Mareliberatutti – Lino Ricco – Cortile del Museo Garda
Le tele sono appoggiate sopra zanzariere, e le zanzariere appese a un muro scrostato, e arido e se chiudi gli occhi senti le cicale frinire che è la controra.
Nessun totem all’ingresso del museo annuncia le tele color del mare appese sulla parete lunga, nessun nome. Nessuno, è il mio nome.
Le incontrerai, se è scritto che tu le debba incontrare.
Sono invisibili, come l’artista.
Perché l’essenziale è invisibile agli occhi.
Erik Saglia – Ceiling N. 2 – Tunnel di accesso al cortile del Museo Garda
Erik Saglia ha firmato l’immagine guida de La Grande Invasione e diventa protagonista di una installazione site-specific nel cuore di Ivrea.
Il progetto Ceiling 2 è composto dalle opere intitolate Lagrange L2 e Lagrande L3 e guida lo sguardo verso una prospettiva diversa, una “pausa dal mondo” iperconnesso e iperattivo che caratterizza la nostra quotidianità, facendoci riflettere sull’importanza dell’equilibrio.
Questi punti di vista sospesi raccontano un’armonia e una stabilità raggiungibili attraverso l’interazione tra forze diverse, in apparenza opposte e inconciliabili.
Esplorando nuovi spazi di quiete in un universo che tende al disordine, possiamo ritrovare un senso di ordine ed equilibrio.
L’artista ha improntato la sua ricerca sui punti Lagrangiani.
Quei luoghi posizionati sull’orbita terrestre dove la forza gravitazionale del nostro pianeta bilancia perfettamente con il sole.
In questi territori dello spazio-tempo nascono dei luoghi che possiamo definire sospesi, dei punti di equilibrio in cui la materia sembra oscillare in uno stato di perfetta immobilità.
Ceiling 2 è reso possibile grazie al sostegno di Gianmario Pilo e la Grande Invasione e grazie alla collaborazione della DIrettrice Paola Mantovani per il Museo Civico P.A. Garda.
Supercromie – a cura di Warde (che mostra) – Graphic Fighters
Esiste qualcosa che ci spaventa più della fine?
La esorcizziamo sempre: con le relazioni, con le religioni, con le illusioni.
Ma anche con la tecnica. Cerchiamo l’eternità dentro di no e attorno a noi: negli oggetti che compriamo, nei libri che stampiamo, nelle promesse che (ci) facciamo.
Ecco, i colori fluo muoiono.
L’ho detto, così non ci sono più dubbi.
Lo posso pure ripetere.
I colori fluo muoiono, sbiadiscono, lo fanno più rapidamente dei colori normali; prima se ne va il giallo, poi il magenta e infine il ciano.
Oggi, stampare un libro con quei colori significa condannarlo a una morte certa e precoce.
Ma è davvero così importante il futuro?
a cura di Simonetta Valenti