A Ivrea il PD resta il primo partito, bene AVS che ottiene gli stessi voti di Laboratorio Civico delle scorse amministrative. Male il M5S che perde 400 voti rispetto le politiche 2022. La “triade” delle destre perde complessivamente 300 voti rispetto il 2022, con Fratelli d’Italia a trainare nettamente la coalizione. Risultato leggermente in crescita rispetto il passato per Pace Terra Dignità (nel 2022 era Unione Popolare)
A una settimana di distanza dal voto che ha sancito l’avanzata dell’onda nera in tutta Europa e dopo aver letto decine di articoli di approfondimento sull’andamento delle forze politiche in campo viene spontaneo chiedersi cos’altro può ancora essere detto, scritto, analizzato senza scadere nel ripetitivo.
Il quadro generale è ormai consolidato: il partito di Fratelli d’Italia “vince in retromarcia” (prendo in prestito l’efficace formula di Marco Revelli), ovvero guadagna punti percentuali perdendo però quasi 700mila elettori rispetto le elezioni politiche di due anni fa. Forza Italia (che perde circa 300mila voti rispetto il 2022) è inaspettatamente sopravvissuta alla morte del suo fondatore e con il suo 9,6% si posiziona come seconda forza di governo davanti alla Lega che non solo scende al 9% (perdendo anch’essa circa 300 mila voti rispetto il 2022), ma che si trova ora profondamente trasformata sia rispetto la fase “padana” (quando ancora era Lega Nord), sia rispetto la fase “nazionalista” di qualche anno fa.
Tra le forze di centrosinistra il Partito Democratico guidato da Elly Shlein passa dai 5,3 milioni di elettori del 2022 ai 5,6 milioni del 2024 (+300mila voti); analago balzo in avanti di Alleanza Verdi Sinistra che ottiene quasi 1,6 milioni di voti (+560mila elettori rispetto al 2022); male invece per il Movimento 5 Stelle che con il suo deludente 10% non solo perde in un paio d’anni quasi 2 milioni di voti, ma vede altresì sfumare la possibilità di diventare partito di riferimento per il centrosinistra alternativo al PD.
Male anche per i partiti di centro Stati Uniti d’Europa e Azione che divisi non arrivano alla soglia del 4% (uniti avrebbero totalizzato il 7%) e altrettanto male per la lista di Santoro Pace Terra Dignità che nonostante sia stata votata da 516mila elettori (con Unione Popolare nel 2022 erano 403mila) non ha raggiunto neanche il 2%.
Al quadro nazionale si affianca poi l’analisi del voto regionale, delle grandi città e delle periferie e come alcuni osservatori hanno già fatto notare delle grandi città nessuna, con la sola eccezione di Roma (per un punto percentuale) vede Fratelli d’Italia come primo partito. A Milano il PD è al 31%, contro il 21% di Fdi; stesse percentuali a Genova; a Firenze il PD è al 35% contro il 20% di Fdi; a Torino il PD batte Fdi 46% a 41%. Situazione analoga a Bologna, Bari, Napoli, Palermo.
Situazione invertita nei paesi e nei piccoli centri abitati, dove il vento nazionalista e di destra cresce di pari passo con il senso di abbandono e di perdita dei servizi e del lavoro. Basti guardare al territorio canavesano. Rivarolo, Cuorgné, Castellamonte, Caluso, Strambino, Mazzè, Pavone Canavese sono tutte realtà nelle quali Fratelli d’Italia supera il Partito Democratico. A Chivasso il PD batte Fdi, ma la città è comunque spostata a destra grazie al buon risultato di Lega e soprattutto Forza Italia.
Ivrea in controtendenza, “isola felice” del Canavese
L’unica città del territorio che mantiene la sua tradizione di capoluogo di centrosinistra è Ivrea. Il Partito Democratico eporediese ottiene 3351 voti, mantenendo il risultato delle politiche 2022. In crescita Alleanza Verdi Sinistra che rispetto ai 577 voti del 2022 passa ora a 982 voti, esattamente gli stessi presi da Laboratorio Civico alle amministrative di un anno fa (a dimostrazione del ruolo che ha giocato la candidatura da indipendente per le regionali di Chiara Marcone). Quasi dimezzati, invece, i voti del Movimento 5 Stelle che passano da 1105 nel 2022 a 689 voti (alle amministrative in coalizione con il PD di Chiantore erano andati addirittura peggio, con appena 333 voti). Stabile rispetto al passato la lista Pace Terra Dignità, espressione sul territorio della sinistra afferente a Rifondazione Comunista. A destra la “triade” delle destre perde complessivamente quasi 300 voti rispetto il 2022 e 827 voti rispetto le europee 2019: Fratelli d’Italia
si ferma a 2329 voti, Forza Italia 694 voti e Lega di poco sotto con 664 voti. Le forze di centro, infine, sommate valgono 798 elettori (Stati Uniti d’Europa conta 454 voti e Azione 344 voti), anch’esse in forte diminuzione rispetto le politiche 2022 (sebbene all’epoca +Europa fosse in coalizione con il PD).
Lo scenario nazionale è irrimediabilmente complesso, ondivago e cupo e non consola sapere che Ivrea vota in controtendenza. «La città di Ivrea (il suo ceto politico e l’insieme della società attiva) – scrive fz nell’articolo Elezioni: Ivrea conferma la sua “anomalia”, il Canavese no – si trova, in modo più evidente dopo questa tornata elettorale, caricata di responsabilità per mostrare a sé stessa e al territorio, sempre meglio e di più, quanto sia possibile estendere la partecipazione e animare la vita civile e sociale». Tra le responsabilità che fz elenca due troneggiano per importanza: contrastare l’autonomia differenziata e la modifica costituzionale per l’elezione diretta del premier. A queste due ne aggiungo una terza, dirimente dal punto di vista sociale: fiancheggiare la battaglia referendaria proposta dalla CGIL sul mondo del lavoro. Come recentemente ricordato il sindacato ha “sconfinato” sul terreno politico proprio per ovviare alle mancanze della sinistra in italia, ma è evidente che senza il contributo delle forze di opposizione di questo paese sarà difficile convincere 20 milioni di persone ad andare a votare, tanto più con le percentuali di astensionismo che sfiorano il 52%.
Andrea Bertolino