Sebbene contro l’inceneritore di Cavaglià abbiano preso posizione 30 Comuni del Biellese e del Vercellese, associazioni legate alla tutela della salute e dell’ambiente e nel mese di novembre il Consiglio regionale abbia approvato una mozione del Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Sean Sacco che impegna la Giunta regionale ad “opporsi, in ogni sede, alla realizzazione dell’impianto proposto A2A S.p.A nel Comune di Cavaglià”, il Canavese non discute e neppure conosce il problema.
Stiamo parlando di un inceneritore enorme da 110 MW, capace di bruciare 278.000 tonnellate/anno di rifiuti e i cui effetti nocivi e inquinanti interesseranno territori e centri abitati collocati in un raggio stimato fra i 20 e i 30 KM dalla zona in cui verrà costruito. Questa minaccia alla salute, all’agricoltura e ad uno sviluppo turistico sostenibile riguarda direttamente, non solo il Biellese e il Vercellese, ma anche il Canavese e in particolar modo l’Eporediese che verrebbe a trovarsi a ridosso dell’impianto.
Cercheremo con comunicati informativi ed eventi di favorire una discussione sul territorio, è necessario coinvolgere i Sindaci, chiamati a tutelare la salute e lo sviluppo sostenibile delle loro comunità; le forze politiche e le associazioni avranno modo di prendere posizione. Mentre assistiamo all’assenza di confronto e dibattito nell’Eporediese, sono notevoli e diverse le azioni messe in campo per impedire la costruzione del termovalorizzatore.
La zona di Valledora, dove si intende realizzare l’impianto, ha subito una lunga storia di
degrado e inquinamento; le cave di estrazione di ghiaia e sabbia esaurite sono state trasformate negl’anni in discariche di rifiuti urbani e industriali causando forti preoccupazioni alle popolazioni più direttamente coinvolte. Si vorrebbe costruire un inceneritore in un’area che la Commissione Tecnica Ambientale Europea, dopo diversi sopralluoghi sollecitati da una petizione popolare, ha definito estremamente critica per l’impatto sulla salute pubblica, sull’ambiente e sulla contaminazione delle acque sotterranee provocata dalle discariche. La Commissione raccomanda di emanare norme a livello regionale per promuovere la responsabilità dei produttori, la raccolta porta a porta, la riduzione dei rifiuti indifferenziati, la riparazione, il riutilizzo e il riciclo, al fine di dare impulso alla transizione verso un’economia circolare.
Il 27 aprile 2021 il Consiglio Comunale del Comune di Cavaglià ha deliberato la propria contrarietà alla realizzazione del termovalorizzatore sul proprio territorio allegando il diniego espresso da altri 29 Comuni e il resoconto della Commissione del Parlamento europeo sulla grave situazione di inquinamento della Valledora.
Nel mese di novembre il Consiglio regionale ha approvato la mozione “Indirizzi per la tutela e il risanamento della Valledora” presentata dal Consigliere Sean Sacco, il documento indica in modo chiaro gli impegni della Giunta: opporsi, in ogni sede alla realizzazione dell’impianto, promuovere un accordo di programma con i Comuni e le province interessate nel quale sia pianificato il recupero complessivo dell’area, adottare ogni atto necessario affinché la Regione incentivi la prevenzione della produzione di rifiuti urbani, la raccolta differenziata porta a porta, l’attivazione del sistema di tariffazione puntuale su tutto l territorio piemontese.
Il progetto del termovalorizzatore presentato da A2A S.p.A. è stato sottoposto ad un’attenta valutazione promossa da diverse Associazioni legate alla tutela dell’ambiente e dai Sindaci dei Comuni interessati, in seguito alla quale è stato prodotto e protocollato un documento con oltre 30 osservazioni dettagliate che riassumono, in ottica di prevenzione, tutte le criticità e le conseguenze nel caso in cui venisse approvata la realizzazione del termovalorizzatore nell’area Valledora.
Nonostante la serie di iniziative contrarie all’opera sommariamente descritte, il processo decisionale è tuttora in corso e il suo esito incerto, resta viva una concreta minaccia alla nostra Comunità contro la quale il nostro territorio deve avviare un confronto e prendere posizioni forti e chiare.
Massimo Fresc, capogruppo M5S nel Consiglio Comunale di Ivrea
Ivrea, 8 dicembre 2011