Conclusa con successo la lunga permanenza del colorato circo a Rueglio
Ancora il circo? Con quel tendone gigantesco, decine di camion, biglietti regalati per promozione, animali spaesati chiusi nelle gabbie, personaggi bravi ma pomposamente formali, il presentatore, i manifesti giganti, ecc.
No, il Circo Paniko. Niente animali, niente biglietto, nessuna formalità, un tendone piccolo ma accogliente, tanta musica e simpatia.
Non era facile la scommessa di piazzare tutto l’accampamento per 15 giorni a Rueglio in Valchiusella riuscendo a riempire il colorato chapiteau tutte le sere nel mese di agosto. E non sono pochi 180 posti, ci farebbero la firma compagnie di teatro o musicisti anche di fama.
Eppure il circo Paniko, che gira tutta Italia e Europa, è abituato a raccogliere sempre un gran numero di spettatori, che tornano anche più di una volta a vedere lo spettacolo, come è successo in Valchiusella. O che arrivano da centri distanti decine di chilometri, tipo Torino.
Ingredienti del successo? Innanzitutto la musica, suonata dal vivo da un complessino affiatato con echi jazz, balcanici, swing e accoglie gli spettatori all’ingresso e li accompagna per tutto lo spettacolo, qualche volta con danza collettiva finale.. Poi la semplicità e sincerità degli artisti che passano tranquillamente anche ad altri compiti: la bigliettaia diventa presentatrice e poi acrobata, chi vende pop corn poi si innalza sulle sedie, chi offre i manifesti in realtà è giocoliere.
I numeri sono molto vari, alcuni eccezionali come il dialogo tra l’artista e la scimmietta da lui manovrata, altri divertenti, altri inaspettati, altri migliorabili. Ma quello che conta è l’atmosfera gioiosa che arriva dal palco e pervade tutto il tendone, complice anche le bellissime ripide tribune di legno che abbracciano tutta la scena.
I bambini vengono accolti in prima fila ma in realtà sono una netta minoranza, questo circo si rivolge a tutti o forse a tutti piace essere ancora un po’ bambini.
Poi naturalmente occorre un ambiente recettivo e la Valchiusella in questo senso si sta dimostrando luogo aperto ed ospitale, come dimostrano le edizioni di Cinemambiente Valchiusella, la presenza della compagnia teatrale Biloura che promuove anche il festival Poliforma, le attività culturali a Rueglio, Brosso e non solo.
Gli artisti del Circo Paniko si definiscono un “collettivo nomade, privo di strutture gerarchiche, con un’organizzazione interna orizzontale basata sul confronto, la delega e la decisione condivisa.” Insomma, non solo una scelta estetica ma anche filosofica e organizzativa. Il biglietto fisso è stato abolito a favore di una “offerta libera e consapevole” da dare a fine spettacolo con il suggerimento di donare 20 euro ma per chi non ce la fa anche meno.
Nati a Bologna nel 2009 i circensi panici sono diventati una comunità internazionale guardando al mitico Cirque Bidon ma andando oltre sulla strada del collettivo artistico. Sfogliando le pagine facebook si nota che nelle varie tappe i numeri sono sempre diversi e anche gli artisti/acrobati/giocolieri si alternano rimanendo sempre una comunità coesa e attrattiva.
Prossima tappa? Non si sa, ma se li avvistate non fateveli sfuggire.
Francesco Curzio