Metalmeccanici e Tlc in sciopero per il contratto.

Doppio sciopero nella settimana appena trascorsa. Sono scesi in piazza i metalmeccanici e i lavoratori delle telecomunicazioni per chiedere il rinnovo dei contratti scaduti. Presidio anche a Ivrea delle Tlc con incontro in Confindustria e in Comune.

Adesione al 90% allo sciopero dei metalmeccanici del 28 marzo, solo a Torino erano in 5.000 a sfilare da piazza Arbarello all’Unione Industriale dietro lo striscione: “Senza contratto si sciopera. Per il salario, per l’orario, per la sicurezza, contro la precarietà, per la ripresa della trattativa“. Il segretario generale della Fiom di Torino, Edi Lazzi, durante il comizio davanti all’Unione Industriali ha affermato: «Oggi è un momento importante di lotta e di protesta: vogliamo il contratto nazionale e non rinunceremo a questo strumento di democrazia. Alla controparte diciamo che la loro posizione di rottura della trattativa è oltranzista e rischia di esacerbare gli animi mentre abbiamo bisogno di tranquillità. La nostra è una battaglia che stiamo facendo per l’Italia e non ci fermeremo se la trattativa non verrà riaperta continueremo la mobilitazione con molta più forza di oggi». In Canavese il settore metalmeccanico è ancora importante nonostante la profonda  crisi degli ultimi anni. Una ricerca della Fiom-Cgil, presentata nel dicembre scorso, ha fotografato uno scenario depressivo: nel 2008 gli addetti del settore metalmeccanico nel Canavese erano 13.124, nel 2024 sono scesi a 8.597 con una perdita di 4.527 posti di lavoro pari al 35%, effetto della chiusura di 48 aziende su 167. Il Canavese rimane comunque un territorio a potenziale vocazione industriale metalmeccanica, pur nel drastico calo di addetti e aziende, le lotte per il rinnovo del contratto nazionale coinvolgono dunque in maniera importante anche il nostro territorio.

Telecomunicazioni: contratto scaduto da più di due anni

Tre giorni dopo i metalmeccanici, il 31 marzo, sono scesi in piazza anche i lavoratori e le lavoratrici delle Tlc. Alta l’adesione allo sciopero anche in questo settore, oltre il 70% (una percentuale alta per questo settore). Anche da queste piazze è arrivato il monito sindacale di Slc, Fistel e Uilcom: «Senza una pronta convocazione per discutere di aumenti salariali, le iniziative di oggi saranno l’inizio di un percorso di mobilitazione ancor più ampio».

Da oltre 20 piazze in tutta Italia è emersa la rabbia delle lavoratrici e dei lavoratori del settore delle Telecomunicazioni per il fortissimo ritardo per il rinnovo del CCNL scaduto il 31 dicembre 2022. La contrattazione è ferma perché, mentre vi sono stati passi avanti su temi normativi e sull’organizzazione del lavoro, c’è stato un brusco stop quando si doveva entrare nel merito degli aumenti salariali. «Il settore delle Telecomunicazioni vive una profonda crisi da oltre un decennio – scrivono i sindacati nel loro comunicato – e non per assenza di domanda, anzi la digitalizzazione, il sempre maggior utilizzo delle nuove tecnologie ha generato una grande domanda di connettività per la movimentazione di dati. Eppure, a causa dell’assenza di politiche industriali a difesa e rilancio del settore di tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi 15 anni, e management aziendali miopi e incapaci di generare ricavi e valore da un settore strategico ed in forte crescita, il settore delle telecomunicazioni perde oltre 1 miliardo di ricavi all’anno da circa un decennio. Non possono però essere i lavoratori che, anche in piena emergenza sanitaria hanno garantito il diritto alla connettività all’intera popolazione, a pagare il prezzo di una politica miope e di gestioni manageriali fallimentari

Il presidio delle lavoratrici e dei lavoratori delle aziende Tlc a Ivrea


Anche a Ivrea si è tenuto un presidio delle Tlc davanti alla sede di Confindustria in corso Nigra. Presenti le lavoratrici e i lavoratori di tre grandi operatori del settore Telecomunicazioni che hanno sede nella nostra città: Vodafone, Wind, Konecta (ex Comdata). Funzionari e delegati sindacali sono stati ricevuti in Confindustria, al termine, a nome della delegazione sindacale, Alberto Revel, segretario generale della Slc-Cgil Piemonte, ha riferito ai lavoratori che le rivendicazioni erano state recepite dai rappresentanti di Confindustria che si sono assunti l’impegno di portarle alla sede centrale di Roma per iniziare un iter mirato ad ottenere l’atteso rinnovo.

Il presidio si è poi trasferito in corteo fino al municipio dove una delegazione è stata ricevuta dall’assessora con delega al lavoro, Gabriella Colosso.  Ascoltate le rivendicazioni sindacali, Colosso si è impegnata a scrivere insieme al sindaco una lettera al presidente della Regione, Alberto Cirio, all’assessora al lavoro Elena Chiorino, al sindaco metropolitano Stefano Lo Russo, e alla consigliera metropolitana con delega al lavoro, Sonia Cambursano.  Nella lettera l’Amministrazione Comunale eporediese esprime preoccupazione per il grave ritardo nel rinnovo del contratto delle Telecomunicazioni, “un comparto molto importante e strategico di questa Città”. L’amministrazione esprime quindi solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori che “già da anni affrontano, con responsabilità, crisi aziendali, fusioni e ristrutturazioni” e auspica che si riaprano le trattative affinché si raggiunga un accordo che riconosca le richieste sindacali.

Riteniamo utile – termina la lettera a Regione e Città metropolitana – con il vostro supporto attivare tutta la filiera istituzionale verticale affinché arrivi al Ministero dello Sviluppo Economico, l’urgenza di riprendere le trattative, non solo per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, ma anche quale attenzione alle ripercussioni negative che si riverseranno, con la mancata serenità delle lavoratrici e dei lavoratori, sul tessuto economico locale.

a cura di Cadigia Perini