Mentre si susseguono i movimenti in vista delle elezioni comunali a Ivrea della prossima primavera, dopo l’intervista al Movimento 5 Stelle eporediese, proseguiamo con una chiacchierata con Erna Restivo e Andrea Gaudino, rispettivamente presidente e vicepresidente di Laboratorio Civico Ivrea
Il 13 novembre di tre anni fa Laboratorio Civico si presentava alla città d’Ivrea promuovendo un’idea di partecipazione dal basso che valorizzasse le numerose esperienze di cittadinanza attive presenti sul territorio eporediese. Il Laboratorio Civico si appresta oggi a diventare un Laboratorio Politico? Pensate di presentare una lista alle prossime elezioni amministrative?
Gaudino: Si, abbiamo intenzione di presentare una lista. Le energie che abbiamo raccolto sono tante e Laboratorio Civico è cresciuto in questi anni, arrivando a una trentina di iscritti, molti dei quali provengono da quelle esperienze di associazionismo e volontariato con cui ci siamo interfacciati in questi tre anni di attività. Vorremmo provare a portare il civismo all’interno della politica locale.
Non avevate già tentato una cosa simile alla scorsa tornata elettorale? Alcuni dei membri di spicco del Laboratorio erano presenti già nella lista “Libera Sinistra per Ivrea” del 2018, ma il risultato ottenuto allora fu molto modesto.
Restivo: Come spesso accade con le liste civiche, quella lista venne messa in piedi in un paio di mesi o poco più e non ci fu il tempo di elaborare una proposta abbastanza articolata e matura. Laboratorio Civico si è costituito in tempi non sospetti, ci siamo presi il tempo di studiare i problemi, di confrontarci con le diverse realtà attive sul territorio e di elaborare una proposta concreta e che ci pare sia piaciuta alle persone con cui l’abbiamo nel tempo elaborata. Siamo così riusciti ad avvicinare persone della società civile e promuovere l’ingresso di nuovi volti nel dibattito politico eporediese.
In vista delle prossime elezioni amministrative avete lanciato un appello pubblico affinché le forze d’opposizione si presentino unite, ma la competizione nazionale tra Partito Democratico e M5S pare irrisolta ed è probabile che tale resterà almeno fino al congresso del PD in primavera. A livello locale, poi, il risentimento nei confronti di Viviamo Ivrea è ancora vivo tra i democratici eporediesi. Pensate sia possibile superare queste differenze e diffidenze in nome dell’unità?
Restivo: Noi partiamo da un ragionamento di fondo: abbiamo più cose che ci accomunano rispetto quelle che ci dividono. Il recente incontro che abbiamo promosso con PD, M5S e Viviamo Ivrea ne è prova: il clima generale e gli umori erano più distesi rispetto una prima fase di netta diffidenza e abbiamo affrontato in maniera franca temi che potrebbero servire per costruire una coalizione di centro-sinistra: comunità energetiche, amministrazione partecipata, terzo settore e ruolo e utilità delle società partecipate del Comune d’Ivrea.
Su quest’ultimo punto il M5S eporediese è tornato alla carica per chiedere un profondo ripensamento delle società partecipate, come Ivrea Parcheggi e Fondazione Guelpa, per fare due esempi, ma il Partito Democratico si è sempre mostrato più “cauto” nel voler rivedere la questione.
Restivo: Ci sono indubbiamente alcuni nodi importanti che devono essere sciolti e il tema delle partecipate è uno di questi, ma abbiamo percepito comunque un atteggiamento “possibilista” sull’idea di un campo largo. L’unico nodo ancora aperto, al momento, riguarda la presenza nella coalizione del gruppo di “Azione-Italia Viva”. Sappiamo che una parte del Partito Democratico sta cercando un dialogo con loro, ma così facendo l’appello per una coalizione che tenga assieme le forze d’opposizione rischia di bloccarsi perché M5S e Viviamo Ivrea non vogliono neanche sentir parlare del “Terzo Polo”.
E voi? Stareste in una coalizione assieme ad una lista “Azione-Italia Viva”?
Gaudino: Anche noi siamo in difficoltà su questo punto e se uno scenario di questo tipo dovesse configurarsi, dovremo affrontare la questione all’interno del nostro gruppo.. Diciamolo chiaramente: la nostra collocazione nel centro-sinistra è chiara, ma non è altrettanto scontata un’intesa con il Partito Democratico, soprattutto se dovesse nascere una collaborazione con i renziani-calendiani locali.
Seriamente potreste non presentarvi con il PD? Molti in città non lo credono possibile, visto che alcuni membri del Laboratorio provengono proprio dal PD.
Restivo: Questa è un’immagine che vogliamo rispedire al mittente e in cui non ci riconosciamo. Non siamo un’estensione del Partito Democratico. È vero che alcune persone provengono da quell’esperienza, come Augusto Vino o me compresa, ma siamo solo in tre ad aver avuto in passato ruoli con il PD, mentre Laboratorio è per lo più costituito da persone che provengono da Libera, da Demos, dallo ZAC, da Sinistra Italiana-Verdi, da Ecoredia e da FFF, per fare alcuni esempi. Con questo voglio dire che Laboratorio Civico si riconosce all’interno di un perimetro di valori di centro-sinistra e consideriamo il Partito Democratico un interlocutore interessante, ma non obbligato.
Il M5S d’Ivrea ha dichiarato pubblicamente che con Viviamo Ivrea esiste una collaborazione proficua, ma che «non sono disposti a coalizioni improvvisate tra forze disomogenee». Pensate che la vostra candidatura unitaria a sindaco di Enrico Giacopelli possa far superare queste posizioni?
Restivo: Credo che, più che grazie una candidatura unitaria, la coesione tra le forze debba trovarsi attraverso un accordo su una serie di punti programmatici su cui si impegnino tutte le forze della coalizione che nascerà.
La proposta della candidatura di Giacopelli rientrava in un tentativo di cercare una figura che potesse essere equidistante da tutte le forze che sarebbero andate a comporre la coalizione. Una figura non direttamente riconducibile a nessuna delle forze in campo e che avesse un profilo super partes. Ad oggi una candidatura unitaria sembra un obiettivo irraggiungibile e credo che si passerà da primarie di coalizione per identificare chi andrà a guidarla.. Come dicevo prima credo che adesso dovremo concentrarci a definire il perimetro della coalizione e i punti programmatici per costruire il patto. Questo garantirà tutti, indipendentemente da chi sarà il candidato che, vincendo le primarie, andrà a guidare la coalizione.
A Ivrea si vota con il sistema a doppio turno. Se non c’è una coalizione o lista che supera il 50% dei consensi elettorali al primo turno (e, visti anche i risultati delle recenti elezioni politiche, non pare probabile), c’è la possibilità dell’«apparentamento» al secondo turno. Un sistema che consente di misurare i rispettivi consensi elettorali e poi di coalizzarsi per portare avanti i punti condivisi.
Non pensate che potrebbe essere un percorso che, da un lato consente che siano rappresentate più sensibilità, dall’altro evita di lasciar vincere “il peggiore”?
Gaudino e Restivo: Onestamente siamo lontani da questa ipotesi, perché dal nostro punto di vista sarebbe un’unione forzata, non discussa a fondo, con anticipo e quindi fragile. È meglio confrontarsi prima e per tempo e arrivare alle elezioni già uniti, con una coalizione seria e coerente, che non unirsi in un secondo turno.
Ma così facendo non c’è il rischio che, pur di trovare l’intesa per una larga coalizione, tutti, PD in testa, si mostrino a parole apertissimi su un programma comune (sapendo che i programmi sono “letteratura”, peraltro sempre meno letta e della durata di una campagna elettorale)?
Restivo: Ormai è da un anno che stiamo lavorando per dare consistenza al tessuto di questa coalizione e l’impegno è grande da parte di tutti. Nessuno avrebbe da guadagnare da una coalizione raffazzonata che, se dovesse vincere, poi presenterebbe il conto delle divisioni al suo interno. Stiamo cercando di affrontare i punti critici e di trovare dei compromessi su questi punti adesso. In fondo meglio farlo ora, con 7 mesi davanti prima delle elezioni, che trovarsi ad apparentarsi con dei nodi da sciogliersi a sole due settimane dal ballottaggio. Se ci si parla a fondo, si ha più possibilità di costruire un clima di fiducia reciproca su temi e progetti condivisi da realizzare e allora l’intesa diventa vera. E si rafforza poi, ci auguriamo, con il lavoro per il governo della città e la realizzazione degli obiettivi.
Qual è il vostro giudizio sull’operato dell’amministrazione Sertoli?
Gaudino e Restivo: Pessimo. Ivrea ha perso la leadership territoriale, ha smantellato alcuni servizi sociali (vedi il “portierato sociale” a Bellavista o la chiusura dell'”ufficio stranieri”), ha sguarnito di personale gli uffici comunali (arrivando ad appaltare la redazione degli appalti al Comune di Biella), non ha fatto nulla di ambizioso sul Piano Regolatore in una città che ha in ballo questioni epocali come l’ospedale e la ferrovia. Inoltre la valorizzazione della città sito Unesco dovrebbe essere ancora molto potenziata. Questa amministrazione ha spesso risposto in maniera incongrua e irricevibile a questioni importanti (si pensi alle posizioni sul cambiamento climatico o, per citare l’ultima, il mancato patrocinio dell’incontro con Agnese Moro e Adriana Faranda). Senza parlare della gestione di vicende come quella dello ZAC! al Movicentro (ancora in sospeso) o di quella dell’edificio della Valcalcino (peraltro sede di una scuola pubblica particolarmente importante socialmente qual è il C.P.I.A.).
Il PD ha ufficializzato, quasi all’unanimità, quel che ci si aspettava da tempo: la candidatura di Matteo Chiantore a Sindaco di Ivrea. Cambia qualcosa nel percorso che avete avviato?
Restivo: Direi proprio di no. Il percorso di costruzione della coalizione è ancora in corso, nelle prossime settimane sarà presumibilmente completato e circa a metà febbraio dovrebbero avere luogo le primarie di coalizione da cui si deciderà chi andrà alla guida della coalizione. La candidatura di Chiantore si inserisce in un percorso interno del PD che adesso si è concluso e non va a modificare in nulla il percorso che abbiamo avviato.
a cura di Andrea Bertolino e fz