Serve davvero più carcere?

Incontro ad Ivrea venerdì 10 novembre con Don Ettore Cannavera per parlare di recupero e speranza anche per i detenuti

A Ivrea ha sede una Casa Circondariale (nome che allude gentilmente a una vera casa per non nominare quella cosa malvista che è un carcere) che vive una vita propria separata completamente dal resto della città.
Ogni tanto filtrano notizie su fatti accaduti all’interno, spesso riferite a episodi terribili come pestaggi, suicidi, inchieste, oppure per rilanciare le rare occasioni di condivisione pubbliche di iniziative legate al mondo del carcere, come spettacoli teatrali, dibattiti, incontri. 

Con il recente cambio di amministrazione comunale, si è creato un gruppo operativo che dovrebbe coordinare le varie iniziative e favorire il collegamento tra i diversi organismi di volontariato e associazioni operanti in città. 

Proprio da due di queste, l’Associazione Tino Beiletti che cura il giornale L’alba e l’Associazione Rosse Torri che cura la redazione La Fenice (in entrambi i casi i redattori sono detenuti del carcere di Ivrea), è nata la iniziativa di approfondire pubblicamente la possibilità di trovare un’alternativa alla detenzione, invitando a Ivrea don Ettore Cannavera, che in Sardegna da molti anni ha creato una Comunità a questo scopo.
Questo il messaggio lanciato dagli organizzatori, unitamente alle altre realtà operanti ad Ivrea nel mondo carcerario: «Noi crediamo che non serva più carcere, ma serva più educazione, formazione, lavoro. Accogliamo con gioia, speranza e interesse don Ettore Cannavera, fondatore della Comunità La Collina. Il nostro sistema penale è sostanzialmente fallimentare: a fronte di un alto costo economico non produce il risultato atteso, cioè una comunità più sicura e più coesa. I risultati sono noti e consolidati da tempo: una recidiva attorno al 70% e condizioni di vita per i detenuti e anche per chi vi lavora, fra i più nocivi come segnalato da diversi indicatori di malessere anche fra il personale. In questa condizione, la richiesta di “più carcere” o di “certezza della pena senza sconti” appare desolatamente ignorante la realtà e non consapevole della forza costruttiva che possiedono i processi educativi purtroppo così poco presenti in carcere.
Eppure esistono esperienze che, traendo ispirazione dalla saggezza e dalla utilità della Costituzione, o da valori evangelici e religiosi, forniscono alle persone private dalla libertà forti occasioni di scoprire un modo di vita nuovo, e attraverso il lavoro e la condivisione aiutano le persone condannate a conquistare consapevolezza di sé e capacità di stare con gli altri nel rispetto reciproco e delle leggi.» 
Una di queste è la Comunità La Collina Cooperativa Sociale Onlus di Serdiana (Sud Sardegna), fondata oltre venti anni fa e tuttora animata da don Ettore Cannavera, che ha accolto centinaia di giovani in volontaria limitazione della libertà personale occupati in lavoro e condivisione in alternativa alle vuote giornate del carcere a cui erano condannati.
Nel carcere la persona non perde solo la libertà, ma molto di più. Vive assistito, perché è costretto a dipendere dagli altri per ogni cosa: mangiare, governarsi, vivere. Gli è impedito di mettere a frutto le proprie potenzialità, non può rendersi utile né a sé né agli altri. Non può avere un lavoro che gli permetta di progettarsi una vita. Il carcere così come lo conosciamo noi riesce nel paradosso di trasformare il colpevole in vittima allontanando anche la necessaria revisione critica dei propri errori.

Incontreremo don Ernesto in tre momenti venerdì 10 novembre

dalle  9,00  alle 11,30 all’Auditorium del Liceo Gramsci con gli studenti
alle 16,00 nella Sala Consiglio Comunale con i membri del Gruppo Operativo Locale, operatori sociali, imprenditori, amministratori 
alle 20,45
in Sala Santa Marta incontro pubblico

redazioni “L’alba” e “La Fenice” giornali delle persone detenute nel carcere di Ivrea
Associazione Volontari penitenziari “Tino Beiletti”
Associazione Culturale Rosse Torri
Associazione Fraternità di Lessolo
Associazione Santa Croce Odv
Comunità di Sant’Egidio
Officine Terzo Settore

Garante Comunale dei diritti delle persone private della libertà personale