Un omaggio a Ricky Mantoan e il Branco Selvaggio
Poco prima che Ricky se ne andasse, il Branco Selvaggio si era esibito a Ivrea, nel cortile di Piazza Ottinetti, nell’ambito della manifestazione IvreaEstate, organizzata dall’associazione culturale Rosse Torri. Naturalmente, insieme a un pubblico di affezionati ammiratori senza età, c’ero anch’io, perché il country e le sonorità californiane, tanto care a Ricky, erano e sono anche nei miei gusti musicali. Ricky era, come al solito, piazzato dietro la sua steel-guitar, circondato dai suoi strumenti di lavoro e dai suoi compagni di avventura. Un’avventura, la sua, lunga una vita, un rapporto con la musica nato con l’infanzia e temperato alla luce del talento fino alla fine. Lui, vecchio hippy con la chitarra e quella chioma fluente e ormai canuta, simboli di un intreccio indissolubile. All’epoca, nei celeberrimi sessanta, tutti avremmo voluto diventare rocckettari e cantare le canzoni che ci facevano sognare, ma molti di noi, non avendo il talento di Ricky, si son limitati a farsi crescere la zazzera.
La chitarra l’hanno tenuta in braccio i più bravi, qualcuno eccellendo come Ricky, capace di comporre canzoni e legando anche il suo nome a quelli di personaggi leggendari come i Byrds, di cui è stato collaboratore. Sapeva suonare di tutto con stupefacente disinvoltura, ultimamente anche l’arpa e anche, nel concerto dell’8 settembre del 2016, l’ultimo tenuto per l’appunto a Ivrea, passava da uno strumento all’altro, ora soffiando dentro un’armonica, ora accomodandosi la tracolla di una o dell’altra chitarra, ora pizzicando le corde della steel guitar di cui era maestro. Io, in quell’occasione, avevo in braccio una telecamera, passatami per prova da un amico, e stavo facendo qualche ripresa, così, più che altro per sperimentare un po’ quel nuovo apparecchio, decisamente più grande del mio. Naturalmente mi ero tenuto ben stretto Ricky nell’inquadratura, con lo stessa ammirazione con cui lo guardavo a occhio nudo. Le riprese, di quella sera, le ho guardate solo qualche settimana fa, per accorgermi che c’è un brano dove Ricky suona il mandolino elettrico, liberando sul palco un suono solista fantastico. Il caso vuole che, forse affascinato proprio da quel mandolino, abbia ripreso, con la telecamera, il brano per intero. Così, arrangiandomi qua e là e integrando le immagini sul palco con qualche altra mia ripresa di taglio western, effettuata anni fa in zona durante un improbabile team-penning, ho montato una clip. Niente di che, dal punto di vista tecnico e qualitativo, ma un piccolo ricordo in più, in nome di Ricky e del suo vibrante “Branco Selvaggio”, questo sì. Colgo quindi l’occasione, che offre Varieventuali, per farvelo vedere nel nuovo canale Youtube del giornale.
Pierangelo Scala