Presentato a Candia il progetto Dragonflies per donne operate al seno
Unire l’attività sportiva al miglioramento della salute non è certo una novità ma quando si passa dalla teoria alla pratica le cose non sono così semplici. Spesso le scuse che accampiamo per non fare sport comprendono la mancanza di tempo, l’età ormai avanzata, la forma fisica, la fatica, i vari malanni. Eppure alla salute teniamo tutti e tutti sappiamo che fare attività fisica la migliora decisamente.
Certe volte ci vuole una spinta, una occasione, una proposta nuova per cominciare o ricominciare.
Da pochi mesi un gruppo di donne operate al seno ha risposto alla proposta dell’Associazione Canoa Candia di dare vita vita al progetto Dragonflies Candia, una squadra di canoa su dragonboat che sabato 16 febbraio ha presentato ufficialmente la propria attività presso la sede della associazione direttamente sulla riva del lago di Candia.
Il progetto ricalca quello di altre associazioni in Italia che offrono la possibilità a donne operate al seno di partecipare a una attività sportiva di squadra, coniugando l’attività fisica all’aperto alla socialità di gruppo e anche alla possibilità di tessere rapporti con altre squadre di Dragonesse (così si sono chiamate) sparse per l’Italia e non solo (qui l’elenco completo).
Le Dragnflies di Candia sono già state ospitate dalle colleghe di Venezia, prossimamente lo saranno da quelle di Palermo, di Avigliana e Torino.
Per raccogliere i fondi necessari all’acquisto del dragone (circa 9000 euro) sono stati necessari contributi del Coni, di Club come Lions, Rotary, Inner Wheel, Soroptimist, di altre associazioni e anche serate di finanziamento. Ora la colorata canoa è arrivata, non senza difficoltà viste le dimensioni in lunghezza, e quando esce scaccia sicuramente gli spiriti maligni dalle acque del lago.
Perché il dragone? Il sito dragonfliescandia.wixsite.com/dragonfliescandia lo spiega: “L’origine del dragon boat risale a oltre 2.500 anni fa in Cina, dove era inizialmente utilizzato per scopi rituali e cerimoniali. Oggi questa imbarcazione vien usata in tutto il mondo in occasione di celebrazioni e competizioni. E’ una canoa solitamente da 20 o da 10 posti, che deve il suo nome alla caratteristica testa di drago posta a prua, con 5 o 10 coppie di pagaiatori il cui ritmo è coordinato dal tamburino posto davanti. Un timoniere, in piedi in coda e munito di un lungo remo, controlla la direzione”.
C’è una spiegazione più scientifica sui benefici della attività di canoa per la patologia in questione. Seguendo gli studi iniziati nel 1996 negli Stati Uniti dal Dott. Donald McKenzie, il Dragon boat viene utilizzato in tutto il mondo per la sua provata efficacia nel recupero funzionale post-operatorio. Offre numerosi benefici terapeutici, come il miglioramento della mobilità delle spalle e delle braccia, l’aumento della forza muscolare e il potenziamento del sistema cardiovascolare. La pagaiata è inoltre particolarmente utile perché concorre a ridurre l’insorgere di linfedema agli arti superiori.
Ma andare in canoa sul lago è infinitamente più divertente di un esercizio prescritto dal medico e per questo le dragonflies si trovano per pagaiare anche se “non c’è tanto tempo… non è una bella giornata… non sono tanto in forma”.
Chi fosse interessato può contattare Alex 338.621.7636 o Dade 328.249.2470, o scrivere a [email protected]
Francesco Curzio