Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del circolo di Rifondazione Comunista d’Ivrea sul centro sociale del Castellazzo
Ivrea ha una colpevole assenza di spazi di aggregazione libera per giovani e meno giovani che vogliono incontrarsi per discutere, organizzare lotte, iniziative, studiare, o anche solo “trovarsi” per crescere insieme. Vediamo quindi la riapertura del Castellazzo come un fatto positivo per la città.
Un’apertura resa possibile grazie a un gruppo attivo di ragazzi che ha lavorato sodo per rendere più fruibili i locali: organizzando una piccola biblioteca, spazi liberi, tavoli per l’aula studio, aree di accoglienza. Appena riaperto il Castellazzo, iniziando con le aule studio, vi è stato un notevole afflusso di ragazzi fino ad arrivare a una cinquantina venerdì 25 gennaio per l’incontro del “Treno della memoria”. Un attivismo giovanile, vivace e impegnato, del quale non si può che essere contenti in un momento storico dove si accusano i giovani di passività e disinteresse politico e sociale. Eppure venerdì scorso i ragazzi sono stati fatti oggetto di intimidazioni da parte di aderenti a un gruppo eporediese di estrema destra che mette in discussione anche la sola presenza dei ragazzi in quel luogo e che voleva forzatamente entrare nei locali. Un gruppo ben noto a Ivrea, già denunciato nell’agosto 2017 per apologia del fascismo in quanto la legge italiana prevede appunto che vengano punite “le associazioni o i movimenti che perseguono finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principii, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”. Questi gruppi neo-fascisti (come si può altrimenti definire chi inneggia alla XMAS?), sono invece liberi di muoversi e minacciare. E oggi ancora di più grazie alla sponda offerta a livello locale e nazionale da governi a trazione destro-leghista.
Appena qualcuno si muove per aprire, riaprire o tenere in vita luoghi di aggregazione e resistenza, di antifascismo, di informazione e lotta contro ogni forma di oppressione e sfruttamento, arrivano gli attacchi e le minacce dalla destra estrema.
Esprimiamo solidarietà alle ragazze e ai ragazzi del Castellazzo e invitiamo gli studenti, i giovani, il quartiere, ad avvicinarsi al CSO Castellazzo, di appropriarsene, di usarlo, perché non venga scippato un luogo di aggregazione e impegno politico e sociale nel cuore della città.
All’amministrazione comunale chiediamo che non vengano ostacolate le attività dei giovani che già stanno usando il luogo come aula studio che di violento non hanno nulla.
Circolo di Ivrea Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea