Un racconto della presenza di un gruppo di giovani del Presidio di Libera di Ivrea alla commemorazione di Domenico Noviello, che è avvenuta mercoledì 16 maggio 2018 a Castel Volturno
Il 16 maggio del 2008 Domenico Noviello veniva ucciso a colpi di pistola a Castel Volturno. L’imprenditore aveva denunciato sette anni prima un tentativo di estorsione da parte del clan Bidognetti, contribuendo a alcune condanne rilevanti nei confronti della camorra.
A lui è dedicato il Presidio di Libera cittadino nato proprio nel 2008 e in questi anni i giovani di Ivrea hanno avuto modo di conoscere la famiglia e i figli di Noviello e di condividere con loro il dolore per l’ingiustizia subita, ma soprattutto la volontà di far seguire alla memoria un impegno forte e continuativo per la lotta alla mafia e per la promozione di una cultura di legalità.
Proprio per questo motivo, una delegazione di sei giovani del Presidio si è recata a Castel Volturno il 16 maggio, in occasione del decimo anniversario della morte dell’imprenditore. Hanno preso parte al momento di ricordo presso la lapide, che si trova nel luogo dell’agguato, portando un saluto di vicinanza e un ringraziamento alla famiglia. A seguito della commemorazione i partecipanti si sono poi spostati presso una villa confiscata alla ‘ndrangheta e ora sede della FAI locale, in cui si è svolto un incontro organizzato dalla stessa FAI, ovvero la Federazione Antiracket Italiana. Infatti, proprio a Castel Volturno, dopo quanto accaduto a Noviello, è nata un’importante rete di associazioni antiracket, che ha riunito commercianti e imprenditori locali.
All’incontro hanno preso parte il Prefetto di Caserta Raffaele Ruberto, il Commissario Straordinario per le iniziative antiracket e antiusura Domenico Cuttaia, il Presidente della FAI Tano Grasso, il Presidente dell’Associazione Antiracket di Castel Volturno Luigi Ferrucci, il Prefetto Vincenzo Panico, Commissario per il coordinamento delle inziative di solidarietà per le vittime di reati di tipo mafioso e responsabile del Fondo che concede risarcimenti alle vittime di racket, oltre che i sindaci di Marcianise, di Castel Volturno e di Casal DI Principe. In quest’occasione Massimiliano Noviello, figlio di Domenico, ha preso per la prima volta la parola nella sua nuova veste di Presidente Onorario di FAI Campania, titolo riconosciutogli per il suo impegno sul fronte della lotta al racket.
La presenza dei giovani eporediesi è stata ricordata da più voci e riconosciuta positivamente, perché come hanno avuto modo di ricordare durante le celebrazioni “il caso di Noviello dimostra che i primi ostacoli nella lotta all’ingiustizia mafiosa sono l’isolamento e la solitudine e il suo esempio deve servire da stimolo per un’azione collettiva e unita da nord a sud, in cui ciascuno per il proprio ruolo si faccia carico della propria responsabilità civile”.
Ivrea, 21 maggio 2018
Il Presidio di Libera di Ivrea
dedicato a Domenico Noviello e Anna Maria Torno