Lunedì 5 giugno con 12 voti favorevoli (10 della maggioranza più i voti di Sertoli e Cuomo) il segretario del Partito Democratico cittadino viene eletto presidente del Consiglio Comunale. Colosso ribatte alle accuse di amministrazione “al maschile”: «tra assessori e consiglieri siamo 8 donne e 8 uomini»
In una sala consigliare affollata nella serata di lunedì 5 giugno si è svolto il primo consiglio comunale dell’era Chiantore che, contrariamente alla sensazione di “atmosfera magica” da lui stesso percepita, si è svolto come tutti si aspettavano: liscio, vissuto in maniera emozionante da consiglieri e assessori, ma senza particolari colpi di scena.
Un consiglio comunale “di rito”, convocato per prendere atto della composizione dei gruppi consiliari e dei componenti della giunta comunale, senza mozioni o interpellanze, ma meritevole di essere seguito per ascoltare le prime dichiarazioni dei consiglieri e assistere alla discussione legata all’elezione di Luca Spitale Presidente del Consiglio Comunale.
«Potrei ricordare» ha esordito Stefano Sertoli dai banchi della minoranza «come cinque anni fa il PD si fosse astenuto sul voto di Diego Borla, ma per evitare inutili perdite di tempo il nostro gruppo consiliare voterà a favore di Luca Spitale».
Diametralmente opposta e per certi versi audace la mossa del consigliere Andrea Cantoni che nel tentativo di creare divisioni all’interno della maggioranza ha provato a giocare la carta “giovanilista” e “femminista” avanzando la candidatura di una giovane donna della maggioranza, ovvero la consigliera del Partito Democratico Annalisa Bolzanello. Un azzardo caduto nel vuoto (2 soli voti per Bolzanello), ma che ha fornito “l’assist” alla consigliera Elisabetta Piccoli per criticare anch’ella la mancata candidatura di una donna, stuzzicando in particolar modo l’assessora Gabriella Colosso che non si è fatta trovare impreparata e ha prontamente risposto: «io sono contenta di questa squadra: siamo 8 uomini e 8 donne, perché quando si comincia a lavorare non ci sono solo gli assessori, ma anche i consiglieri e credo che sulla parità di genere partiamo col piede giusto».
Con un quorum fissato a 12 voti su 17 (raggiunti grazie ai voti di Sertoli e di Cuomo) Luca Spitale è stato infine eletto Presidente del Consiglio Comunale e ha ringraziato dicendo: «saranno cinque anni molto complicati per la città e sarà necessario l’aiuto di tutti quanti. Credo di aver un rapporto umano con tutti i consiglieri eletti e farò del mio meglio per dirigere quest’assise. Un ringraziamento particolare a mio padre che sin da piccolo mi ha educato ai valori dell’equità più che dell’uguaglianza».
Sull’opportunità o meno che Spitale rinunci al ruolo di segretario di partito nessuno ha proferito parola durante il consiglio comunale; non che esistano ragioni d’incompatibilità, ma rappresentare il segretario del principale partito cittadino e al contempo garantire “imparzialità” (come la carica di presidente del consiglio richiede) potrebbe renderlo un facile bersaglio di critiche e accuse politiche.
Le prime dichiarazioni dei capigruppo di maggioranza: Manucci, Gaudino e Vidano
Il consiglio comunale ha rappresentato anche l’occasione per conoscere i nomi dei capigruppo. Stefano Sertoli, Elisabetta Piccoli e Andrea Cantoni rappresenteranno i gruppi di minoranza, mentre sul versante della maggioranza saranno capigruppo Barbara Manucci (Partito Democratico), Andrea Gaudino (Laboratorio Civico) e Vanessa Vidano (Viviamo Ivrea). Abbiamo chiesto loro una prima dichiarazione.
«Ringrazio tutto il Gruppo del Partito Democratico per la fiducia» dichiara Barbara Manucci «e mi impegnerò per essere all’altezza di questo incarico, lavorando in modo collegiale e valorizzando le competenze. Sentiamo la responsabilità di essere il gruppo di maggioranza più numeroso, che avrà il compito, assieme agli altri colleghi della nostra coalizione, di sostenere con determinazione l’azione del sindaco e della Giunta, anche dando un proprio contributo di idee e proposte. Continueremo a stare in mezzo alle persone, ad ascoltarle, informarle e a raccogliere le loro istanze».
«È stata per me una grande emozione partecipare ieri sera al mio primo consiglio comunale» racconta invece Andrea Gaudino. «Come gruppo di Laboratorio Civico lavoreremo con tutta la coalizione per dare vita e corpo al nostro programma elettorale, pur sapendo che non sarà facile e bisognerà farei i conti con tanti progetti già avviati, come quelli del PNRR. Congratulazioni anche al Presidente del Consiglio comunale Luca Spitale; come ho detto ieri sera in consiglio, penso sia una persona dotata di grande ascolto e capacità di sintesi».
«Un inizio di consiliatura promettente» è infine il giudizio a caldo di Vanessa Vidano. «Abbiamo respirato un clima collaborativo e speriamo di riuscire a portare avanti istanze e progetti per una città che merita il meglio che possiamo dare. Sono fiduciosa che saranno 5 anni in cui miglioreremo tutti: noi come consiglieri e giunta, Ivrea come città, e non ultima la cittadinanza attiva, che vogliamo tornare a vedere come interlocutrice delle politiche locali».
Quei “Matteo” di troppo che non si possono sentire
“Vorrei ringraziare Matteo…”, “conosco Matteo da…”, “sono sicuro che Matteo sarà…”. Tra assessori e consiglieri di maggioranza sono almeno quattro le persone che nel corso del consiglio comunale si sono rivolte al sindaco in forma colloquiale, riportando alla mente di alcuni presenti il celebre scambio di battute tra il ragionier Filini e Fantozzi (“Ma, mi da del tu? No no, dicevo: batti lei? Ah, congiuntivo“).
“Parli come badi!” ammonirebbe Totò, non fosse altro che in Italia abbiamo già conosciuto un “Matteo” che amava lesinare sui cognomi e sui formalismi. Il tragicomico epilogo del Matteo piddino nazionale ci porta a suggerire un repentino cambio di stile.
Andrea Bertolino