Gli strascichi dell’assemblea della cooperativa AEG: il consiglio comunale di Cascinette e la sopravvalutazione della destra locale

Il sindaco di Cascinette perde la fiducia della sua maggioranza dopo il passaggio dal PD alla destra che, con un’operazione ben congegnata, riesce a entrare nel CdA di AEG

Ha lasciato strascichi nel territorio l’assemblea dei soci di AEG cooperativa. A una settimana dallo svolgimento (il 19 giugno nel “salone dei 2000” della ICO), al Consiglio Comunale di Cascinette d’Ivrea arriva all’ordine del giorno “Chiarimenti sulla candidatura del Sindaco dott. Davide Paolo Guarino al Consiglio di Amministrazione” di AEG Cooperativa.
Un chiarimento pubblico richiesto (qui il testo integrale del comunicato) da cinque consiglieri della maggioranza (Sara Galetta, Simona Piras, Nicoletta Cimadamore, Sabrina Rizzo, Alberto Luino) che “fin qui ha sostenuto l’attuale sindaco”, perché – scrivono i consiglieri – “eletti in una lista civica, con una visione collettiva fortemente radicata nei valori del centro-sinistra: valori di uguaglianza e giustizia sociale, di inclusione, di difesa dei diritti, di rispetto e tutela dell’ambiente, di promozione della cultura”, ci ha colti alla sprovvista “la scelta del Sindaco di candidarsi per le elezioni del CDA di AEG con una lista chiaramente identificabile con la visione politica del centro-destra”. Una scelta di cui i consiglieri contestano anche l’opportunità, in quanto “portatrice di un potenziale conflitto di interessi”.
Candidatura, sostengono ancora i cinque consiglieri, che “ha contribuito soltanto a far eleggere proprio quelle persone che maggiormente incarnano i valori e la politica della destra” mettendo
“a loro disposizione la sua figura pubblica”.
Contestazioni ampiamente esposte e argomentate nella riunione del Consiglio Comunale di mercoledì scorso [26 giugno] alle quali l’unica risposta del sindaco Guarino è stata “Grazie. Passiamo al punto successivo”.
Ora a Cascinette la situazione è di stallo con un sindaco ex PD ed ex grande sostenitore di Luca Spitale (fino a poco tempo fa segretario del circolo PD e oggi presidente del Consiglio Comunale di Ivrea) che non ha più una maggioranza perché contestato per il suo salto della quaglia, con una (la capogruppo, Simona Piras) delle consigliere di maggioranza che si è dimessa e le altre e gli altri che hanno perso la fiducia nel loro sindaco.

Ma torniamo indietro di una settimana e riepiloghiamo i fatti.
Mercoledì 19 giugno un’assemblea di AEG Cooperativa straordinariamente partecipata (952 soci votanti, 570 in presenza più 382 per delega) eleggeva il nuovo Consiglio di Amministrazione.
Con 661 voti la lista 1 (Energia Comunità Futuro, in continuità con la precedente amministrazione presieduta da Andrea Ardissone) ha eletto il nuovo presidente, Mauro Demarziani, e altri quattro consiglieri d’amministrazione: Jody Alessandro Saglia, Serena Marta Grassino, Manuel Mantovani ed Elena Zambolin.
Altri due consiglieri di amministrazione, secondo il regolamento elettorale di AEG Cooperativa, spettano alla lista immediatamente successiva per numero di voti e, con 183, questa è risultata essere la lista 3 (Energie per il territorio) che proponeva in testa la coppia dei campioni della destra locale (Giorgia Povolo della Lega e Andrea Cantoni di FdI) che entrano nel Cda di AEG, e a seguire nell’ordine: un ingegnere (Piergiorgio Ghirardello, marito di Elisabetta Piccoli, ex vicesindaca e oggi consigliera comunale d’opposizione a Ivrea) e da due sindaci in carica: Massimo Ottogalli di Settimo Rottaro e Davide Paolo Guarino di Cascinette (questo, appunto, contestato dalla sua stessa maggioranza in Comune per il salto della quaglia).

Ma se la questione a Cascinette è emersa platealmente, alla luce del sole e nella sede pubblica del Consiglio Comunale, non sta accadendo altrettanto (per il momento?) nel PD, nell’area dem e tra i democratici e antifascisti eporediesi, per l’evidente smacco subito dall’ingresso dei due più lanciati esponenti della peggiore destra locale nell’amministrazione di AEG cooperativa.
Uno smacco per nulla inevitabile. Tutt’altro che inevitabile. Perché le liste presentate per il CdA di AEG Cooperativa erano tre e nella lista 2, Rinnoviamoci, figuravano un consigliere di minoranza nella amministrazione uscente della cooperativa, Alberto Dini, due ex sindaci di Comuni dell’Eporediese (Paola Gamba e Paolo Giordano), Roberta Benetti e Sergio Mendo. Una lista di persone di area democratica che avrebbe potuto raccogliere ben più dei 107 voti ottenuti (risultato che l’ha esclusa dalla partecipazione al CdA di AEG), ma è stata “schiacciata” dalla preoccupazione che la lista presentata, all’ultimo momento, dalla destra locale unita potesse prevalere.

Preoccupazione generata da un’operazione ben congegnata, con l’aiutino di un candidato ex PD quale il sindaco Guarino e tanto di like farlocchi, 366 provenienti da tutto il pianeta (andare a vedere per credere) a un post di Cantoni del 14 giugno su facebook di promozione della lista 3 (Energie per il territorio). Like verosimilmente “offerti” da qualche commerciante di “followers”, che possono aver contribuito a creare allarme sul reale seguito che avrebbe potuto raccogliere la lista della destra locale, spingendo a polarizzare la scelta sulla lista in continuità con l’amministrazione uscente.
Così si spiega, oltre che in parte per la mobilitazione di tutta la destra del territorio, la straordinaria partecipazione dei soci (con tanto di paziente coda sul marciapiede per essere registrati e accedere in sala) e lo strabordante 70% della lista 1 (Energia Comunità Futuro).
Una sopravvalutazione del seguito della destra tra i soci di AEG Cooperativa che ha favorito la polarizzazione a scapito di una più equilibrata distribuzione dei voti.
E che di sopravvalutazione si sia trattato, appare chiaro dai voti. Salvo che non si voglia sostenere che sia un gran risultato raccogliere, in questo periodo storico, meno del 20% di consensi a una lista che ha visto mobilitata tutta la destra locale e l’aiutino di un sindaco ex piddino.
Se non si può certamente dire che ci sia stata un’affermazione della destra, si può però altrettanto certamente dire che si tratta del successo di un’operazione riuscita, complice il sistema elettorale scelto da AEG Cooperativa, alla cui regìa è lecito immaginare ci sia Elisabetta Piccoli, che non a caso compare nella foto che celebra il successo della lista e viene indicata come “madrina” nel post in cui Cantoni celebra il successo esordendo con “Ci sono emozioni per cui le parole non bastano”.
Ed ha ragione a festeggiare il giovin Pantalone della destra eporediese perché, questa operazione, come scrive ancora sul suo post, permette “a me e all’amica Giorgia Povolo di sedere nel CdA della più antica e importante realtà economica del territorio”.
Ora non resta che guardare quanto la maggioranza del CdA di AEG Cooperativa, più attrezzata sul piano manageriale ma molto meno su quello politico, riuscirà a farsi condizionare da questa nuova minoranza che, c’è da scommettere, userà tutte le occasioni per avere visibilità politica e tutte le relazioni con le istituzioni e gli enti, a cominciare da Regione e governo, della loro area per influenzare le scelte della cooperativa.
AEG che, da tempo, si connota più come un’azienda moderna, green e attenta alle buone pratiche (a cominciare dal sostegno alle Comunità Energetiche) che come una società cooperativa attenta alla partecipazione dei suoi soci e “diversa” dalle altre forme di impresa. Una connotazione che la rende più facile da influenzare e adeguare alle “regole del mercato”, indiscusso idolo delle destre e non solo (in tutto il pianeta).
La straordinaria partecipazione all’assemblea del 19 giugno scorso, oltre alle particolari ragioni che l’hanno determinata, è testimonianza evidente della possibilità di giocare un ruolo in questa cooperativa da parte dei soci. Spetta però al presidente e al CdA attivare questa risorsa che, forse più di qualsiasi altra, ha consentito ad AEG Cooperativa di compiere 123 anni.
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