A quasi un anno dall’insediamento della nuova giunta eporediese, intervistiamo l’assessora al Lavoro Gabriella Colosso. Le chiediamo di fare un punto sull’occupazione nell’Eporediese e di presentarci quali strumenti l’amministrazione intende attivare per il lavoro e lo sviluppo della nostra città.
Qual è la situazione e cosa è caratterizzata l’occupazione nel territorio eporediese? Esiste un Osservatorio del mercato del lavoro del Comune, in collaborazione con le parti sociali?
Gli ultimi dati a disposizione sul mondo del lavoro e delle imprese tratteggiano un territorio lievemente in crescita (in contrazione se si guarda complessivamente all’ultimo decennio), ma decisamente caratterizzato da un costante aumento della precarizzazione (soprattutto over 50 e le donne) dei contratti di lavoro e dalla crisi del settore telecomunicazione. L’Osservatorio esisteva fino a qualche anno fa, oggi, abbiamo dato come priorità la sua ripartenza, strumento da sempre importante, strategico di analisi e utile a orientare azioni di programmazione, di sviluppo, di politiche attive del lavoro e per la promozione del territorio. Spero già che si possa vedere la prima bozza prima dell’estate.
In tutta la precedente consigliatura e anche negli ultimi anni del secondo mandato Della Pepa, sono mancate totalmente le politiche attive per il lavoro, pur avendo Ivrea in passato degli strumenti e servizi molto efficaci sia per le politiche attive sia per il sostegno al reddito di chi perdeva il lavoro, in collaborazione con altri enti, come la Provincia e il Cpi. Quali strumenti avete in programma di attivare/riattivare?
Inizio con il dirti che partirà in autunno Tavolo permanente, importante strumento dedicato all’individuazione di progettualità e di politiche condivise e al monitoraggio delle criticità e linee di sviluppo dei diversi comparti produttivi della città di Ivrea. Il suo compito sarà quello di proporre iniziative condivise per sviluppare e qualificare il lavoro e formare le competenze dando vita a un osservatorio privilegiato su questi temi, individuando inoltre idonei strumenti di welfare per sostenere le persone che rischiano di essere marginalizzate dai processi legati all’innovazione.
Il tavolo, che sarà aperto anche alla partecipazione e al contributo di altri stakeholder, lavorerà per favorire lo sviluppo economico e sociale dell’area, non solo di Ivrea, ma del Canavese e al riguardo sarebbe auspicabile l’apertura a tale tavolo almeno di tutti quei Comuni che hanno al loro interno industrie e o sono limitrofe alla Città di Ivrea.
Cosa hanno fatto e non fatto gli altri negli anni precedenti non mi va di commentare, dobbiamo attivarci ora, dietro a quanto scritto nel programma, di questa legislatura.
In autunno vogliamo riportare “a casa” l’evento “IO LAVORO”, quale prima Attività di Orientamento Scolastico e del Lavoro. Sempre in seguito a tale Attività, già nell’anno scolastico 2023/2024 abbiamo accompagnato gli studenti di alcune classi ad incontrare diverse aziende del territorio.
Abbiamo intenzione di riaprire, già detto prima, “l’Osservatorio del mercato del lavoro e dello sviluppo economico”, come strumento strategico di analisi a fronte della crisi congiunturale di questi anni e la sfida futura e di lettura di genere della crisi occupazionale, che possa individuare lo specifico femminile, quale la criticità delle donne capofamiglia a basso reddito.
Allo stesso tempo aprire uno sportello lavoro per sostenere coloro che sono alla ricerca di un’occupazione, soprattutto di quei cittadini più a rischio di esclusione sociale e che hanno maggiori difficoltà a orientarsi sul mercato o nel reinserimento professionale.
Abbiamo in essere, i progetti “Cantieri Lavoro”. Il progetto consiste nell’impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati, “Over 58” e “Over 45”, da destinare alla manutenzione degli edifici comunali e alle aree verdi prospicenti e delle aree verdi cittadine.
Abbiamo attivato percorsi di attivazione sociale sostenibile (P.A.S.S.) finalizzati a garantire l’inclusione sociale attraverso lo svolgimento di attività a supporto delle fasce deboli”.
Realizzare un protocollo con le Associazioni imprenditoriali e delle Cooperative che definisca Ivrea come città dei diritti, nell’ottica di contrasto al lavoro in nero o sottopagato e alle discriminazioni di genere, puntando sul diritto alla rappresentanza sindacale, sulla formazione e sulle politiche di ricollocamento.
Il riconoscimento dell’identità e carriera alias (di genere) per i dipendenti comunali.
Parliamo di dipendenti comunali, qual è la situazione dell’organico (dimensionato o sottodimensionato)? Quali investimenti avete in programma affinché il Comune possa diventare un datore di lavoro modello: sul piano dell’organizzazione, dei diritti, del bilancio di genere, della formazione dei dipendenti?
Sì, abbiamo una carenza di personale in particolare con riferimento ai ruoli apicali, ma stanno partendo i primi concorsi.
Abbiamo bisogno di dotarci di personale sufficiente e adeguato per riuscire a seguire tutti i progetti PNRR, i cui tempi stretti mettono a rischio alcune realizzazioni.
Appena le risorse di bilancio lo acconsentiranno vogliamo potenziare l’ufficio bandi, questo servirà anche a creare ancora più sinergie con il mondo del lavoro e le imprese, aiutando quest’ultime nella ricerca dei finanziamenti.
Abbiamo siglato con la Città metropolitana il “Nodo metropolitano contro le discriminazioni” (MOLESTIE – ALIANS – LINGUAGGIO DI GENERE)
Pensate di reinternalizzazione servizi oggi affidati a terzi? Se sì, avete già identificato quali?
Sì, ad esempio la CUC (Centrale Unica di Committenza) e l’Ufficio legale.
Non si può parlare di sviluppo senza parlare di sicurezza sul lavoro. Avete un piano per la prevenzione degli incidenti sul lavoro sia per i dipendenti sia per le aziende terze che operano per il Comune? Il Comune si doterà di un proprio “Protocollo appalti” che vada oltre la legge nazionale per garantire trasparenza nei procedimenti, inasprire la lotta alla corruzione, tutelare principi di legalità, garantire la tutela del lavoro, la sicurezza nei luoghi di lavoro?
Lavoreremo per migliorare il benessere lavorativo del personale proseguendo i lavori avviati di ristrutturazione degli stabili e riorganizzazione degli spazi dotando le strutture, ove possibile, di moderni impianti di riscaldamento e di raffrescamento.
Per quanto riguarda gli appalti siamo ancora con la “Stazione Unica Appaltante – Gare appalti” della Provincia di Biella e pertanto aderiamo ai loro protocolli.
Stiamo pensando ad un protocollo con le Associazioni imprenditoriali e delle cooperative che definisca Ivrea come città dei diritti, nell’ottica di contrasto al lavoro in nero o sottopagato e alle discriminazioni di genere, puntando sul diritto alla rappresentanza sindacale, sulla formazione e sulle politiche di ricollocamento.
Siamo aderenti ad Avviso Pubblico e alla Carta di Pisa. L’adesione ad Avviso Pubblico è un momento istituzionale, per individuare le prassi migliori che garantiscano una sempre maggior legalità e trasparenza, fari dell’agire di ogni amministrazione pubblica.
Un’amministrazione locale da sola non può contrastare precarietà, lavoro povero, perdita occupazionale, in particolare di fronte a colossi imprenditoriali. Come pensate di fare “massa critica” insieme ad altri soggetti del territorio (sindacati, associazioni di categoria, …)?
Da soli si fa poco, abbiamo attivato in questi mesi una interlocuzione con i Sindacati, la Camera di Commercio, con le associazioni di categoria, con il Centro per l’impiego, con le Agenzie per il Lavoro.
Perché è fondamentale la collaborazione con i servizi del territorio, educativi, sociali, sanitari e di conciliazione in modo da orientare, al meglio, i percorsi di avvicinamento al mercato del lavoro per i diversi target di utenza, soprattutto quella più fragile. I fabbisogni di una persona con disabilità, di una madre single, dei giovani, dei lavoratori privi di titoli di studio sono molto diversi. Ma anche per i più fragili, la ricerca di un’occupazione giusta deve essere sempre un obiettivo da perseguire.
Ci vuole tempo? Si! Soprattutto avendo trovato il nulla.
Difficile, faticoso? Certo che si! Ma io sono speranzosa di poter portare avanti questo impegno in modo continuativo e rinnovato.
Cadigia Perini