Sabato 29 novembre giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese. A Ivrea presidio alle 15

Il 29 novembre si celebra la Giornata internazionale di solidarietà per il popolo palestinese istituita dall’Onu nel 19777 con l’obiettivo di sollecitare un’azione immediata per garantire ai palestinesi la sovranità e l’indipendenza dall’occupazione israeliana.  Per l’occasione a Ivrea il 196° presidio per la pace si terrà alle ore 15 in piazza Ferruccio Nazionale.

Sabato 29 novembre 2025 la città di Ivrea manifesterà la solidarietà con la Palestina, con un Presidio straordinario in Piazza Ferruccio Nazionale, a partire dalle ore 15, in occasione della “48a Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese”, dichiarata dall’ONU nel 1977.

A questo 196° Presidio per la Pace interverrà l’amministrazione comunale di Ivrea, per aggiornare sia sulla situazione drammatica della cittadina di Beit Ummar, gemellata con Ivrea, dopo gli omicidi e le aggressioni compiuti dalle milizie dei coloni con la copertura dell’esercito israeliano, sia sull’opera idrica che si sta realizzando a Beit Ummar, in Cisgiordania, con il contributo delle offerte raccolte a Ivrea in un anno.

Durante il presidio ci sarà un banco di libri per bambine/i, che furono raccolti nelle scuole un anno fa e che potranno essere acquistati ad offerta libera. Il ricavato sarà destinato sempre al progetto di solidarietà per la costruzione di un serbatoio di acqua.

Oltre a interventi e letture è prevista musica di pace con Fabrizio Zanotti e ragazzi/e della Peace Generation.

Le associazioni e le persone che settimanalmente organizzano il Presidio per la Pace e il Comitato Ivrea per la Palestina, invitano la cittadinanza a partecipare numerosa, per affermare il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione, dire basta al genocidio, alla guerra, all’occupazione illegale israeliana, e per far sentire, in particolare ai cittadini di Beit Ummar, la solidarietà concreta di Ivrea e del Canavese.

 

Per porre fine allo scempio di umanità che è in corso in tutta la Palestina, con la sostanziale connivenza del governo italiano, e senza interruzione nonostante l’accordo di tregua, occorre continuare a manifestare in piazza.