La grave decisione della Società Metropolitana Acque Torino S.p.A. di scaricare sull’ultima bolletta dell’acqua del 2021 i costi di depurazione arretrati di una parte dei cittadini d’Ivrea mostra una disattenzione completa per gli utenti che in molti casi si trovano a dover corrispondere cifre raddoppiate senza essere stati informati in modo adeguato e tempestivo sui motivi di tali aumenti. La società ancora una volta dimostra di essere attenta ai dividendi degli azionisti e lontana dalle concrete esigenze degli utenti.
Riteniamo necessario che l’Amministrazione, che detiene una parte delle azioni, si attivi per aiutare le famiglie al fine di ottenere una rateazione degli importi dovuti e richieda alla società i documenti che mostrano le date in cui le diverse aree della città sono state effettivamente allacciate ai depuratori considerato che nel passato SMAT ha dovuto restituire denaro ai cittadini che avevano corrisposto cifre relative alla depurazione non dovute.
La mancata trasformazione della SMAT in Azienda consortile di diritto pubblico senza fine di lucro è stata un’occasione persa per rispettare la volontà della maggioranza degli italiani espressa nel referendum del 2011 che affermava che la gestione dell’acqua dovesse essere pubblica.
Ci terremo quindi la società per azioni che perseguirà i suoi fini privati di profitto in un sistema economico in cui detiene un monopolio e amaramente prendiamo atto dei grossi limiti della nostra democrazia. Pensiamo che la trasformazione in Azienda consortile a diritto pubblico avrebbe potuto superare la mancanza di adeguata collaborazione tra la Società, i Comuni, le Associazioni dei cittadini e degli utenti e avrebbe reso possibile una gestione più attenta e democratica dell’ambiente e dell’acqua, nostro bene pubblico.
E’ bene ricordare che nel passato la SMAT si è dimostrata responsabile di una serie di disservizi.
Nel settembre del 2013 presentammo una mozione, approvata in Consiglio Comunale, che impegnava il Sindaco e la Giunta a divulgare una mappa delle zone non servite da depurazione ad Ivrea al fine di permettere ai residenti di verificare, con facilità, se le loro abitazioni fossero allacciate al depuratore o meno. Com’è noto la sentenza della Corte Costituzionale (n.335/2008) ha stabilito che coloro che non utilizzano la depurazione non la devono pagare ed hanno diritto ad un rimborso retroattivo delle quote di depurazione ingiustamente versate negli anni. La mozione venne attuata solo in parte lasciando i cittadini alle loro difficoltà, procedemmo quindi a un laborioso studio sulle mappe richieste al Comune e alla Società riuscendo a identificare le estese parti della città le cui acque non erano a quei tempi depurate. Pubblicammo le mappe affinchè gli utenti potessero facilmente verificare se avessero o meno diritto all’ingente rimborso . Queste azioni si resero necessarie per il comportamento di SMAT che, mostrando la qualità del rapporto con gli utenti, non aveva dato pubblicità della sentenza della Corte Costituzionale e tantomeno aveva informato e rimborsato d’ufficio i singoli utenti coinvolti.
Il rapporto di SMAT con alcuni Comuni dell’eporediese è stato nel recente passato tutt’altro che collaborativo, ma spesso conflittuale e oppositivo. Ci riferiamo ai comuni di Palazzo e Burolo che convinti della bontà della loro gestione dell’acquedotto non erano interessati a cederlo alla gestione della SMAT; le pretese della società vennero avallate dall’Autorità d’Ambito Territoriale Torinese (ATO 3) e ne seguirono azioni legali. Anche il comune di Chiaveranno non ha sentito alcuna esigenza di dare in gestione ad una lontana società per azioni la sua acqua che continua a controllare con successo; è riuscita ad evitare contenzioni solo perchè gestisce l’acquedotto attraverso una cooperativa.
Inutilmente per anni le minoranze attraverso interpellanze e mozioni approvate hanno chiesto all’Amministrazione di impegnare SMAT al rifacimento delle fognature in Canton Gabriel segnalando le condizioni di inquinamento del vicino lago San Michele; solo recentemente la Società, dopo una petizione firmata da centinaia di cittadini residenti che chiedevano la realizzazione dell’opera, ha comunicato un futuro inizio dei lavori programmati da anni.
Abbiamo scoperto nelle nostre ricerche e segnalato alle autorità che le acque di scarico del lago sono state convogliate nel depuratore di Torre Balfredo, questa inutile depurazione causa ingenti sprechi economici e conseguenti esborsi dei cittadini a cui sono addebitati i costi di gestione dei depuratori.
Massim Fresc , capogruppo M5S Consiglio comunale di Ivrea