Le Rsu Fiom della Leonardo di Caselle esprimono la loro solidarietà al popolo palestinese e alle sue lavoratrici e lavoratori, raccogliendo l’appello della Federazione generale dei sindacati palestinesi. Venerdì 19 settembre (Cgil) e lunedì 22 (sindacati di base) sciopero generale per Gaza con mobilitazioni in tutta Italia.
La RSU della Fiom Cgil di Leonardo Caselle oltre ad essere preoccupata sulle sorti della popolazione della striscia di Gaza, di Gerusalemme Est, della Cisgiordania e degli stessi israeliani che oggi manifestano contro Netanyahu, vogliono esprimere il loro più profondo sdegno e disagio su ciò che sta avvenendo in Palestina.
Assistiamo sgomenti a scenari geopolitici gravati da un’inadeguatezza di potere decisionale da parte dell’Europa, a una mancanza di risoluzioni comuni in rapporto all’entità dell’attuale crisi umanitaria palestinese e all’aggravarsi della situazione umanitaria a Gaza. Ciò necessita di una presa di posizione ferma che noi vogliamo assumere: nessuno può più tacere davanti alla distruzione sistematica di scuole, case, ospedali, alle proposte deliranti sulla deportazione milioni di palestinesi, allo sterminio di un intero popolo e della sua memoria, agli attacchi e minacce di morte ad ogni missione umanitaria che cerchi di rompere l’assedio israeliano, portando viveri e medicinali alla popolazione di Gaza come la Global Sumud Flotilla. Pur rendendoci perfettamente conto che la gravità della situazione non possa prescindere dal risoluto intervento di attori che facciano pesare la loro rilevanza politica come i governi dell’Europa, riteniamo tuttavia fondamentale, a livello di coscienza civile, adottare qualsiasi mezzo a disposizione per imbastire una forma di partecipazione e resistenza, con l’obiettivo di esercitare la massima pressione sugli ordinamenti formali e ufficiali impegnati sul fronte politico.
Pertanto, oltre a esprime la nostra solidarietà al popolo palestinese e alle sue lavoratrici e lavoratori, così come richiesto dal dirigente della Federazione generale dei sindacati palestinesi Salameh Abu Za’eiter, ci impegneremo a:
- Partecipare alle iniziative cittadine contro la guerra e il riarmo
- Fare informazione capillare tra le lavoratrici e i lavoratori di ciò che sta accadendo in Palestina coinvolgendoli nelle mobilitazioni
- Partecipare alla manifestazione nazionale del 25 ottobre a Roma coinvolgendo il più alto numero di lavoratrici e lavoratori possibili
- Organizzare una raccolta fondi per comprare generi di prima necessità da inviare in Palestina quando partiranno nuove spedizioni umanitarie
- Discutere e decidere con le lavoratrici e i lavoratori eventuali scioperi se la situazione non dovesse trovare soluzioni a breve
Inoltre chiediamo:
- Il cessate il fuoco immediato
- Il rispetto dell’ordinanza della Corte Internazionale di Giustizia che è a carattere obbligatorio, la quale impone allo stato Israeliano di prendere ogni misura idonea a prevenire, nei confronti della popolazione palestinese di Gaza gli atti rientranti nel campo di applicazione della Convenzione del 1948 per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio
- Al governo e alle aziende del settore della difesa – a partire da Leonardo – di sospendere ogni tipo di rapporto con lo Stato di Israele fintanto che questa situazione perdurerà
- al governo italiano di riconoscere lo stato di Palestina
- all’Unione Europea e all’ONU di prendere misure sanzionatorie nei confronti di Israele
GIORNATE DI SCIOPERO GENERALE PER GAZA: CGIL VENERDÌ 19 SETTEMBRE – SINDACATI DI BASE LUNEDÌ 22. MOLTIPLICARE LE MANIFESTAZIONI È OGGI QUANTO MAI NECESSARIO.
La CGIL partecipa e promuove tutte le iniziative di mobilitazione e presidi che segnano una prima necessaria reazione a quanto sta accadendo a Gaza City.
Avendo condiviso l’urgenza di una risposta radicata e diffusa del mondo del lavoro, come annunciato da Maurizio Landini nella conferenza stampa del 16 settembre, la Cgil proclama una giornata di mobilitazione nazionale per venerdì 19 settembre 2025.
La Cgil ribadisce la necessità di fermare ogni intervento militare nella Striscia, garantire corridoi umanitari, mettere in sicurezza la popolazione civile, sostenere e garantire la sicurezza di tutte le missioni umanitarie in corso, compresa la Global Sumud Flottilla, come priorità immediate.
“Chiediamo che venga sospeso ogni accordo di cooperazione commerciale e militare con Israele finché non si ferma la guerra a Gaza e l’occupazione della Cisgiordania.”
È necessario mettere in campo azioni concrete per rimuovere l’embargo umanitario e riconoscere lo stato di Palestina. I governi e le istituzioni internazionali si adoperino immediatamente per fermare ciò che sta accadendo, fino ad arrivare alla convocazione di una conferenza di Pace sotto egida ONU.
Il 22 settembre 2025 i sindacati di base (USB, CUB, e altre sigle) hanno indetto una mobilitazione generale di 24 ore di tutte le categorie pubbliche e private, coinvolgerà il trasporto locale, il personale delle ferrovie e della logistica, i lavoratori portuali, delle scuole e delle università.
Le prime, ma non uniche, motivazioni dello sciopero generale sono:
- CONTRO il Genocidio in Palestina, la fornitura di armi ad Israele e l’assenza di un intervento concreto per dissociarsi dagli orribili crimini perpetrati dal Governo di Israele – PER il sostegno incondizionato alla missione della Global Sumud Flotilla e la tutela dei volontari impegnati a portare aiuti al Popolo Palestinese. PER le sanzioni ad Israele e la rottura delle relazioni diplomatiche e commerciali con Israele;
- CONTRO la guerra, l’economia di guerra e l’aumento delle spese militari, in aggiunta ai 40 MLD di Euro già previsti per il triennio in corso – PER la Pace anche nel conflitto Russia-Ucraina e gli investimenti su Sanità, Scuola, Trasporti, Welfare il cui peggioramento approfondisce le disuguaglianze e la povertà esistente;