Ritorna a vivere lo “Splendor Boaro”, la storica sala cinematografica di via Palestro a Ivrea

Riapertura lunedì 10 novembre dalle ore 16 con visita alla sala, proiezioni e aperitivo di benvenuto. E dal giorno dopo il via alle iscrizioni alla nuova edizione del Cineclub Ivrea

Chi si è trovato a passare per via Palestro a Ivrea in questi mesi avrà notato l’insegna (nuova e antica insieme) con scritta dorata su fondo nero, poi le cariatidi che la sorreggono di nuovo dorate e, in questi ultimi giorni, il manifesto in stile liberty nelle vetrine che annuncia la riapertura lunedì 10 novembre del “nuovo cinema Splendor Boaro.”.
Sospesa l’attività nell’estate 2024 per “ragioni anagrafiche” dai precedenti esercenti, la storica sala cinematografica eporediese riapre ora completamente rinnovata sia negli impianti che negli arredi, con un’attenzione particolare, fino al dettaglio degli stucchi dorati, al richiamo allo stile originario del 1910 quando Giuseppe Boaro la aprì.
Un periodo, l’inizio del XX secolo, che risulta particolarmente intraprendente per Ivrea (nel 1901 nasce AEG cooperativa, nel 1908 la Olivetti) e Giuseppe Boaro (“meccanico” del gabinetto di fisica del Liceo “Carlo Botta”) intraprendente lo era certamente se già nel 1897 aveva acquistato una macchina da proiezione per portare la magia dell’immagine in movimento nelle piazze, nelle feste e nelle fiere dei paesi canavesani e se, come si legge nel nuovissimo sito del cinema Splendor Boaro (cinemasplendorboaro.it), «insieme a Italo Pacchioni, il 4 luglio 1898, Boaro offrì una “dimostrazione di fisica, meccanica, raggi X, microscopia e cinematografia” ai duchi di Genova presso il Teatro Reale del Castello di Agliè». E, nel 1910, trasformò il suo negozio di articoli sportivi, caccia, pesca ed esplosivi in via Palestro nella sala cinematografica Splendor, certamente una tra le prime in Italia.
Nel tempo la sala ha poi avuto diverse gestioni e quella attuale sembra certamente più affine a spirito, passione e coraggio del fondatore Giuseppe Boaro. Il nuovo esercente, Niccolò Tomelleri, è infatti un giovane ventottenne (che da anni gestisce il cinema Ambra di Valperga) cresciuto in una famiglia di appassionati della settima arte che hanno fatto del “Verdi” di Candelo (paese del Biellese noto per il ricetto medievale) uno dei cinema d’essai più rinomati in Italia.
«Solo la passione – ha commentato Niccolò Tomelleri intervenuto alla conferenza stampa di venerdì 7 novembre nella quale il Comune di Ivrea ha illustrato la collaborazione tra Consulta Giovani e Cineclub Ivrea [vedi altro articolo su queste pagine] può giustificare l’impegno, economico e non solo, per il rinnovo totale della sala, dei suoi impianti, degli arredi e delle attrezzature per il cinema».
Schermo più grande, pavimento e poltrone nuove, aria condizionata, impianti di proiezione e audio di ultima generazione, toilette agibile a persone con disabilità motoria, sono, insieme al risanamento strutturale e agli abbellimenti interni ed esterni, i più evidenti risultati dei lavori svolti in questi mesi.
Non ci sarà più la galleria (perché non avrebbe più potuto avere l’agibilità), ma la sala, grazie a una pedana rialzata, sarà utilizzabile anche per incontri ed eventi pubblici.
Ora non resta che andare a verificare se e quanto la riapplicata denominazione di “Splendor” sia solo un richiamo alle origini, come è il nuovo logo del cinema, o sia anche giustificata per come si presenta e cosa offre oggi.
Intanto, una conseguenza immediatamente positiva della riapertura della storica sala eporediese, è la ripresa di un’altra storica istituzione culturale cittadina: il Cineclub Ivrea. Già il giorno dopo la riapertura, infatti, saranno aperte le iscrizioni (martedì 11 e giovedì 13 novembre) alla 63a edizione che inizierà le proiezioni la settimana successiva. Ma per maggiori informazioni e tutti i dettagli sulla nuova edizione del Cineclub Ivrea basta cliccare qui.

A Ivrea, abituata ormai (come molte altre località) solo all’apertura di nuovi supermercati (l’ennesimo solo pochi giorni fa), che si riapra anche una sala cinematografica di comunità, è di per sé una bella notizia per la città e per la sua vita culturale e sociale.
Essere rimasta per oltre un anno con una unica sala cinematografica, il Politeama, per una città che in passato è arrivata ad avere a disposizione addirittura 5 sale nel centro (Boaro, Politeama, Sirio, Serra e ABCinema ancora presso l’Oratorio San Giuseppe, più, per circa un anno, anche il “2001 cinema d’essai” presso l’Anfiteatro di Moltalto Dora) è stata certamente una sofferenza.
Il cinema Politeama, con la sua attenta programmazione e le tante iniziative ha fortunatamente arginato l’allontanamento da quel “rito collettivo” rappresentato dalla partecipazione alla proiezione di un film in una sala di comunità. Ha fatto il possibile e più del possibile, ma per una sala sola è inconcepibile poter stare al passo con le uscite dei film e molte opere cinematografiche inevitabilmente a Ivrea non sono passate. Con il rischio di assecondare l’allontanamento di pubblico dalle sale. Perché, è vero, mai come ora la fruizione di film su piattaforme digitali è estesa, ma vedere i film al cinema continua ad essere il modo migliore e certamente quello che maggiormente favorisce la crescita culturale e civile della comunità. Elementi fondamentali, da non dare mai per scontati ma da alimentare continuamente, per la qualità della vita e della convivenza in qualsiasi città. E un segnale positivo in questo senso arriva dal Comune che ha recentemente acquistato il Centro culturale La Serra e, “passo dopo passo”, si propone di arrivare alla sua riapertura. Sarà bene “seguire i passi”.
ƒz

“cartolina storica di.Roberto d’Angelo”