Kinshasa. Un mondo complicato… che però può essere un mondo a colori!

Un incendio ha colpito l’istituto per bambini abbandonati Colk, a Kinshasa, in Congo

Ho avuto l’opportunità, occupandomi di adozioni internazionali per l’associazione NOVA (Nuovi Orizzonti per Vivere l’adozione) di recami diverse volte in Africa nella Repubblica Democratica del Congo e precisamente a Kinshasa. Kinshasa è una città molto grande lunga 120 km con 12 milioni di abitanti caratterizzata da una viabilità difficilissima. 0gni spostamento in questa città è un’avventura, c’è gente ovunque che si sposta continuamente per procurarsi cibo, per recarsi al lavoro, creando imbottigliamenti inestricabili nonostante vi siano vigili che tentano di regolare questo flusso oceanico di macchine completamente scassate e con tubi di scappamento dai quali fuoriesce di tutto.
La miseria in Congo è talmente grande che più si resta in questo Paese e più diventa routine, sembra far parte del paesaggio, di una normalità che soffoca la dignità dell’uomo. In centro i bambini di strada non sono a prima vista molti , ma solo perché vengono cacciati. Appena si esce dai quartieri del centro le vie sembrano perdersi in un labirinto di terra e polvere piena di gente di tutti i tipi e tanti bimbi soli vestiti di stracci!
Le strade sono affollate da passanti, rivenditori, piccoli banchetti, mendicanti, gente che è là e non sembra sapere il perché, vivono perché si sono trovati a vivere e a portare questo peso.
Esperienza unica sono state sicuramente le visite alle comunità di bambini abbandonati con cui NOVA collabora: la situazione nei miei primi viaggi era davvero drammatica “mondi in bianco e nero” senza giochi, senza colori. I minori in questi luoghi vedevano soddisfatti esclusivamente il loro bisogno di avere una ciotola di manioca ogni giorno e un posto riparato dove dormire.
Purtroppo bisogna dire che qui la dignità è tanta , come la fame! E poi ci sono i mercati che esperienza! Odori indescrivibili, affollamento, rumore, sporcizia, merci ovunque, gente che urla e che cucina, banchetti di cibo di un colore che è il colore della terra che li circonda.
Molte volte mi sono trovata a pensare: quali saranno le speranze e i sogni delle persone che vivono in questo luogo? I vecchi sono veramente pochi… tanti giovani e tantissimi bambini! Si muore giovani in questi luoghi , ci si ammala facilmente ed è davvero difficile curarsi! Qui l’impressione è veramente che la vita e la morte viaggino paralleli. La vita vale poco, alle volte non c’è neppure il tempo, la forza per piangere chi se ne va!
Nella vita quotidiana tutto appare difficile fin da quando ci si sveglia: l’acqua e l’elettricità sono un miraggio. La luce molte volte non c’è , i generatori funzionano solo se si è riusciti a comprare il gasolio. Si apre il rubinetto e l’acqua non esce. Occorre veramente armarsi di tanta tanta pazienza! Attendere e riflettere. Noi non siamo più abituati a gustare la lentezza di essere vivi e tutto ci appare molto molto difficile e complicato!
La condizione dei bambini è veramente critica, sono proprio loro i primi a pagare la conseguenza della grande povertà e dell’ignoranza.
Questo significa che molti soffrono di denutrizione, non frequentano la scuola. Alcuni bimbi vengono addirittura accusati di stregoneria: i più deboli quelli portatori di handicap o semplicemente malati o “diversi” vengono cacciati dalla famiglia e vivono in strada alla mercè di qualsiasi sopraffattore o male intenzionato.
I bambini sono tutti bellissimi, soprattutto le bambine che nonostante la povertà sono sempre ben pettinate con treccine e perline! Mi viene proprio da pensare che la bellezza è la sola cosa che sembra dar loro la gioia di vivere e la dignità di essere persone.
Gli Istituti che accolgono bimbi abbandonati a Kinshasa non sono molti e sono super affollati in particolar modo dopo la pandemia e la conseguente chiusura dell’adozione internazionale.
In particolar modo vi voglio parlare di un Istituto Colk dove sono stata in visita ad ogni mio viaggio. L’Istituto è stato fondato da una Signora Madame Monique ormai anziana che ha dedicato tutta la sua vita alla cura dei bambini abbandonati e orfani. Nelle prime visite sono stata veramente molto impressionata era un luogo “infernale”, si sentiva un odore terribile perché la struttura si trovava vicino ad una discarica, i bambini piccoli avevano un giaciglio per dormire ma i grandi dormivano a terra, non c’era un giocattolo, i bimbi qui morivano non per HIV o per qualche malattia strana, morivano per una semplice dissenteria o malaria, malattie assolutamente curabili con farmaci che qui da noi si trovano facilmente ma in Africa li puoi avere solo se hai il denaro per acquistarli!
La cosa impressionante e che ti rimane indelebile nella mente è il sorriso di questi bambini, questi ragazzi nonostante tutto sorridono alla vita, dimostrano una resilienza incredibile.
Il nostro referente congolese mi dice sempre: sai che cos’è la resilienza? La capacità di rimbalzare come una palla nonostante le tante difficoltà, e qui i bambini ne hanno davvero tanta resilienza! Il NOVA ha quindi deciso di mettere in piedi dei progetti per fare in modo che questi bimbi avessero dei documenti d’identità che permettesse loro di “esistere” perché altrimenti erano come “ombre” , progetti per avere il supporto sanitario per curarsi e avere i vaccini, progetti per permettere una formazione affinché questi bimbi possano studiare emanciparsi e essere in futuro donne e uomini con la possibilità di lavorare e rendersi autonomi.
Colk nei viaggi successivi è cambiato, migliorato è diventato un mondo a colori! Attualmente Colk (Centre Orphelinat Lisanga Na Klisto) ospita 85 bimbi e ragazzi che hanno da pochi mesi ai 18 anni, la direttrice da altri enti ha trovato il modo di avere aiuti per il cibo e le necessità quotidiane, e gli ospiti vivono nel miglior modo possibile la loro situazione, è un luogo di abbandono e dunque di sofferenza, ma che regala tutta la serenità che si può sperare di avere in quella condizione.
Purtroppo qualche giorno fa, nelle prime ore della mattina dell’8 aprile un incendio è divampato , per cause sconosciute e ha fatto notevoli danni alla struttura dell’Istituto Colk, è andato completamente distrutta la parte dove dormivano i ragazzi più grandi mentre è rimasta intatta quella porzione di Istituto destinata a dormitorio delle ragazze e dei bambini più piccoli, per fortuna tutti i bimbi sono stati portati in salvo e ne sono usciti indenni! E’ andato distrutto anche il magazzino, per cui tutte le scorte alimentari e i medicinali sono bruciati nell’incendio.
L’associazione NOVA si è fatta carico di un immediato soccorso per l’urgenza alimentare, e nei prossimi giorni acquisterà i letti e una minima dotazione di vestiti. E’ ovviamente urgente pensare ai lavori di ricostruzione affinché i ragazzi possano tornare a vivere la loro esistenza in condizioni dignitose!
Il NOVA ci sarà e anche se i costi sono davvero importanti cercherà di ridare forma a quel “mondo a colori”!

Aiutateci e aiutate i ragazzi di Colk: raccoglieremo donazioni sul conto Corrente Banca Etica – Filiale di Firenze – IT2900501802800000011199940 intestato a NOVA con la causale “emergenza Istituto Colk”.

Silvana Bistondi