Investire nella disabilità con concretezza

Asini si nasce & Gang dell’inclusione danno vita a un progetto di arte corale, che ha reso l’ingresso dell’Ospedale di Ivrea più bello


Valentina Rey e Alessandro Pignolo sono due persone concrete, due creature del fare. Progettisti e coordinatori del team dell’Associazione che gestisce il CAD Montenero, hanno creato una realtà in cui in pochi avrebbero scommesso.
Un luogo fatiscente, un sogno, debiti, scommesse con sé stessi e con il proprio futuro.
Il CAD, che ha Sede ad Ivrea in Via San Pietro Martire 30, dal 2014 è un servizio di residenzialità diurna per ragazzi con disabilità fisica e intellettiva convenzionato con l’ASL TO4 e i Servizi Sociali del territorio.
Soprattutto per primi sul territorio hanno proposto un’idea all’epoca innovativa di setting educativo: orti, animali, percorsi di autonomia abitativa e supporto alla genitorialità.

E insieme agli obiettivi abilitativi ed educativi, i progetti personalizzati e l’attenzione al singolo sono stati in grado di valorizzare i talenti dei ragazzi, rendendoli attori protagonisti del tessuto sociale, in grado di incidere portando competenze e bellezza, passando da fruitori di servizi spesso contenitore, a rappresentanti di una cittadinanza attiva e consapevole.
Numerosi sono stati i loro interventi nelle scuole o sul territorio e fra tutti la realizzazione di murales e la pubblicazione di cinque libri, presentati in occasione della Piccola Invasione e del Salone del Libro. Cinque piccole opere d’arte che da anni vengono utilizzati per laboratori di gioco e lettura animata condotti dai ragazzi stessi nelle scuole del Canavese.
Il talento di Luca, ragazzo autistico che frequenta il CAD dal 2017, era noto, ma si trattava di un tesoro di fantasia e talento chiuso in un portalistini. Dopo il Covid, con il primo progetto di arteterapia pensato da Valentina e curato da Stefania Porrino con il coordinamento artistico di Elena Mirandola e in accordo con familiari e servizi, ha avuto l’obiettivo di dare voce al talento di Luca.
Da qui i libri, gli arredi urbani, i giochi di legno progettati e creati da tutti con i suoi personaggi e poi i murales.
In questi dodici anni di passione (tanti ne ha il CAD) Alessandro e Valentina, insieme a Paola Casselli e a diversi collaboratori hanno dato vita ad un alloggio delle autonomie e a un Bar: Ciuco’s, il primo servizio di ristorazione inclusiva gestito da volontari e da alcune famiglie.

Vogliamo essere un po’ autocelebrativi – dicono sorridendo – dietro ogni risultato c’è bisogno di grande team, ma soprattutto di una idea e di obiettivi. E questo, possiamo dirlo, è opera nostra. É nostra la scelta dei collaboratori adatti, che con competenze specifiche aiutino a dare forma ai progetti, nel rispetto dei tempi e delle caratteristiche dei nostri ragazzi. Nello specifico, il lavoro di abbellimento dell’ingresso dell’ospedale ha impegnato quasi un anno di lavoro. Il nostro grazie più grande va ai nostri ragazzi e alle loro famiglie e in particolare a Luca Maiocchi, Primo Illustratore (che ora è in vacanza e ci spedisce disegni dal mare) e a me e Alessandro. Che abbiamo investito in un sogno che continuiamo a portare avanti con etica e (perché no) fatica, ma fermamente convinti del fatto che i ragazzi debbano essere visti, vissuti, e sperimentati. Concretamente (eccola di nuovo la parola chiave, il filo conduttore).
Ma se Maioccone è il primo illustratore, in tanti hanno contribuito al risultato finale. Tutta la coloritura è  opera dei ragazzi del CAD. degli utenti dei gruppi appartamento Groucho e Piracanta e della Comunità Harpo, gestiti dalla Cooperativa Pollicino, partner attivi e appassionati del progetto. Menzione speciale per Galliano Gallo,  Elena Mirandola, A. Chiappino e Alessandro che si sono occupati del coordinamento artistico, della progettazione e delle fasi operative di montaggio/smontaggio dei pannelli. E  che insieme hanno coinvolto tutti, operatori e ragazzi, trasmettendo conoscenze e rendendo fruibili strumenti preziosissimi e concreti  (di nuovo) in grado di creare autonomia e fiducia in sé stessi. Via libera a future occasioni di partecipazione attiva e collaborativa sul territorio.

Simonetta Valenti