toglierebbe risorse al progetto (magari nuove assunzioni), anche chiedere che l’atrio non venga utilizzato come viene fatto oggi è chiaramente una richiesta per mettere in difficoltà lo ZAC!. L’atrio è il cuore delle attività, si fanno spettacoli, assemblee, incontri pubblici, i mercatini dei produttori locali, si ritrovano i ragazzi per fare due chiacchiere e una partita a calcetto attendendo il bus, … è vero che non è oggetto del comodato, ma il bando del 2014 prevedeva anche “al comodatario è concesso, per lo svolgimento delle attività proposte, l’utilizzo dell’atrio comune della struttura.” Come pure chiedere da 5 a 10 giornate di gestione dei locali a cura del Comune, come accade per il teatro Giacosa e l’Officina H, è fuori da ogni logica. Il teatro e l’Officina H sono dei contenitori che quando non sono utilizzati sono chiusi, spenti. Lo ZAC! è una casa, piena di cose e persone, è un luogo vivo, aperto tutti i giorni, con un calendario fittissimo di iniziative diverse. Chi mai altrove si sognerebbe di sottrarre giornate a tanto fervore? Sorge infatti spontanea la domanda che pone Nevio Perna nella lettera inviata al Sindaco “A questo punto rivolgo la domanda a Lei Sindaco e a quanti oggi si scandalizzano (o fingono di scandalizzarsi) per il comodato ad uso gratuito dei locali, piuttosto che dell’uso improprio dell’atrio e via elencando. La città, i suoi cittadini hanno subito un danno erariale (mancato introito) o hanno avuto un beneficio? Basta leggere i bilanci sociali della cooperativa per capirlo.”
Al bando!
Le domande rimangono senza risposte e il rinnovo è ormai una chimera, il Comune procederà ad un nuovo bando parandosi dietro le questioni “burocratiche”. Che manchi il perfezionamento di alcuni passaggi fra Rfi e Comune di Ivrea che dovevano essere fatti ancor prima dell’inizio lavori del Movicentro è oggi appurato. Non si trova più, o non è mai esistito, il documento che comprova il passaggio del diritto di superficie da Rfi (allora proprietaria del terreno, poi passato nel 2012 a Ferrovie dello Stato) al Comune di Ivrea per realizzare le opere previste (fabbricato servizi Movicentro e pensiline) dalle “Convenzioni attuative” fra Regione Piemonte e Comune di Ivrea. Ma questo non ha impedito ad Rfi e Comune di procedere nei diversi progetti. In cambio della cessione dei diritti di superficie per 30 anni Rfi ottenne infatti l’estensione dell’area commerciale sulle proprie proprietà lungo l’asse di Corso Nigra e via Torino, come ricorda Perna nella sua lettera. Mancava già allora il documento formale, ma ogni attore ha agito come se ci fosse stato: il Comune ha realizzato le opere previste ed Rfi ha realizzato quanto ottenuto in cambio della cessione dei diritti di superficie: ha ristrutturato la vecchia stazione, aperto un bar con edicola e biglietteria. Insomma c’è una situazione da regolarizzare, ma non certo bloccante per il rinnovo di sei anni previsto dall’accordo del 2014. E’ vero che il rinnovo non era automatico, ma è altrettanto vero non essendo pervenuta disdetta né mai avanzato alcun rilievo all’operato della cooperativa ZAC!, arrivati a un paio di mesi dalla scadenza, era scontato aspettarsi il rinnovo. E comunque la cooperativa non si è seduta sugli allori ed ha iniziato a contattare il Comune fin da gennaio per capire quali fossero le intenzioni. Il Sindaco in assemblea riconosce di aver lasciato indietro la questione per troppo tempo … Un fatto non proprio di poco conto. Fra le altre cose, l’incertezza dell’amministrazione ha già fatto perdere allo ZAC! la possibilità di partecipare al bando Culturability promosso dalla Fondazione Unopolis e indirizzato a centri culturali rigenerati già attivi, in cui si sviluppano processi di innovazione culturale con impatto sociale e civico, e si sperimentano nuove logiche di collaborazione con le comunità locali. “Dal 30 aprile aspettiamo una risposta dal Comune di Ivrea, con una proroga/rinnovo di almeno due anni per il nostro contratto, che ci avrebbe consentito di partecipare alla selezione, come unico centro culturale del nostro territorio con le caratteristiche necessarie. Niente da fare.“, è la denuncia dello ZAC! Il bando prevede 90.000 euro di erogazione liberale più 55.000 euro per consulenze e supporto. Tutte risorse che potevano calare sul nostro territorio.
Ma come sarà questo bando? Quando uscirà? La data di metà luglio promessa dal Sindaco in consiglio comunale, e ancora confermata, sarà difficile da mantenere. Prima di tutto vanno sistemate le questioni sui diritti di superficie e catastali, ma soprattutto, ed è forse il passaggio più complicato, va trovato un punto di accordo tra le diverse posizioni della maggioranza. Perché la questione è tutta qui: lo ZAC! non piace alla maggioranza della maggioranza, con buona pace della posizione personale del Sindaco.
Cadigia Perini