Un’ambulanza per la pace: donata all’ospedale di Odessa grazie alla raccolta fondi sostenuta da Intercultura

Grazie alla generosità di 110 donatori in meno di due settimane Intercultura è stata in grado di raccogliere 12.731 Euro, che, grazie alla collaborazione con l’associazione Missionland, ha permesso di acquistare un’ambulanza che sarà consegnata nella zona di Odessa dove i medici locali l’attendono con ansia.

La scorsa settimana è partito da Vicenza un convoglio guidato dai volontari di Missionland con due ambulanze, una clinica mobile e un mezzo di servizio con a bordo i medicinali donati dal Banco Farmaceutico per le popolazioni colpite dalla guerra e le attrezzature chirurgiche dell’Associazione Rainbow4Africa. Con loro c’erano un medico e un infermiere.

L’arrivo è previsto al porto sul Danubio di Isaccea in Romania, al confine con l’Ucraina, dopo aver attraversato Slovenia, Bosnia e Ungheria. Da qui, quando le condizioni di sicurezza lo permetteranno il convoglio entrerà in Ucraina per raggiungere Odessa. Obiettivo è quello di consegnare mezzi, farmaci e strumenti chirurgici al capo del servizio di supporto materiale dell’unità di sanità militare A4437, il tenente Mykhailo Viktorovych Tsurkan. Le ambulanze saranno utilizzate nell’evacuazione dei feriti e il trasporto di personale sanitario nella regione di Odessa, in particolare dalla città di Mykolaiv.

Per Intercultura e i suoi 5.500 volontari in tutta Italia questo è un gesto piccolo ma importante, come spiega Andrea Franzoi, Segretario Generale: “Per la prima volta dopo la fine della Seconda Guerra mondiale si è materializzato un conflitto armato alle porte dell’Europa che rischia di mettere seriamente in discussione il percorso di pace portato avanti per quasi ottant’anni. Questa guerra, in modo ancora più netto rispetto ad altri drammatici conflitti come quello nella ex Jugoslavia all’inizio degli anni ‘90, ci sta rendendo più consapevoli di come il ricorso al conflitto armato non abbia cessato di esistere.  Oggi sono infatti circa 60 i conflitti armati nel mondo, che coinvolgono milioni di persone innocenti e inermi. È abbastanza evidente come la nostra posizione, di europei e occidentali, sia ancora privilegiata. Proprio in questa situazione la missione di Intercultura e AFS si mostra più chiara e importante che mai. La nostra storia di oltre 100 anni è partita dalle ambulanze in guerra – motivo per cui l’AFS è nata come organizzazione umanitaria durante la Prima guerra mondiale – ed è arrivata, nel secondo dopoguerra, agli scambi scolastici internazionali, il mezzo attraverso il quale ci proponiamo di prevenire ogni forma di conflitto, promuovendo il dialogo e la comprensione tra i popoli. Proprio perché consapevoli dell’importante eredità degli ambulanzieri AFS, abbiamo riflettuto su che cosa potessimo fare oggi per aiutare la popolazione ucraina colpita dalla guerra e abbiamo aperto una sottoscrizione che ci ha permesso acquistare un’ambulanza da donare ad un ospedale in Ucraina”.

Prosegue Franzoi: “Intercultura non vuole fermarsi a questo e si adopererà per offrire, anche nei prossimi mesi, una collaborazione alle organizzazioni umanitarie e alle istituzioni che in Italia organizzano, con competenza ed esperienza, la rete di sostegno ai profughi.

L’obiettivo primario della nostra Associazione rimane la promozione del nostro progetto educativo nelle scuole e nelle comunità locali per contribuire ad educare quante più persone possibile all’arte del dialogo e del saper vivere insieme, consapevoli del fatto che la pace non si costruisce in un giorno, ma va coltivata e ricercata. Con pazienza e tanta passione”.

Intercultura, conosciuta oggi come l’Associazione di volontariato che promuove i programmi di scambio scolastici in tutto il mondo, nacque più di 100 anni fa sui campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale per iniziativa di alcuni studenti americani stanziati a Parigi che si trasformarono in ambulanzieri per andare a soccorrere al fronte le vittime del conflitto. A prescindere dalla loro appartenenza nazionale. Un impegno che si replicò nel corso della Seconda Guerra Mondiale, che vide dislocati gli ambulanzieri dell’American Field Service non solo in Europa, ma anche in Africa, in Medio Oriente, in Asia.

Dopo la fine della Seconda guerra mondiale gli ambulanzieri scelsero di trasformare l’AFS da organizzazione umanitaria che operava sul campo di guerra a organizzazione educativa. Da oltre 100 anni lavoriamo per promuovere il dialogo e la comprensione tra i popoli, con il fine ultimo di scongiurare ogni guerra.

Oggi i volontari di Intercultura sono profondamente preoccupati per tutte le persone colpite dal conflitto che interessa l’Ucraina dal 24 febbraio scorso, in particolare per i milioni di giovani sia russi sia ucraini che meritano di vivere in un mondo giusto e pacifico. In situazioni come questa la missione di Intercultura e AFS appare più chiara e importante che mai.

14 studenti di Intercultura rientrati in Italia allo scoppio del conflitto

Allo scoppio della guerra, Intercultura ha fatto rientrare a casa i suoi 14 studenti che al momento stavano trascorrendo il loro anno scolastico in Russia. Una decisione difficile da prendere, ma necessaria per garantire la sicurezza dei ragazzi. Gli studenti sono rientrati in classe nelle loro scuole italiane, ma è ancora forte e saldo il rapporto di affetto che in questi mesi si è instaurato con le loro famiglie ospitanti in Russia.

Anche Valentina, studentessa di Colleferro è stata costretta a rientrare rapidamente dal suo anno di scambio in Russia. “In cinque mesi in Russia ho conosciuto persone che si sono fatte subito strada nel mio cuore e avuto l’onore di essere partecipe della loro meravigliosa cultura e delle loro tradizioni. Ho abbracciato uno stile di vita diverso dal mio, imparando che se non si vive una situazione non la si può giudicare. Ognuno è diverso. Tutti proveniamo da contesti differenti che condizionano le nostre scelte: nessuno deve essere soggetto a generalizzazioni e pregiudizi. Ho imparato che ci sono cose che non possiamo controllare, ma possiamo controllare il modo in cui reagiamo. Insomma, ero andata lì per imparare il russo e sono finita per ricevere anche grandi lezioni di vita”.

Continuano invece il loro programma in Italia fino alla fine dell’anno scolastico gli 8 studenti russi arrivati lo scorso settembre, inseriti in una famiglia e in una scuola delle 159 città in cui si trova Intercultura.  Altri 14 adolescenti russi sono attesi per l’anno scolastico 2022-23.

L’Associazione Intercultura Onlus (www.intercultura.it) Intercultura è un’Associazione di volontariato senza scopo di lucro, fondata in Italia nel 1955, eretta in Ente Morale posto sotto la tutela del Ministero degli Affari Esteri e riconosciuta con decreto dal Presidente della Repubblica (DPR n. 578/1985). L’Associazione è gestita e amministrata da migliaia di volontari, che hanno scelto di operare nel settore educativo e scolastico, per sensibilizzarlo alla dimensione internazionale. È presente in 159 città italiane ed in 65 Paesi di tutti i continenti, attraverso la sua affiliazione all’AFS ed all’EFIL. Ha statuto consultivo all’UNESCO e al Consiglio d’Europa e collabora ad alcuni progetti dell’Unione Europea. Ha rapporti con i nostri Ministeri degli Esteri e dell’Istruzione, Università e Ricerca. A Intercultura sono stati assegnati il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio e il Premio della Solidarietà della Fondazione Italiana per il Volontariato per l’attività in favore della pace e della conoscenza fra i popoli. L’Associazione promuove, organizza e finanzia scambi ed esperienze interculturali, inviando ogni anno centinaia di ragazzi delle scuole secondarie a vivere e studiare all’estero ed accogliendo nel nostro paese altrettanti giovani di ogni nazione che scelgono di arricchirsi culturalmente trascorrendo un periodo di vita nelle nostre famiglie e nelle nostre scuole. Inoltre Intercultura organizza seminari, conferenze, corsi di formazione e di aggiornamento per Presidi, insegnanti, volontari della propria e di altre associazioni, sugli scambi culturali. Tutto questo per favorire l’incontro e il dialogo tra persone di tradizioni culturali diverse ed aiutarle a comprendersi e a collaborare in modo costruttivo.