In mille a Ivrea per chiedere libertà per la Palestina

Ivrea come sempre risponde con grande partecipazione alle chiamate in piazza per le istanze di pace e di liberazione di popoli oppressi. Così è sabato 13 alla manifestazione organizzata dal Comitatato per la Palestina di Ivrea. Un migliaio di persone si sono trovate in piazza Ottinetti per chiedere che cessi il genocidio a Gaza e l’occupazione della Cisgiordania, con un pensiero di vicinanza alla Global Sumud Flotilla.

Centinaia e centinaia ieri si sono trovati a Ivrea uniti da un unico sentimento: la fine del genocidio a Gaza e la libertà dall’occupazione di tutta la Palestina. Dalla partenza del corteo in una piazza Ottinetti gremita fino allo ZAC! passando per il centro storico, via Arduino, piazza Maretta, Ponte Vecchio, Borghetto, un fiume di bandiere della Palestina sventolate da bambini, giovani, donne e uomini di tutte le età. Anche questa è stata la ricchezza di questa manifestazione: un coinvolgimento che ha attraversato le generazioni.

La piattaforma della manifestazione elaborata dagli organizzatori, Comitato per la Palestina di Ivrea con la collaborazione ZAC! Zone Attive di Cittadinanza era chiara e condivisa:

La Palestina è oggi il laboratorio globale del genocidio, della distruzione sistematica e della cancellazione di un popolo, con la straziante distruzione finale di Gaza e l’espansione continua di Israele che mira ora ad annettere la Cisgiordania. Non si tratta solo di una tragedia lontana: è il cuore di un progetto colonialista e suprematista che coinvolge direttamente anche noi, attraverso la complicità delle nostre istituzioni, la produzione bellica, e le dinamiche di sfruttamento e repressione che condizionano le nostre vite quotidiane. Ma la Palestina è anche il simbolo di una resistenza incredibile, la “Global Sumud Flotilla” e tante altre mobilitazioni dimostrano che la rivolta è possibile, che la lotta contro il colonialismo e per l’autodeterminazione dei popoli è la strada giusta per costruire un futuro di libertà reale. I medici, i portuali, e tantə attivistə che in tutto il mondo si mobilitano ci ricordano che l’azione diretta e la solidarietà concreta sono urgenze imprescindibili.”

Sabato 13 settembre a Ivrea, come in altre città piemontesi, si è scesi in piazza per manifestare, per raccogliere firme, per tessere reti di solidarietà e preparare la grande manifestazione regionale del 20 settembre a Torino. “Un corteo che sarà una flotta resistente che attraversa le nostre strade, per opporsi ad ogni forma di guerra e di colonialismo.”

“Questa manifestazione è un invito a non restare indifferenti, a comprendere che la lotta della Palestina è anche la nostra lotta quotidiana contro l’economia di guerra e lo sfruttamento sociale: è la lotta che deve portarci alla costruzione di un mondo basato su solidarietà, giustizia, disarmo e autodeterminazione. Non possiamo permettere che la narrazione mediatica nasconda la verità del genocidio e della pulizia etnica in corso, né il ruolo diretto dei governi e delle aziende complici. La Palestina non è un territorio conteso: è il riflesso del passato coloniale e del presente imperialismo occidentale. Scendiamo in piazza per dire che non vogliamo un futuro segnato da un “Grande Israele” o da una guerra infinita. Vogliamo libertà, in Palestina come ovunque.”

Alla partenza del corteo sono state ricordate le richieste che verranno presentate alla regione Piemonte in tutte le manifestazioni:

  • Farsi parte attiva nei confronti del Governo per bloccare l’esportazione e l’importazione di armamenti e tecnologie militari e dual use verso e da Israele;
  • Interrompere i rapporti istituzionali e politici con Israele;
  • Revocare ogni accordo economico, produttivo, commerciale, accademico e finanziario con Israele;
  • Escludere Israele da ogni iniziativa culturale e sportiva.

a cura di Cadigia Perini

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